Consigli pratici

Atene, le migliori pillole per organizzare il viaggio

Silvia Demick

Silvia Demick

Atene è troppo spesso snobbata da chi preferisce fare rotta verso le isole per una vacanza di mare. La verità è che qui ci sono tantissime cose da fare, vedere e mangiare. Impossibile restare indifferenti di fronte a tanta bellezza.

Atene vista dall'Odeon di Erode Attico. Credits Sergii Figurnyi / Shutterstock
Atene vista dall'Odeon di Erode Attico. Credits Sergii Figurnyi / Shutterstock
Come spostarsi ad Atene

La metropolitana è comodissima, con tre linee che permettono di arrivare ovunque in città. Con la linea 3, identificata dal colore blu, in meno di un’ora si arriva dall’aeroporto a piazza Syntagma. Alle biglietterie della stazione situata di fronte al terminal è possibile acquistare l’Athena Ticket, un abbonamento che al costo di 22 euro consente di viaggiare per 72 ore sull’intera rete urbana (il trasporto da e per l’aeroporto è incluso).

taxi sono un’ottima alternativa, dati i costi molto convenienti. Consiglio di scaricare l‘app Beat: funziona come Uber, ma la differenza è che non serve fornire i dati della carta di credito né pagare in anticipo. Si inserisce la destinazione, viene visualizzato l’importo della corsa e a quel punto si può confermare il servizio.

Dove dormire ad Atene

La scelta non manca ma, volendo privilegiare le strutture indipendenti rispetto alle catene internazionali, allora Home & Poetry è la soluzione ideale per chi cerca un hotel di qualità, in posizione centrale e a un prezzo accessibile. Un’abitazione privata convertita in albergo, dove ogni stanza ha il nome di un poeta greco. Lo stile è classico: pavimenti in legno, arredamento elegante e colori tenui. La colazione è inclusa nel prezzo, e viene servita sul terrazzo con vista sul Partenone.

Ottima anche la posizione: a meno di dieci minuti a piedi dalla fermata della metropolitana di piazza Syntagma, e a cinque minuti da quella di Acropolis.

Atene, splendida di notte
Atene, splendida di notte. Credits TTstudio / Shutterstock
Da non perdere
Acropoli

La salita alla collina dell’Acropoli è una passeggiata attraverso la storia: il teatro di Dionisio, l’Odeon di Erode Attico, il Partenone, il tempio di Atena Nike e quello di Poseidone. Il complesso del 438 a.C. domina la città ed è visibile da ogni angolo di Atene. Il biglietto costa 30 euro, ma l’ingresso è libero la prima domenica del mese da inizio novembre a fine marzo.

Anafiótika

Scendendo lungo la collina che dal Partenone conduce alla parte bassa della città, si finisce ad Anafiótika, un quartiere avvinghiato alle pendici dell’Acropoli. Si dice che le sue vie strette e tortuose, le casette bianche e gialle e i cortili con piante di limoni e aranci ricordino un’isola del Mar Egeo.

Monastiraki e Plaka

Plateia Monastiraki è il cuore pulsante dell’antica città. Intorno alla piazza, un dedalo di vicoli vivaci e rumorosi lastricati di marco bianco, giallo, nero e rosso. Qui le bancarelle che vendono cibo di strada si alternano a botteghe di souvenir, di sandali di cuoio e di oggetti di artigianato.

Una piacevole passeggiata permette di raggiungere Plaka, dove vie pedonali conducono verso cortili che nascondono pergolati. Taverne, atelier di artisti, negozi e locali dove fermarsi per un aperitivo sostanzioso.

Atene, street food © Silvia Demick, The Food Traveler
Atene, street food © Silvia Demick, The Food Traveler
Piazza Syntagma

Ogni minuto, allo scoccare dell’ora, gli evzones – le guardie con il gonnellino bianco e le scarpe di legno decorate con un curioso pon-pon – si muovono quasi a passo di danza alternando i turni davanti al Parlamento Ellenico.

Il mercato centrale

Il Varvakios Agora – il mercato centrale della carne e del pesce – non è una meta adatta per i deboli di stomaco. Non ha nulla a che vedere né con il Borough Market di Londra né con la Boqueria di Barcellona: qui a farla da padrona sono le casalinghe ateniesi che non si fanno intimorire dalle carcasse appese ai ganci né dai macellai che brandiscono mannaie e coltelli.

Dove mangiare

Ad Atene si mangia tanto e bene spendendo poco. Olive, formaggio marinato in olio di oliva, hummus di fave e cipolle, keftedes, kolouri, lukumades, insalata greca, gyros. Queste sono solo alcune delle cose che ricordo di aver mangiato. Il cibo è di ottima di qualità non solo nelle taverne, ma anche in strada. In quasi tutte le vie e le piazze del centro si trovano dei carretti spinti a mano che vendono anelli di pane intrecciati e ricoperti di semi di sesamo. Hanno origini turche, ma sono diffusi in tutta la zona dell’ex impero ottomano, con nomi diversi a seconda del paese. Qui ad Atene si chiamano kolouri.

Chi ama dolci non può perdere i lukumades, palline di pasta di pane fritte e ricoperte di miele o cioccolato. Li vendono le panetterie e i chioschi di cibo di strada.

Per i pasti principali, consiglio di allontanarsi dalle zone più turistiche, orientandosi verso quartieri frequentati dagli ateniesi. A Petralona, quartiere popolare alle spalle dell’Acropoli, si trova Aster, un ristorante quasi nascosto in un seminterrato. Buio, piccolo e con un’accozzaglia di sedie rivestite di finta pelle e tavoli in formica: da Aster vengono serviti pasti sostanziosi, con piatti da condividere: formaggi, creme di legumi, carne di maiale e di pollo.

Anche da Ama Lachei, nel cuore del tormentato quartiere di Exarchia, si ordinano più piatti da dividere. Uno spazio unico e luminoso, quello di una vecchia scuola, con soffitti alti e ampie finestre affacciate su un cortile interno. Le porzioni sono abbondanti: sardine, formaggi affumicati, keftedes (polpette speziate di carne di maiale), insalate.

Ottimo anche il prezzo, in entrambi i casi: tra i 15 e i 20 euro a testa, bevande incluse.

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