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Albenga, viaggio nello scrigno di tesori di una perla della Liguria

Paolo Giuseppe Alessio

Paolo Giuseppe Alessio

Passeggiare tra i vicoli del centro storico di Albenga è come sfogliare un libro di pietra, dove ogni facciata, ogni torre, ogni abside racconta una pagina di storia millenaria. Antica capitale della tribù ligure degli Ingauni, da cui prese il nome di Albium Ingaunum (il nome mutò poi in Albingaunum e infine in Albenga), oggi Albenga è un unicum urbanistico in cui si conservano intatti l’impianto romano e la verticalità medievale, immersi in una luce che esalta la pietra e i mattoni della sua architettura.

Mosaici nel Battistero di Albenga
Mosaici nel Battistero di Albenga
In giro per il centro storico

Cuore della città vecchia, Piazza San Michele è dominata da tre torri medievali, alte e possenti, che svettano tra le case come emblemi di prestigio. Nel Medioevo, più alta era la torre, più potente era la famiglia che la erigeva: un vero linguaggio architettonico del potere. Ancora oggi, queste torri conferiscono alla città un profilo inconfondibile, tra i più suggestivi della Riviera di Ponente.

A pochi passi, si apre la facciata della Cattedrale di San Michele Arcangelo, uno dei più importanti esempi di architettura religiosa ligure. La chiesa, costruita tra l’XI e il XII secolo, custodisce un affascinante alternarsi di stili: romanico, gotico, barocco. L’interno, sobrio ma solenne, culmina in un’abside affrescata e una cupola dai colori vivaci che raccontano episodi della vita dei santi e della Madonna.

Accanto, si trova il Battistero paleocristiano, uno degli edifici più antichi della Liguria, datato al V secolo. La sua pianta ottagonale richiama la perfezione divina, mentre al suo interno si conserva un meraviglioso mosaico bizantino decorato con simboli cristologici: il Chi Rho dorato, le colombe, gli agnelli. Un piccolo tesoro di spiritualità immerso nella penombra antica.

Martirio di Santa Caterina, Guido Reni
Martirio di Santa Caterina, Guido Reni
Il Museo Diocesano e Guido Reni

Imperdibile una visita al Museo Diocesano, ospitato nel palazzo vescovile adiacente alla cattedrale. Qui, tra tele barocche e arredi liturgici, spicca una vera sorpresa: un’opera attribuita al Guido Reni, maestro del Seicento. Si tratta di una grande tela con il martirio di Santa Caterina, potente nella composizione e intensa nella resa drammatica, che testimonia il respiro internazionale della committenza artistica albenganese.

Tra navi e vetri di età romana, sotto il cielo ligure

Albenga affonda le sue radici anche nell’epoca romana, e a testimoniarlo è il moderno Museo delle Magiche Trasparenze, dedicato alla produzione vetraia dell’antichità. Qui si possono ammirare anfore, bottiglie, balsamari, perfettamente conservati, recuperati dai fondali marini o dagli scavi cittadini. Un gioco di luci illumina i reperti e restituisce tutta la loro fragile bellezza, in un allestimento che emoziona e sorprende.

Per gli appassionati di archeologia marina, il Museo Navale Romano espone i relitti e i materiali recuperati dai fondali al largo della Gallinara. Testimonianze preziose della vocazione commerciale e marittima dell’antica Albingaunum, in un dialogo continuo tra mare e terra.

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