Londra: itinerario rock
Londra chiama, e il vero fan del rock risponde! Ecco una rassegna dei luoghi di culto per gli intenditori di questa musica esplosa nella capitale britannica con i gloriosi Sixties. Li racconta per noi Arianna Serra, blogger di Ari Travel Plan e londinese per vocazione.
London calling cantavano i Clash nel 1979 e per me è davvero così: sono affascinata da qualsiasi aspetto della capitale britannica, che si tratti di cibo, arte, moda o musica. Londra vale la pena di essere visitata anche solo per fare un tour di alcuni dei luoghi culto della storia della musica rock, perché con il suo spirito rivoluzionario ha ispirato alcuni capisaldi della musica moderna.
Che ne dite, per esempio, di Abbey Road? L’8 agosto 1969, il fotografo scozzese Ian Macmillan qui scattò la foto che divenne la copertina dell’omonimo album dei Beatles. Nel dicembre 2010 le strisce pedonali sulle quali furono immortalati i Fab Four sono state classificate come luogo protetto dall’English Heritage, una forma di tutela di solito concessa solo ad importanti edifici di alto valore storico. Sono raggiungibili con la Tube scendendo alla fermata di St. John’s Wood all’incrocio con Kilburn Street.
Un’altro riferimento d’obbligo è il Marquee Club, uno storico locale per concerti che si trovava al 105 di Charing Cross Road (metro Leicester Square o Tottenham Court Road). Il Marquee, che ha accolto per la prima volta sul proprio palco i Rolling Stones nel 1963, è stato tappa fissa delle esibizioni londinesi di moltissime band celebri. Qualche nome? Pink Floyd, The Who, Led Zeppelin, Genesis, Jethro Tull, Dire Straits, AC/DC, Queen, Yes, Clash, Sex Pistols. Da qualche tempo il club ha serrato i battenti, ma i fan sperano in una riapertura imminente!
A proposito di Sex Pistols: altra tappa fondamentale (soprattutto se, come me, amate anche la moda inglese) è il 430 di Kings Road nell’elegante quartiere di Chelsea, dove nel 1970 Malcolm McLaren e Vivienne Westwood aprirono il loro primo negozio di abiti, considerato il tempio del British punk, di cui i Sex Pistols furono testimonial per anni. Quel negozio c’è ancora, si chiama World’s End e ha per insegna un orologio che gira al contrario!
Anche la lussuosa ed esclusiva zona di Mayfair ha un’icona rock: in Heddon Street, all’altezza del civico 23, David Bowie venne fotografato per la copertina del leggendario “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and His Spiders from Mars”, nel 1972. Oggi non è rimasto molto, se non l’edificio stesso su cui il Duca Bianco era appoggiato con quell’aria misteriosa e ambigua che segnò il successo del suo personaggio. Un alter ego divenuto con il tempo tanto ingestibile da costringere lo stesso Bowie a farlo fuori in pubblico durante l’ultima storica data del tour mondiale del 1973, proprio qui a Londra, all’Hammersmith Odeon.
Ancora, non lasciatevi intimidire dalla distanza dal centro e dedicate un paio d’ore alla scoperta dell’imponente centrale elettrica di Battersea (metro Vauxhall), l’edificio in mattoni più grande d’Europa. La centrale è immortalata sulla copertina dell’album “Animals” dei Pink Floyd (1977) in un’immagine cupa e angosciante che simboleggia l’alienazione della società moderna, formando un tutt’uno perfetto con i versi e le sonorità del disco. È certamente anche grazie ai Pink Floyd se la centrale elettrica è oggi inclusa nella lista dei patrimoni nazionali, mentre sono già in corso i lavori per rilanciare l’intera struttura – in disuso dal 1983 – e riqualificare l’area circostante.
Cercate infine una sistemazione rock per il vostro soggiorno a Londra? Potreste provare con The Savoy Hotel, uno degli hotel più prestigiosi e opulenti della City, nel cui retro è stato girato il famoso video per il brano Subterranean Homesick Blues di Bob Dylan.