Cinque libri per viaggiare: grandi classici e successi del nostro tempo
Da Lisbona a Dublino, passando per l'Oceania, oggi esploriamo cinque destinazioni attraverso i libri che le hanno immortalate, offrendo un itinerario che mescola letteratura e viaggio.
Il simbolo di Parigi è tornato patrimonio di tutti ed è giusto iniziare con lei: la grande cattedrale. Nessun romanzo le rende omaggio migliore di Notre-Dame de Paris (Mondadori, 2020; ed. illustrata) di Victor Hugo. Ambientato nel XV secolo, il libro racconta la storia di Quasimodo, il gobbo campanaro, Esmeralda, la bella zingara, e del malvagio arcidiacono Claude Frollo, sullo sfondo del maestoso luogo di culto. Hugo non si limita a narrare una storia, ma restituisce l'essenza di Parigi: una città di emarginazione e passione, bellezza architettonica e profonda umanità.
La cattedrale diventa metafora stessa della città: complessa, stratificata, capace di contenere insieme il sacro e il profano, l'eroico e il misero. Attraverso i suoi personaggi, Hugo dipinge un affresco urbano dove ogni pietra racconta una storia, ogni vicolo custodisce un segreto, e la società si riflette nei suoi protagonisti più vulnerabili.
Il romanzo racconta la storia vera, ma surreale, di August Engelhardt, un giovane tedesco che, all'inizio del XX secolo, lascia la Germania per fondare una colonia utopica in Oceania. Convinto che il cocco sia l'alimento perfetto e un simbolo di purezza spirituale, Engelhardt si stabilisce in Nuova Pomerania per vivere come un "coccovoro" e predicare il nudismo. La sua avventura, tuttavia, si trasforma in una parabola sull’ossessione, l’isolamento e il fallimento delle ideologie utopiche. Imperium esplora i sogni e le contraddizioni dell’anima tedesca in un’epoca di cambiamenti radicali, con un tono ironico e visionario.
Nove autori, nove racconti, nove giorni trascorsi tra i quartieri, le strade e i vicoli di una città adorata da lettori e viaggiatori. Un atto d’amore per Lisbona autentico e appassionato verso una capitale capace di sorprendere e incantare. Una serie di storie e personaggi che si snoda lungo una settimana portoghese, da domingo a sábado, con l’aggiunta di due date simboliche: il 13 giugno, giorno della festa di Sant'Antonio, e il 25 aprile, anniversario della Rivoluzione dei Garofani, che segnò il ritorno della democrazia in Portogallo. Questo è A Lisbona non è mai lunedì (Tuga Edizioni, 2022), una raccolta che non pretende di aggiungere nulla di nuovo a ciò che è già stato ampiamente scritto, ma si pone l’obiettivo di smarrire il lettore tra le suggestive atmosfere della città. Perché, piaccia o meno, Lisbona non si spiega, ma si racconta.
John Banville guarda Dublino attraverso gli occhi di un bambino sognante e nostalgico. In Dublino. La città nel tempo (Guanda, 2023), alterna ricordi dell’infanzia alla descrizione della città contemporanea, evocando un’Irlanda sospesa tra passato e presente. Gli anni Cinquanta, segnati dalla povertà, dipingono una Dublino grigia e austera, ma per Banville, allora ragazzo, era un luogo di incanto. Ogni 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, partiva con sua madre in treno verso Westland Row, attraversando i campi gelati all’alba. Tra i grandi magazzini e le pasticcerie, la città si trasformava in un universo di avventure e sogni. Negli anni Sessanta, Banville si trasferì a Dublino, vivendo in un appartamento ormai fatiscente, ma ancora pieno di speranza. In questo memoir illustrato, i ricordi dell’infanzia e la Dublino di oggi si intrecciano, offrendo un toccante omaggio a un tempo e un luogo che hanno forgiato lo scrittore.
Questo volume raccoglie, pubblicato da Mondadori nel 2024, raccoglie tutti gli scritti londinesi di Virginia Woolf: articoli, saggi, pagine di diario, riflessioni e memorie che compongono una guida sontuosa e illuminante della grande metropoli. Londra, centro nevralgico del Novecento, emerge come il cuore pulsante della modernità e della scrittura woolfiana. Come evidenzia il curatore, “la metropoli non è più solo uno spazio fisico, ma rappresenta la concretizzazione storica dello Spirito dell’Occidente, se mai esistesse”. Attraverso queste pagine, Woolf ci offre un ritratto sincero e profondo di sé e della città, un’autobiografia intellettuale in cui Londra diviene il punto d’incontro tra il personale e il collettivo, tra la storia e la modernità.