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Casamassima: la piccola Chefchaouen della Puglia

Valentina Madonia

Valentina Madonia

Conoscete Chefchaouen, il paese blu del Marocco? Dovete sapere che ne esiste una versione imperdibile in miniatura in Italia, precisamente in Puglia.
Si chiama Casamassima, si trova tra le Murge Baresi ed è conosciuto come "il paese azzurro della Puglia" proprio per la presenza di vicoli, stradine, case e decorazioni tinteggiate di celeste, a differenza della maggior parte dei borghi pugliesi in cui il bianco è protagonista.

Il bianco e l'azzurro nella storia

Il colore bianco non venne scelto per ragioni estetiche. La leggenda narra infatti che quando, attorno alla metà del Seicento, un'epidemia di peste minacciò Bari e l'entroterra, il Duca Michele Vazz, conte di Mola di Bari, fece un voto alla Madonna di Costantinopoli affinché risparmiasse gli abitanti di Casamassima.
Questi ultimi si chiusero entro la cinta muraria, sperando in un miracolo che effettivamente accadde: Casamassima non fu colpita dalla peste e in segno di gratitudine tutte le abitazioni del borgo furono tinteggiate aggiungendo l'azzurro alla calce viva, a simboleggiare il manto della Madonna.

Casamassima bianca e azzurra. Credits Valentina Madonia
Casamassima bianca e azzurra. Credits Valentina Madonia

Una seconda teoria più recente, ricollegherebbe il borgo pugliese ad altre città del mondo caratterizzate dal blu e dall'azzurro, tra cui proprio Chefchaouen, Jodhpur in India e Safed in Israele. Secondo tale ipotesi, il colore azzurro rimanderebbe alla tradizione ebraica, poiché di fatto tutte queste città hanno ospitato in passato ebrei in fuga.
Qualunque sia la vera ragione che spieghi la presenza di questo meraviglioso colore, Casamassima è un borgo medievale che merita senza dubbio una visita.

Il Borgo Antico, le chiese, i conventi

Le principali attrazioni del paese sono ovviamente il Borgo Antico, al quale si accede attraversando la Torre dell'Orologio, e diversi luoghi di culto, fra cui la chiesa Matrice Santa Croce, il monastero di Santa Chiara (fondato nel 1573 come orfanotrofio, trasformato in monastero delle Clarisse nel 1660 e rimasto tale fino all’Unità d’Italia), il convento delle Monacelle, la cappella di San Michele (edificata da Donato Amenduni in segno di riconoscenza per essere stato risparmiato dalla peste) e l’arco di Santa Chiara, sul quale è dipinto l’affresco della Madonna di Costantinopoli.

Luminarie per la festa di San Rocco, patrono di Casamassima. Credits Forben / Shutterstock
Luminarie per la festa di San Rocco, patrono di Casamassima. Credits Forben / Shutterstock
Angoli e viuzze da scoprire

Nel paese si trovano inoltre svariate viuzze, scorci affascinanti e i deliziosi chiassi ricchi di decorazioni, fiori, bambole di pezza e dipinti perfettamente "instagrammabili". Particolarmente degno di attenzione, fra questi ultimi, è il Chiasso Bongustai, dal marcato colore blu, celebre per aver ospitato l'antico forno del duca. Il Chiasso Molinari, definito anche "il Chiasso dell'Amore", è il più romantico di Casamassima: a San Valentino, in occasione della festa degli innamorati, viene allestito con luminarie a forma di cuore per regalare ai turisti lo scatto perfetto.
Non perdetevi, infine, Vico Scale, il quartiere più azzurro del Borgo Antico e più ricco di piante e fiori coloratissimi a impreziosire balconi e gradini.

Una stradina del Borgo Antico. Credits Forben / Shutterstock
Una stradina del Borgo Antico. Credits Forben / Shutterstock
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