Basilicata da scoprire: 4 tappe lucane lontano dai sentieri più battuti
La Basilicata si lascia scoprire da chi le dedica tempo e pazienza. Solo a loro mostra le sue perle, piccoli borghi arroccati sulle cime di collinette, circondati da boschi fiabeschi, lontano dalle rotte classiche del turismo.
Pietragalla ci colpisce, ci obbliga a fermarci non appena svolti il tornante che si arrampica lungo la collina su cui sorge questo paesino. Una distesa di piccole costruzioni in pietra dal tetto ricoperto di erbetta sembra essere uscito da un libro di fiabe ed essersi sistemata proprio lì per tendere un agguato al viaggiatore ignaro. Sono i palmenti, costruzioni ipogee utilizzate un tempo per la vinificazione e Pietragalla ne conserva così tanti da avere un quartiere dedicato a loro e aver fatto di questa costruzione, testimone di un passato non troppo lontano, il suo simbolo.
Il suo centro storico è un chicca dal gusto medievale che ti trasporta indietro nel tempo mentre sali e scendi le scalette in pietra e passi sotto gli archi dei vicoli stretti, per poi arrivare al belvedere da cui ammirare tutta la piana sottostante.
Passare per la Basilicata e non darsi il tempo per godere un po’ della bellezza dei boschi di questa regione è davvero un peccato. Buona parte di essi sono organizzati con sentieri per avventursi in sicurezza e alcuni ospitano delle peculiarità uniche che parlano della storia e della cultura del luogo che li circonda. È il caso delle Cascate di San Fele. Il Parco naturale ci invita ad un leggero trekking lungo il sentiero che costeggia queste cascate artificiali: in passato avevano la funzione di alimentare la gualchiera, utilizzata nell’antico opificio del luogo.
Le rovine della costruzione sono ancora nel bosco, lì dove un tempo funzionava a pieno regime grazie alla potenza dell’acqua e ci ricorda della storia e dell’economia della zona. Oggi questo è il posto perfetto per concedersi un del tempo nella natura, all’ombra degli alberi del bosco, accompagnati dallo scrosciare dell’acqua che cade dall’alto e rinfrescati di tanto in tanto dalla nebbiolina umida che risale dalle cascate.
Un piccolissimo borgo che ha la capacità di affascinare come pochi. Si dice che nominare Colobraro porti sfortuna, riferendosi alla tradizione “magica” popolare del paese, e perciò è conosciuto anche con l’appellativo di “Quel paese”. La comunità è riuscita però a volgere questa particolarità a proprio favore e ha creato lo spettacolo teatrale “Sogno di una notte a…Quel paese”, che si tiene ogni venerdì di agosto e intrattiene con racconti sulla superstizione e la tradizione popolare locale.
Stradine acciottolate, case con pietre a vista, le rovine di un castello in cima alla collina, dove si accomoda il centro storico del paese: tutto è in perfetta armonia per creare una cornice in cui sentirsi parte di una fiaba, con il panorama della valle del Sinni a far da sfondo tutto intorno a noi.
Anche la Basilicata ha le sue Dolomiti: più basse delle loro omonime in nord Italia, condividono con loro la struttura morfologica e l’aspetto dei bellissimi picchi. Solo per questo meriterebbero di essere visitate, ma lungo le loro pendici nascondono e custodiscono anche un paio di borghi, entrambi annoverati tra i Borghi più belli d’Italia, Pietrapertosa e Castelmezzano. Collegati per via aerea dall’esperienza del Volo dell’Angelo, dove un cavo permette di “volare” da una vetta all’altra, da Castelmezzano a Pietrapertosa. Sembra di essere in una bolla in cui il tempo si è fermato, mentre saliamo le scale verso i punti più alti, dove i resti dei castelli ricordano un passato che ha visto questi due paesi come il punto strategico perfetto da cui controllare la valle del Basento.
Insomma la Basilicata regala a tutti la possibilità di godersi la regione, con un’offerta che riesce a incontrare i desideri di ognuno, dalla cultura alla natura, dalle atmosfere più tranquille alle esperienza più adrenaliniche. La Basilicata mette d’accordo proprio tutti!