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Alfama, un poker d’esperienze di viaggio a Lisbona

Redazione Marco Polo

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L’Alfama è l’anima di Lisbona. È il quartiere più antico, fondato dagli arabi, che gli diedero il poetico nome che significa le ‘fontane’. È riuscito a sfuggire al terrificante terremoto del 1755, che rase al suolo la città e ispirò a Voltaire le feroci pagine del Candide. Soprattutto, è qui che bisogna venire per cogliere il volto senza tempo della città e per dire, in definitiva, di essere veramente stati a Lisbona. Ecco cinque esperienze da mettere ai primi posti della vostra top list di viaggio.

Casa dos Bicos, nel segno di Saramago
Casa dos Bicos, nel segno di Saramago. Credits Kartinkin77 / Shutterstock
Casa dos Bicos, un tributo a Saramago

La Casa dei Becchi è un palazzo costruito nel 1523 in stile rinascimentale italiano, che deve il nome alla facciata rivestita di bugnato a punta di diamante. L’edificio oggi è sede della Fundaçao José Saramago, dedicata al premio Nobel per la letteratura morto nel 2010. Le ceneri dello scrittore sono sepolte presso l’ulivo nella piazza antistante.

Igreja de Santa Engrácia, un luogo davvero proverbiale

La cupola bianca della chiesa convertita in Pantheon Nazionale è visibile anche da lontano. Tra le sue mura, sono collocati preziosi sarcofaghi in marmo che custodiscono le spoglie di portoghesi illustri. Di norma il trasferimento di una salma al Pantheon richiede parecchi anni, ma nel caso di Eusebio, il leggendario campione di calcio, le pressioni popolari sono state talmente forti da riuscire ad accorciare notevolmente i tempi.

La lunga storia della costruzione di questo edificio giustifica l’espressione portoghese obras de Santa Engrácia, che indica tutte le imprese portate a termine in moltissimo tempo. All’origine ci sarebbe la maledizione lanciata nel 1630 da un ebreo convertito che, accusato della distruzione della sacrestia e dei quadri in essa custoditi, sulla via del patibolo profetizzò che la costruzione dell’edificio non sarebbe mai stata ultimata. E in effetti l’inaugurazione della struttura attuale avvenne solo nel 1966, a circa 400 anni dall’inizio dei lavori.

Castelo Sao Jorge, benvenuti nel Medioevo
Castelo Sao Jorge, benvenuti nel Medioevo. Credits e X p o s e / Shutterstock
Castelo de São Jorge, una storia tormentata

La fortezza di San Giorgio, uno dei simboli di Lisbona, domina la distesa di tetti della città. Chi sale in cima alla collina del castello viene ricompensato da una vista memorabile a 360 gradi e può riprendere fiato sulle belle panchine in pietra all’ombra degli alberi. La cittadella medievale fu la dimora di molti sovrani: nel V secolo vi si stabilirono i Visigoti, ma furono i Mori in seguito a costruire la struttura fortificata sulla collina. Poi nel 1147, con l’aiuto dei crociati, re Dom Afonso Henriques riconquistò la città e il castello, che divenne residenza reale e lo rimase fino al principio del XVI secolo, quando Manuel I trasferì la corte reale in riva al Tago.

Paradossalmente, per il castello fu l’inizio declino: soltanto nel 1938, per celebrare l’anniversario della Reconquista avvenuta 800 anni prima, il castello fu ricostruito insieme alle sue torri di difesa. Un’interessante esposizione permanente ne illustra tutta la storia nel corso dei secoli. Nella Câmara Escura della Torre de Ulisses vedrete uno stupefacente panorama di Lisbona a 360 gradi.

Uno sguardo di lontano

A volte per ammirare a pieno le cose belle bisogna allontanarsene un po’. Questo vale anche per l’Alfama e il profilo dei suoi tetti. Portatevi al Miradouro São Pedro de Alcantara e godetevi lo spettacolo. Il belvedere a pochi passi dal quartiere Príncipe Real offre un ottimo spazio relax sotto le ampie chiome dei suoi alberi, con fontana, panchine in legno e un caffè all’aperto. Semplicemente fantastica la vista su Baixa, Mouraria, Alfama e Castelo de São Jorge: un indimenticabile paesaggio urbano scandito da cupole e campanili.

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