Cammino di Santiago: l'esperienza spirituale
Il Cammino di Santiago non è un viaggio qualunque, non è una vacanza, né un trekking come tutti gli altri. Percorrere a piedi il Cammino verso Santiago de Compostela significa prendere parte ad un’esperienza spirituale e totalizzante.
Al di là del motivo che spinge a percorrerlo, è necessario essere pronti ad accogliere emozioni molto intense: lo si può infatti considerare un percorso di meditazione.
Per chi decide di percorrere il cammino francese, l’itinerario più conosciuto e frequentato per raggiungere Santiago de Compostela, Alto del Perdón rappresenta uno dei punti più significativi. Lasciata Pamplona si raggiungono gli oltre 700 m di altitudine di questo luogo, caratterizzato dalla presenza costante del vento. Qui, legate ad un palo di legno, si trovano alcune intenzioni dedicate a persone care: la resistenza al vento di queste preghiere porta a riflettere sulla forza dell’amore, capace di contrastare ogni ostacolo.
Fra i pellegrini è sensazione comune notare come il tempo proceda con una modalità differente rispetto a quello della realtà quotidiana che ognuno lascia in sospeso. Il “qui ed ora” crea un vissuto di emozioni fortissime, il passato, il presente ed il futuro sembrano trovarsi sulla stessa dimensione temporale. La realtà è una rete fatta di incroci, sorrisi, rispetto, generosità ed altruismo. È la riconoscenza nei confronti di chi ti permette di realizzare i tuoi bisogni primari: trovare ogni giorno un posto in cui riposare, acqua calda, cibo, riscaldamento e magari una lavatrice. Nell’unica certezza di non avere alcun comfort, troverai tantissimo conforto.
Nessuno viene giudicato per quanti km riuscirà a percorrere. È necessario assecondare il proprio corpo, prendersi cura di sé ed imparare a fermarsi quando gambe e piedi impongono il riposo. Al di là di dove si parta e dove si arrivi, di quanto tempo si possa dedicare al Cammino, occorre compiere ogni passo con consapevolezza, lasciarsi nutrire da una moltitudine di buoni sentimenti, prestare attenzione a tutto ciò che viene donato, vivere costantemente questo percorso con la mente e con il cuore, riconoscere quanto preziosa sia questa esperienza. Soffermarsi a contemplare la meraviglia per tutto ciò che il Cammino vuole offrirti.
Si condivide il Cammino con persone provenienti da ogni parte del mondo. Il dono più grande del Cammino sono gli incontri. Che sia per un “hola, buen camino”, per la condivisione di una pausa, di una cena o di alcuni km camminati insieme, mettersi in ascolto dell’altro permette di provare un’immensa gratitudine nei confronti di ogni singola persona che si incrocia. È la certezza di trovare persone che comprendono quello che provi, che condividono insieme a te il dolore fisico, è un ascolto reciproco di parole, ma anche di silenzi, è offrire la versione migliore di te ed avere qualcuno pronto ad accoglierla.
Ad accompagnare il pellegrino c’è una natura così totalizzante che poter partecipare ai suoi miracoli quotidiani è un enorme privilegio. Si assiste ad una varietà di scenari che cambiano repentinamente evidenziando la peculiarità di ogni regione di questa parte di Cammino: campagne, montagne innevate, colline e poi le tanto temute mesetas che offrono uno spazio ed un tempo di un nulla che è il tutto che le caratterizza. È una natura che merita di essere ascoltata, oltre che osservata. Basterà sostare alcuni minuti ai piedi di un grande albero per accorgersene, ascoltando le gocce d’acqua cadere a terra dopo un passaggio tra foglie e rami.