Bologna: cinque esperienze di viaggio alternative
La si potrebbe girare in infiniti modi, senza mai annoiarsi. Si potrebbe passare davanti San Petronio in molte occasioni, senza mai stufarsi. Questo perché Bologna è una città che affascina per la sua semplicità. Per quella magia che possiede, leggibile nei suoi palazzi medievali e rinascimentali. Ma per una volta si potranno lasciare da parte le solite esperienze riportate in tutte le guide turistiche, riservando del tempo a possibili alternative. Eccone cinque.
Dal corridoio al primo piano del Monastero di San Michele in Bosco, oggi sede dell’Ospedale Rizzoli, si potrà godere una delle prospettive più singolari al mondo. Infatti, allontanandosi progressivamente dalla finestra rivolta sul panorama della città, arretrando passo dopo passo, la Torre degli Asinelli comincerà a ingrandirsi sempre più, arrivando ad assumere la stessa dimensione della finestra. Non ci sono vetrate con lenti, o effetti artificiali: solo leggi prospettiche usate alla perfezione.
Al di sotto di Palazzo Re Enzo, su Piazza Maggiore, si trova il Voltone del Podestà: non è altro che una volta a crociera sorretta da quattro pilastri. L’esperienza da vivere qui è quella del poter comunicare con una persona posta al pilastro opposto rispetto la diagonale, senza alzare la voce o senza ricorrere ad altri mezzi: semplicemente ponendosi con il viso al muro e parlando a bassa voce. Attraverso un effetto acustico le parole arriveranno al pilastro opposto, venendo percepite in maniera amplificata.
Sembrerà assurdo, ma sotto la città di Bologna è presente una fitta rete di canali fluviali coperti dalle strade cittadine. Alcuni di questi sono navigabili, con gommoni, e permettono di scoprire la storia della città dalla creazione fino allo scorso secolo, quando il fiume Reno attraversava, in superficie, le vie del centro.
Il cammino di San Luca porta da Via Saragozza fino all’interno dell’omonimo Santuario della Madonna di San Luca, posta sui colli. Per tutto il percorso, da intraprendere a piedi e di circa un’oretta, la costante sarà la presenza dei portici. Alcuni differenti e più rinomati, come l’arco del Meloncello. Gli archi sono in tutto 666, numerologia non casuale per il portico più lungo del mondo.
È diventato il simbolo della città, ancor più di Giorgio Morandi o di Eugenio Marconi. La casa di Lucio Dalla è un punto di riferimento per i turisti, che giornalmente si fermano sotto al suo balconcino per una foto ricordo. Ma è soltanto uno dei tanti luoghi legati all’artista. Ne restano altri come la casa in Piazza Grande (ossia Piazza Cavour e non come viene spesso riportato Piazza Maggiore), Vicolo Marescotti, ma anche hotel, ristoranti, bar e sale di registrazione.