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Samariá: avventura nella gola più famosa di Creta

Redazione Marco Polo

Redazione Marco Polo

Ottobre è il mese migliore per vivere un'avventura nelle Gola di Samariá, uno dei luoghi più battuti dai turisti nei mesi estivi. Non a torto, perché questo canyon nei Monti Bianchi di Creta è lungo 18 km ed è uno dei più estesi e profondi in Europa. Le pareti rocciose sono alte anche 600 m e lo chiudono a perpendicolo in una morsa che, nel punto più stretto, le Porte di ferro, misura solo pochi metri. Ecco i nostri consigli per percorrere l'itinerario ideale.

Omalós, i vantaggi dell'anticipo

L’autobus di linea parte puntuale alle 8.45 (e più tardi non ce n’è nessun altro!) da Haniá e sale fino all’Altopiano di Omalós. Arriverete intorno alle 10.30 e vi potrete godere una tranquilla giornata al fresco a oltre 1000 m di altitudine, pernottando nel silenziosissimo villaggio di Omalós.

Samariá, lungo la scala di legno, verso il cielo
Samariá, lungo la scala di legno, verso il cielo. Credits Oskars Kupics / Shutterstock
Quella scala di legno che porta alla Gola...

Il mattino dopo, cominciate la vostra escursione nella gola appena aprono i cancelli, alle 7. Ciò vi risparmierà anche di camminare sotto il sole di mezzogiorno senza il conforto dell’ombra nell’ultimo tratto del sentiero, tra l’uscita della grotta e il Mar Libico. Prima di tutto dovete arrivare dal vostro hotel a Ómalos su una strada asfaltata: sono 5 km a piedi, se il vostro albergatore non riesce a organizzarvi un passaggio all’imbocco della Gola di Samariá. La vera e propria escursione nel canyon inizia dopo pochi metri, alla Xylóskalo, la scala in legno a 1229 m: salitela ed entrate nella gola. Non temete, non è proprio una scala, è piuttosto un comodo tracciato con veri e propri gradini.

Verso le Porte di ferro
Verso le Porte di ferro. Credits Elliott Bignell / Shutterstock
Verso le Porte di ferro

Inizialmente il sentiero si snoda, al cospetto del monte Gíngilos (2080 m), per circa un’ora attraverso un bosco verso il basso, fino alla base della gola, dove scorre un torrente scrosciante. Raggiungerete così il villaggio abbandonato di Samariá che ha una fonte d’acqua potabile, un posto di pronto soccorso e i servizi igienici. Non vi risiede più nessuno sin dal 1962, quando la gola divenne parco nazionale. Da qui la gola si fa sempre più stretta, finché, nelle cosiddette Porte di ferro (Sideróportes) si riduce a 3-4 metri di larghezza.

Agía Rouméli, felice approdo
Agía Rouméli, felice approdo. Credits Panos Karas / Shutterstock
Agía Rouméli: verso il meritato riposo

Poco dopo arriverete alla pianura costiera: da qui vi aspettano soltanto tre chilometri (ma in pieno sole) prima di arrivare al borgo in riva al mare di Agía Rouméli che ha molti ristorantini, alcune pensioncine e una lunga spiaggia di ciottoli. Nel paese dovreste per prima cosa acquistare il biglietto del traghetto per Hóra Sfakíon, e poi godervi un meritato riposo, nuotando, mangiando e bevendo.

L’ultimo battello parte in genere alle 17.30 e arriva un’ora dopo. A Hóra Sfakíon l’autobus di linea per Haniá aspetta comunque finché il traghetto non attracca. Intorno all'ora di cena dovreste essere di nuovo a Haniá, felici e appagati da questa splendida avventura.

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