Idee di viaggio

Barcellona, una giornata in giro per la Ribera

Redazione Marco Polo

Redazione Marco Polo

Nel XIII e XIV secolo, il quartiere della Ribera era abitato da commercianti e artigiani, cosa che ne caratterizza ancora oggi l’aspetto: vicoletti, stretti portali ad arco, nonché modeste abitazioni e botteghe di artigiani.

Le opere di restauro dei suoi edifici fatiscenti iniziarono negli anni ‘60. Con il tempo, grazie all’apertura di negozietti originali, atelier, gallerie, ristoranti moderni, pub e caffetterie, è diventato un quartiere molto in voga, sia di giorno che di notte. Ma nonostante ciò la zona ha conservato gran parte del suo carattere autentico. Inoltre il vivace quartiere della Ribera confina con uno dei più bei parchi della città, il Parc de la Ciutadella.

Lo splendido Palau de la Música Catalana
Lo splendido Palau de la Música Catalana. Credits Rodrigo Garrido / Shutterstock
Palau de la Música Catalana

Questo sontuoso palazzo della musica in stile liberty fu realizzato tra il 1905 e il 1908 su un progetto di Lluís Domènech i Montaner. Le sfarzose facciate lungo Carrer Sant Pere Més Alt presentano colonne mosaicate sormontate da busti di compositori come Bach, Beethoven, Wagner e Giovanni da Palestrina. Di singolare bellezza è il lucernario in vetro colorato al centro dell’auditorium. I soffitti, le pareti e le colonne della sala sono ricoperti di decorazioni a forma di fiori e viticci, teste di drago e altre sculture. 

Plaça de Sant Pere

Lì dove nel tardo Medioevo un ruscello alimentava i mulini di un centro di manifattura tessile, oggi operano giovani artisti, chef e designer. Per fortuna il fascino medievale della piccola piazza e delle strade circostanti, tra cui Carrer de les Basses de Sant Pere, non si è perso del tutto. Di fronte alla chiesa romanica Sant Pere de Puelles è possibile osservare in tutta tranquillità il variopinto viavai di persone. Passeggiare sotto il tetto di foglie di Plaça Sant Agustí Vell vi regalerà un momento molto romantico. I bar attorno alla fontana liberty sono l’ideale per sorseggiare un aperitivo o rinfrescarsi con un drink.

Mercat de Santa Caterina

Ideato dalla coppia di architetti barcellonesi Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, il variopinto tetto ondulato del mercato coperto è divenuto il simbolo del quartiere. Un tempo, al suo posto sorgeva un monastero, demolito verso la metà del XIX secolo, durante la cosiddetta desamortización (alienazione), un periodo in cui si assistette alla messa in vendita delle proprietà immobiliari e dei beni ecclesiastici, tramite asta pubblica. Durante le opere di ristrutturazione fu dissotterrato l’antico abside del monastero. Il mercato merita una visita principalmente per i suoi colori vivaci e l’atmosfera più rilassata di quella che si respira nell’affollata Boqueria.

Tra le sale del MEAM, Barcellona | Credit Marperezm7 Wikipedia Creative Commons
Tra le sale del MEAM, Barcellona | Credit Marperezm7 Wikipedia Creative Commons
Museu Europeu d'Art Modern (MEAM)

Un gioiello architettonico e un tesoro artistico di pregio: nelle sale del rinascimentale Palau Gomis sono esposte meravigliose opere di arte figurativa del XX e XXI secolo di artisti europei. Oltre a un’impressionante collezione di sculture e opere pittoriche, ci sono anche molte fotografie.

Museu Picasso

Il museo più visitato della città presenta perlopiù opere risalenti alla prima fase artistica di Pablo Picasso, il cosiddetto “periodo blu“, che coincide con gli anni trascorsi dall’artista a Barcellona. Il pittore vi abitò tra il 1895 e il 1904, anni in cui aderì alle correnti artistiche dell’Avanguardia e della Bohème e ricevette i primi riconoscimenti per le sue opere.

L’artista continuò a sentirsi legato a Barcellona per il resto della vita, persino durante l’esilio francese dovuto alla dittatura franchista. A partire dagli anni ‘30, Picasso donò alla città una serie di quadri, tra cui il famoso Arlecchino. Solo nel 1963, tuttavia, i suoi quadri vennero riuniti in un museo su iniziativa dell’amico e segretario Jaume Sabartés, che in quell’occasione donò la sua intera collezione privata.

Allestito in un primo momento all’interno di un palazzo gotico su Carrer de Montcada, oggi il museo occupa cinque eleganti edifici. La collezione venne poi completata nel tempo: Picasso stesso donò la sua famosa serie Las Meninas e alcune prime opere provenienti dall’abitazione di famiglia a Barcellona. Jacqueline, la vedova del pittore, vi aggiunse delle preziose ceramiche. Attualmente il museo ospita la collezione pubblica più importante di Picasso accanto a quella di Parigi. È assolutamente necessario prenotare online e scegliere la fascia oraria disponibile!

Santa Maria del Mar, giochi di colonne
Santa Maria del Mar, giochi di colonne. Credits marcobrivio.photography / Shutterstock
Santa Maria del Mar

Per molti è la chiesa più bella di Barcellona. L’edificio in puro gotico catalano affascina principalmente per la sua semplicità: non c’è elemento ricercato che possa guastare l’atmosfera di vastità, di apertura e di pace meditativa che vi si respira. Dalle vetrate realizzate con maestria, alcune risalenti al XV secolo, filtra una luce mistica che inonda la navata semivuota (coro e arredi andarono distrutti in un incendio durante la guerra civile spagnola). La coerenza stilistica dell’edificio, con i suoi interni caratterizzati da colonne alte e sottili, si deve al fatto che fu realizzato tra il 1329 e il 1384, ovvero in un tempo record per gli standard dell’epoca, quando la costruzione di una chiesa poteva richiedere interi secoli. Durante i concerti, oltre all’architettura dell’edificio, è possibile godere anche della sua straordinaria acustica.

El Born Centre Cultural

Lo storico mercato coperto sorge sulle rovine della città distrutta dall’esercito borbonico nel 1714. Per i più patriottici rappresenta una specie di “Ground Zero“ catalano, per cui davanti a questo centro culturale ed espositivo concepito come un memoriale vi sventola la bandiera della Catalogna a un’altezza, non casuale, di 17,14m.

Parc de la Ciutadella

Là dove oggi si trova un placido e attraente parco con laghetto, un tempo sorgeva la tanto odiata “cittadella”. Realizzata nel 1715 su ordine di Filippo V dopo il vittorioso assedio di Barcellona, la fortezza fu usata come carcere duro per piegare i catalani rivoltosi. Questi non ebbero pace finché non fu demolita quasi del tutto nel 1878 per cedere il posto a un parco. Nel 1888 vennero allestiti qui i padiglioni dell’Esposizione Universale. All’ingresso principale dell’area verde sorge una sorta di fortezza con merli dorati dall’aspetto fiabesco: la struttura, il Castells dels Tres Dragons, che ospitava il ristorante della manifestazione, fu costruita su progetto dell’architetto Lluís Domènech i Montaner, e oggi è sede del Museo di Zoologia. Al centro del parco c’è una grande fontana abbellita da sfarzose sculture, alla cui realizzazione partecipò, da studente, anche Gaudí. All’estremità inferiore del parco sorge il Giardino Zoologico.

Articoli

Potrebbero interessarti anche

Idee di viaggio

Massicce mura custodiscono i tesori dell’Alhambra, “la rossa". Questo scrigno di tesori che tutto il mondo ammira è composto di parti molto diverse tra loro, in una meravigliosa stratificazione di capolavori. Andiamo a scoprirli?

Idee di viaggio

«Si estende su sette colli – altrettanti punti di osservazione dai quali si possono godere i panorami più splendidi – il vasto, irregolare e multicolore insieme di edifici che forma Lisbona».