Vallonia in cinque tappe: viaggio alla scoperta dell'anima verde del Belgio
Cultura e storia, gastronomia e tradizioni. Il tutto in una cornice naturale che rende la Vallonia la regione verde del Belgio. Visitarla è il modo ideale non solo per rilassarsi, ma soprattutto per ricaricarsi attivamente, andando alla scoperta dei suoi luoghi simbolo, tra città e località minori.
Una città magica e vibrante, atipica e mai scontata, in cui la storia dell’Europa si è fermata. Vuoi per la sua posizione strategica, più vicina ad Aquisgrana e Maastricht rispetto che a Bruxelles, vuoi perché qui la Chiesa ha costruito una città come solo a Roma seppe fare. Vi si fermarono i più grandi imperatori della storia, quali Carlo Magno, Carlo V e Napoleone Bonaparte. Vi si edificarono cattedrali: l’ultima in ordine di tempo non un luogo di culto, ma una stazione ferroviaria, considerata come una cattedrale di luce. Liegi resta ancorata alla sua storia recente, fatta di luoghi simbolo e di tradizioni. Restando in quell’atmosfera fra genere noir, tipica dei libri di Simenon nato qui, e la magia, leggibile nei simboli massonici sparsi per tutta la città.
Una città universitaria, una sede vescovile, e – ciliegina sulla torta - anche capitale della Vallonia. Namur sorge sulla confluenza dei fiumi Mosa e Sambre, e si mette in vetrina con i tanti palazzi eleganti dalle geometrie tipiche della Vallonia. In cui spiccano quei monumenti in cui varrebbe la pena fermarsi, quali il Beffroi e la Cattedrale di Sant’Albano.
La strada che conduce fino a Thuin è un cordone ombelicale che allontana dalle autostrade trafficate della periferia di Charleroi per arrivare in strade verdi in cui il tempo sembra fermarsi. Si è in Belgio, ma è come se ci si trovasse sul set di Twin Peaks. Con dei piccoli ponti in legno sul fiume si arriva fino a Thuin, in cui si trova l’Abbazia di Aulne. Essa è un gioiello dell’architettura, parzialmente distrutta dalla Rivoluzione Francese. Resta in piedi parte del complesso, ricco di fascino. Ma a Thuin l’imperativo è un altro: provare l’ADA, la birra trappista prodotta qui.
A Mons ci si sente a casa. E la sensazione viene in quel momento in cui ti accorgi di come la città ti faccia sentire in piena armonia con sé stessa. Forse per la cultura che si respira, figlia delle parole di Verlaine e della mano di Van Gogh, o per quelle strade lastricate che la storia ha preservato così come sono. In tutto questo ci sono dei luoghi in cui ci si è costretti a fermarsi. Come il Beffroi, la Torre Civica, o come l’Hotel de Ville. Come la Collegiata di Santa Valdetrude. Magari in un giorno di festa, magari durante la ricorrenza storica del Doudou: quando la città è in festa e le case si svuotano. Fra fiumi di birra e divertimento: brindando all’empatia che la città riesce a trasmetterti.
L’abbiamo studiata sui libri di storia, eppure un conto è conoscere i fatti dell’omonima battaglia, un conto è visitare Waterloo. Sorge nel crocevia di quattro strade nel pieno di una vasta area verde. Spicca la Collina del Leone, costruita appositamente per ricordare i fatti storici. Vicinissima a Waterloo si può visitare la località di La Hulpe, col suo palazzo-castello e la Fondazione Folon: dedicata all’artista belga noto per le sue pitture e sculture.