Lisbona e i suoi quartieri
«Si estende su sette colli – altrettanti punti di osservazione dai quali si possono godere i panorami più splendidi – il vasto, irregolare e multicolore insieme di edifici che forma Lisbona».
È l’incipit di Lisbona, il libro di Fernando Pessoa che guida il lettore alla scoperta di questa affascinante capitale europea. Diversi sono gli spunti presenti nel breve volume, personali i punti di vista attraverso cui ognuno si può scegliere di esplorare Lisbona: quel che è certo è che ciascuno rimane affascinato dalla sua luce, dalle salite e discese dei suoi quartieri, dal profumo e dal sapore della cannella dei Pastéis de Nata, dalle toccanti note del fado e dall’irrinunciabile viaggio sul tram numero 28.
Quartiere fra i più antichi di Lisbona, il Chiado vanta numerosi teatri, come il Teatro da Trindade, gallerie d'arte e negozi. Da non perdere la visita alla storica sede della Livraria Bertrand, in Rua Garrett 73, che accoglie i lettori dal 1732. Fra gli stretti vicoli del Bairro Alto, al calar della sera, è probabile che dai bar e le taverne provengano le note del fado, con una voce che canta accompagnata dalla chitarra. Questo amatissimo genere musicale, nato all'inizio del XIX secolo, rappresenta l’anima stessa di Lisbona: chi desidera approfondirne la conoscenza deve assolutamente visitare il Museu do Fado (Largo do Chafariz de Dentro 1), un viaggio culturale alla scoperta di uno dei patrimoni della città.
Simbolo del quartiere dell’Alfama è il Castello di São Jorge, che offre uno dei più bei panorami sulla città; con le sue torri e bastioni occupa un’area di quattro ettari ed è delimitato da una cinta muraria che corrisponde, in parte, all'antica cittadella di Lisbona. Scendendo dal castello si può fare tappa al Miradouro de Santa Luzia, una terrazza-belvedere ricoperta di azulejos che raffigurano eventi importanti legati alla città. È sempre nell’Alfama che si visita anche la Sé, la cattedrale romanica costruita alla fine del XII secolo.
Sono due piazze, invece, a delimitare l’estensione della Baixa, il cuore commerciale di Lisbona: Praça do Comércio e Praça Dom Pedro IV. La più scenografica è la prima, che si apre sul fiume Tago: a sud le sue arcate sono incorniciate dall’Arco da Vitória, al termine della lunga via pedonale Rua Augusta.
A richiamare i visitatori nella parte occidentale di Lisbona, lungo le sponde del Tago, è la zona di Belém, dove ancora si respira l’atmosfera dell’antico porto da cui salpavano i navigatori portoghesi. Risalgono a quel periodo il Mosteiro dos Jerónimos e la Torre di Belém, preziose testimonianze dello stile architettonico manuelino (sono entrambi Patrimoni dell’Umanità Unesco). Il monastero fu costruito per volontà del re Manuel I all’inizio del Cinquecento come ringraziamento per le scoperte d’oltremare che avrebbero dato corpo al gigantesco impero portoghese: ancora oggi questo simbolo del potere e dell’espansione coloniale dell'epoca affascina con la propria imponenza e celebra alcuni dei personaggi più illustri del paese, come il navigatore Vasco da Gama, il poeta Luís de Camões, lo scrittore Fernando Pessoa e lo scultore Lagoa Henriques. Colpisce l’accurata lavorazione della pietra della facciata, dei portali e dei cortili interni.
Massima espressione portoghese dello stile manuelino è la torre difensiva di Belém, eretta nel 1514; è possibile visitarne l’interno, ma il suo splendore si coglie pienamente dall’esterno, con tutti i magnifici dettagli che la contraddistinguono.
Chi raggiunge questa zona di Lisbona sappia che qui si trova la pasticceria storica più rinomata della città: Pastéis de Belém (Rua de Belém 88-92) sforna dal 1837 gli originali pastéis de nata, seguendo un’antica e segreta ricetta del Mosteiro dos Jerónimos.