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Itinerario enogastronomico nel Golfo di Napoli: 5 tappe da non perdere

Selene Scinicariello

Selene Scinicariello

L’azzurro del mare e del cielo, il grande vulcano conico che si erge massiccio dominando l’intero panorama e il fragrante profumo della pizza: se devo usare solo poche parole, sono queste le prime cose che mi vengono in mente pensando al Golfo di Napoli. In realtà, però, qui c’è molto di più!

Tra borghi e prodotti prelibati, questa zona è perfetta per organizzare un vero e proprio itinerario gastronomico. Se anche voi, come me, siete buone forchette, allora queste 5 tappe dovrete assolutamente segnarvele.

1 - Napoli: la pizza, il caffè, il Babà e tanto altro

La grande regina è lei, Napoli, la città della sirena Partenope. Questo tour goloso non può che partire da qui, da una delle capitali del gusto d’Italia. Il capoluogo campano meriterebbe, da solo, diversi giorni di soggiorno: non basta una vita per conoscerne tutte le bellezze e assaggiarne ogni prelibatezza!

Camminare tra i vicoli del centro storico concedendosi una colazione a base di caffè e sfogliatella è il modo perfetto per iniziare la giornata, ma anche una vera e propria esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Poi ci sono le chiese, una più bella dell’altra, che meritano di essere visitate una a una: dal Duomo che custodisce le reliquie di San Gennaro, passando per San Francesco da Paola che si affaccia sull’ampia Piazza del Plebiscito, arrivando a Santa Chiara con il suo delicato chiostro in maiolica.

C’è poi la Napoli dei misteri: quella che potreste conoscere, ad esempio, visitando il Cimitero delle Fontanelle o la Napoli Sotterranea con le sue strade risalenti all’antica Roma e i suoi rifugi antiaerei. Napoli, però, è anche spazi verdi e passeggiate da non perdere come quelle che potrete fare al Bosco di Capodimonte, al Parco dei Camaldoli o sul Lungomare Caracciolo.

Visita dopo visita la fame aumenta e la colazione da sola, anche se consistente, non sarà più sufficiente. Dalla pizza al cuoppo fritto, lo street food è il vero protagonista della cucina napoletana. Gli amanti dei dolci, poi, non dovranno perdere l’occasione di addentare un morbido Babà, la vera e propria ciliegina sulla torta di un viaggio a Napoli.

Pozzuoli e il Castello di Baia, nei pressi dei Campi Flegrei
Pozzuoli e il Castello di Baia, nei pressi dei Campi Flegrei. Credits auralaura / Shutterstock
2 - Vesuvio e Campi Flegrei: terre di vulcani e di buon vino

Seduti su una panchina del Lungomare di Mergellina potrete osservare la figura imponente del Vesuvio, vero e proprio simbolo del Golfo di Napoli. Massiccio e impressionante, il vulcano mette sempre un po’ in soggezione soprattutto sapendo che la sua attività non può considerarsi del tutto terminata.

Un viaggio in zona è l’opportunità perfetta per decidere di andare a vedere da vicino il suo cratere. La passeggiata sul cono vulcanico è abbastanza semplice e adatta a tutti e, tranne che per una salita iniziale, si svolge interamente in piano.

Da lassù godrai di una prospettiva insolita sul Golfo che, quasi come per magia, apparirà ai tuoi piedi. Il Vesuvio, però, non è l’unico vulcano vicino a Napoli: c’è, infatti, Campi Flegrei, decisamente ancor più imprevedibile ed eccentrico.

Quest’ultima è zona di antichi resti romani, come quella dell’ormai sommersa città di Baia, della Piscina Mirabilis (un’antica cisterna), della Tomba di Agrippina e del Tempio di Venere. Nei dintorni, però, ci sono anche altri luoghi affascinanti: le Solfatare di Pozzuoli e Casina Vanvitelliana sul lago Fusaro sono solo due esempi.

Vesuvio e Campi Flegrei non sono solamente due vulcani: entrambi i luoghi, infatti, danno il nome a due vini eccellenti di questo territorio.

Godetevi, ad esempio, un bicchiere di Vesuvio DOC Lacryma Christi rosso assaporando un ottimo piatto di pasta al ragù napoletano oppure provate il rosato con una spaghettata alle vongole o, ancora, concedetevi un bicchiere di Campi Flegrei DOC Falanghina per accompagnare un’impepata di cozze. Si tratta vini dai profumi decisi in cui il terreno da cui nascono le uve giocano un ruolo fondamentale.

Sorrento: accomodarsi è delizioso
Sorrento: accomodarsi è delizioso. Credits Gabriele Maltinti / Shutterstock
3 - Sorrento tra limoni e gnocchi

Spostandosi in Costiera, il consiglio è quello di raggiungere Sorrento, terra di limoni e di mare cristallino. Questa piccola, ma vivace cittadina è una delle mete da non perdere durante un itinerario lungo il Golfo di Napoli.

Prendetevi il tempo per passeggiare tra i suoi vicoli, per raggiungere Piazza Tasso, che è dedicata al poeta che nacque proprio qui, per visitare il Duomo e la Basilica di Sant’Antonino prima di scendere a Marina Grande e a Marina Piccola.

Quest’ultima è il porto di Sorrento, il posto giusto per partire per visitare la vicina Isola di Capri. Marina Grande, invece, conserva il fascino di un piccolo borghetto di pescatori ed è il luogo migliore dove potersi fermare a pranzo.

Sorrento è famosa per i celebri gnocchi alla sorrentina, ma se preferirete un buon primo di pesce non c’è assolutamente nulla di male. Quel che è certo è che il pranzo non può che concludersi con un buon limoncello artigianale!

La costa a Vico Equense
La costa a Vico Equense. Credits tommaso lizzul / Shutterstock
4 - Vico Equense e il latte delle vacche Agerolesi

A pochi chilometri da Sorrento c’è Vico Equense, un piccolo borgo alle pendici del Monte Sant’Angelo affacciato sul mare. Il centro storico conserva qualche chicca davvero imperdibile che testimonia il passato storico della cittadina.

Vi suggerisco di visitare, ad esempio, la Chiesa di Santa Maria Annunziata costruita a strapiombo sul mare mischiando lo stile gotico al barocco e l’Antiquarium Silio Italico dove è possibile ammirare i reperti venuti alla luce da una necropoli scoperta negli anni Sessanta.

Da non perdere, però, anche le Terme di Scrajo dove potrete trascorrere una giornata rilassante dedicata al benessere. Vico Equense, però, è soprattutto tradizione gastronomica: lasciatevi guidare dal gusto ed entrate nelle botteghe locali per assaggiare gli ottimi prodotti tipici tra cui l’immancabile Provolone del Monaco. Questo formaggio DOP si trova sia nella sua versione dolce sia in quella piccante: assaggiatele entrambe!

Già che ci siete, non dimenticatevi neanche del Riavulillo, un formaggio simile al caciocavallo che nasconde un cuore piccante fatto di olive nere e peperoncino.

5 - Gragnano, il regno della pasta

Infine, l’ultima tappa di questo itinerario enogastronomico lungo il Golfo di Napoli è Gragnano, località famosa in tutto il mondo come la Città della Pasta. Qui, infatti, si produce e si esporta la maggior quantità di pastasciutta d’Italia.

Passa di qui per goderti un ottimo piatto di semplici spaghetti al pomodoro oppure di pasta mista e fagioli o, perché no, di ziti allo scarpariello (pomodorini, aglio, basilico e parmigiano). Da non perdere, ovviamente, la visita alla Fabbrica della Pasta.

Gragnano, però, non è solo pastasciutta: anche il vino, qui, dà risultati più che soddisfacenti. Il Penisola Sorrentina DOC sottozona Gragnano Rosso Frizzante è perfetto, ad esempio, come abbinamento per salumi e formaggi e perché no, anche con la pizza!

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