Australia in camper
Sì lo sappiamo: l’Australia non è esattamente la prima meta che balza in testa quando si dice “low cost”. Eppure, anche nel Pianeta Rosso si possono abbattere le spese di viaggio con qualche accorgimento e un po’ di spirito di adattamento ed avventura.
Un Paese di terra rossa, di pianure a perdita d’occhio, di legame con la terra e la natura: questa è l’Australia. Il Down Under. Quella parte del Mondo completamente dal lato opposto del globo, dove la Natura è ancora selvaggia, si incontrano gli animali più bizzarri e più mortali del pianeta. Dove fermarsi a guardare il cielo significa sentirsi cadere addosso centinaia di stelle.
Un po’ di fatti, oltre alle emozioni: l’Australia è sterminata, grande poco meno dell’Europa. In questa enorme isola, la popolazione vive quasi interamente lungo il perimetro costiero, perché all’interno vi è il Red Center, l’outback, un’enorme polverosa pianura rossa di terra e dorata di spinifex, la pianta tipica dell’outback. Per secoli l’outback è stato la dimora dei popoli aborigeni, attraversato solo da avventurieri o da gente in cerca di fortuna. La strada che taglia a metà il Down Under: la Stuart Highway, conosciuta come Explorer’s Way.
Agli Australiani piacciono tantissimo due cose: le abbreviazioni e il camping. Per adeguarvi, imparate qualche parola del loro slang e noleggiate un camper! È questo il segreto numero uno per risparmiare: in Australia i campeggi sono attrezzatissimi e puliti, si trovano davvero ovunque e costano poco!
Il camping in Australia è una specie di “sport nazionale”: non c’è Aussie che non parta con il suo camper o la sua roulotte super attrezzata e super moderna per trascorrere il weekend o le vacanze on the road. Viaggiando in camper, oltre ad evitare i costi di un hotel, si riducono di molto anche i costi dei pasti, che potrete gestire in autonomia.
Ogni viaggio ha la sua avventura. A volte, è il viaggio stesso ad essere un’avventura: sarà così se deciderete di attraversare il brullo cuore dell’Australia percorrendo la Stuart Highway, partendo dal freddo (almeno nel mese di agosto) di Adelaide (non dimenticate di fare scorta di buon vino nella Barossa Valley) per raggiungere le temperature umide e tropicali di Darwin (qui, nelle vicinanze dei corsi d’acqua, siate “croc-wise” e seguite i consigli anti-coccodrillo dei numerosi cartelli governativi sparsi in giro). Lungo questo nastro di asfalto incontrerete roadhouse e pub, aborigeni, camionisti alla guida di truck lunghissimi, canguri, cittadine stanche e desolate, parchi naturali a non più finire e lui: Uluru.
Ci sono due esperienze, anzi tre, che valgono il viaggio, in questo itinerario.
La prima è il meravigliosamente famoso Uluru, la roccia che cambia colore insieme alla danza del sole. Assistere alla nascita di un nuovo giorno al cospetto di Uluru è un po’ come testimoniare l’Eterno. Sì, perché secoli fa un aborigeno ha fatto la stessa cosa, probabilmente provando le stesse emozioni.
La seconda esperienza che vale il viaggio è ammirare l’impressionante King’s Canyon proprio dalla sua sommità per poi scendere nel giardino dell’Eden preservato nelle fenditure delle sue rocce.
Ci si potrebbe chiedere perché rinunciare al comfort di un albergo durante un viaggio così lungo e faticoso. Per il prezzo, certo. Ma anche perché l’esperienza in camper è senza dubbio tra le più autentiche che vi potrà capitare di fare in Australia. Perché alla sera, mentre seduti al vostro tavolino da picnic sorseggiate un bicchiere di Shiraz o un gin tonic, potreste ritrovarvi a chiacchierare con il vicino di piazzola che sta allestendo un bushfire. Oppure perché, di prima mattina, mentre vi dirigete alle docce, potreste incontrare un canguro che curiosa tra i rimasugli del suddetto bushfire. O ancora per fermarvi nel bel mezzo dell’outback, prepararvi un the e sorseggiarlo seduti sul tettuccio mentre l’alba vi riempie gli occhi. In una parola: per godere del senso di libertà che questa terra aspra e rossa può regalare.