Consigli pratici

Non fatelo a Tokyo

In una megalopoli come Tokyo si può avere l’impressione che non esistano regole. Niente di più sbagliato. Eccone alcune, facili e basilari. Seguitele e godetevi il viaggio con la prima guida Marco Polo dedicata alla megalopoli!

Il regalo dell'ospite: non dimenticatelo

Non andate mai in visita da qualcuno senza portare un regalo! L’idea che piace a tutti è qualche bel ricordino del proprio paese d’origine. Se doveste comprare un regalo a Tokyo, fatelo in un rinomato grande magazzino. Fatelo impacchettare con cura e consegnatelo così, per dimostrarne l’esclusività. Questa attenzione sarà molto apprezzata!

Attenti ai 'sì'

Tokyo dà l’impressione di correre senza fermasi mai, ma anche qui non bisogna giungere a conclusioni affrettate! Quando i giapponesi dicono hai, suona come un sì e in effetti indica assenso, ma può anche significare il contrario. Spesso vuol dire solo: “Continua a parlare, sto ascoltando!” Solo raramente viene espresso direttamente un dissenso, perché un “no“ (iie) potrebbe ferire l’interlocutore.

Shibuya
Shibuya
Non viaggiate nel periodo sbagliato

A Capodanno e nella “settimana dorata“ (29 aprile-6 maggio) – così come nei giorni a metà agosto, quando i buddhisti onorano i defunti – metà della popolazione si mette in viaggio. Tutte le località di villeggiatura sono sovraffollate e i prezzi sono ovunque molto più cari.

Onsen, istruzioni per l'uso
Onsen, istruzioni per l'uso
Occhio alle gaffe da turisti

Nella maggior parte dei casi i giapponesi sorvolano con molta cortesia sulle gaffe degli ignari turisti, ma vi saranno molto grati se rispetterete alcune regole. Eccone alcune! Non calpestate i tappeti in tatami con le scarpe, che devono essere deposte all’ingresso! Non andate al gabinetto indossando le pantofole: ci sono pantofoline apposite che, quando lasciate la toilette, vanno riappese al gancio sulla porta. Non entrate in una vasca degli onsen con il sapone: ci si va per rilassarsi, ma dopo essersi lavati accuratamente fuori! Non infilate le bacchette nella scodella del riso, lo si fa solo ai funerali. Infine, molto utile: non alzate mai la voce, perché raramente questo è il modo giusto per ottenere il risultato sperato (anche in Giappone).

Terremoto? Niente panico

Ogni anno il Giappone subisce almeno un migliaio di piccole scosse telluriche, ma le vibrazioni iniziano a essere avvertite dagli esseri umani solo a partire dal III grado della scala Mercalli (che prosegue, per fortuna quasi mai, fino all’apocalittico XII grado). Non fatevi prendere dal panico e restate vigili. Spegnete subito il fuoco, chiudete il gas e aprite porte e finestre. Non precipitatevi subito fuori! Quando c’è una forte scossa è meglio rifugiarsi sotto la cornice di una porta e ascoltare che cosa consigliano alla radio e alla televisione (gli annunci sono anche in inglese). A Tokyo ci sono ovunque punti prestabiliti dove gli abitanti si radunano dopo scosse importanti e dove le autorità si prendono cura delle varie necessità. Seguite la gente del quartiere, ha una certa esperienza…

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Dimmi dove vai e ti dirò che valigia portare: questo dovrebbe essere il mantra di ogni viaggiatore, perché non esiste la valigia perfetta, ma quella più adatta all’occasione. Il resto è esperienza, materiali giusti, un pizzico di creatività e la capacità di ascoltare i buoni consigli. Come quelli che abbiamo raccolto in questo articolo, universali e validi per ogni destinazione, affinché il bagaglio sia qualcosa di utile, non una zavorra.

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