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Che cosa vedere a Dublino: le migliori scelte di viaggio

Redazione Marco Polo

Redazione Marco Polo

Un viaggio a Dublino non può mancare nel palmarès di chi ama scoprire il meglio delle città europee. Ecco alcune delle nostre scelte top per entrare subito nello spirito della capitale irlandese.

Oscar Wilde in Merrion Square
Oscar Wilde in Merrion Square
Merrion Square

Un bel parco coronato da edifici del XVIII secolo: una piazza simbolo dell’eleganza architettonica georgiana. Sin dalla fine del XVIII secolo, è stata una delle zone più eleganti della città. E questo lo sapevano bene anche Daniel O’Connell, che abitava al civico n. 58, William Butler Yeats, che stava al n. 84, e la famiglia di Oscar Wilde che invece risiedeva al n. 2. A proposito di Oscar Wilde: sebbene in passato l’Irlanda abbia vietato la vendita dei suoi libri per diversi decenni, al famoso scrittore è stato finalmente dedicato uno splendido monumento proprio in Merrion Square. E magari gli sarebbe anche piaciuto, con tutti i colori vivaci che lo ricoprono e che ben rappresentano alcuni aspetti eccentrici della sua personalità: Wilde è ritratto sdraiato su una pietra e osserva la sua casa natale con espressione beffarda.

Interno del National Museum, Dublino
Interno del National Museum, Dublino
National Museum

Manufatti in oro e altri tesori per conoscere l’Irlanda dalla preistoria all’epoca medievale. Imperdibile a Dublino, è “l’Oro dei Celti” esposto al National Museum: fra i capolavori di oreficeria irlandese del primo cristianesimo si annoverano la coppa di Ardagh, risalente alla fine del VII secolo, e la fibula di Tara, decorata con motivi celtici e databile attorno all’VIII secolo. Reperti che sono la chiara dimostrazione del buon gusto e della maestria degli antenati d’Irlanda. 

Trinity College, Dublino
Trinity College, Dublino
Trinity College

Nel cuore della città, l’università con i suoi antichi cortili è un vero must. Sin dal 1592, anno della sua fondazione, non ha richiesto alcuna retta ai propri studenti: l’Università storica di Dublino è nata per volere della regina Elisabetta I d’Inghilterra nel suo tentativo di impedire che i sudditi protestanti finissero per corrompersi sotto l’influsso del papato. Da allora, per quasi 200 anni, al Trinity College si formarono solo studenti protestanti a carico dello Stato, mentre i cattolici furono ammessi soltanto a partire dal 1793. Fra gli studenti più illustri si annoverano noti scrittori come Jonathan Swift, Bram Stoker, Oscar Wilde e Samuel Beckett. E c’è di più: nell’edificio è conservato un libro che, se si avesse la fortuna di poterlo fare, richiederebbe almeno sei mesi di lettura, a prescindere da quanto velocemente si legge. Il Book of Kells è un manoscritto miniato di 680 pagine dei quattro Vangeli, scritto attorno all’anno 800 d.C.

Chester Beatty Library, Dublino
Chester Beatty Library, Dublino
Chester Beatty Library

La magnifica collezione di libri donata dal newyorkese Alfred Chester Beatty alla città di Dublino. Per molti turisti, la visita a questa splendida biblioteca dublinese rappresenta uno dei momenti più importanti dell’intera vacanza. Il museo dell’arte libraria, un dono fatto allo stato irlandese dal magnate americano dell’industria mineraria Sir Alfred Chester Beatty (1875-1968), conserva reperti unici di diverse culture. Fra tutti spiccano papiri risalenti al III secolo, meravigliose opere della cultura islamica e buddista, nonché i rari libri di giada della Cina imperiale.

St. Patrick Cathedral, Dublino
St. Patrick Cathedral, Dublino
St. Patrick's Cathedral

Una chiesa gotica che racconta 1500 anni di storia irlandese. Non sono molte le persone che, dopo la propria morte, possono permettersi di riposare in pace in un mausoleo di ben quattro piani: la famiglia Boyle doveva essere veramente importante per avere l’onore di riposare proprio qui. Molto più modesta, invece, è la tomba di Jonathan Swift, il beffardo satirico irlandese, nonché autore de I viaggi di Gulliver e decano della cattedrale, che è sepolto nella navata della chiesa accanto alla moglie Stella.

Interno del Guinness Museum
Interno del Guinness Museum
Guinness Storehouse

Dopo un piacevole giro della fabbrica, i visitatori troveranno ad aspettarli una pinta di birra e un meraviglioso panorama della città. Nella vecchia fabbrica del XIX secolo sapientemente ristrutturata, la mitica Guinness si racconta attraverso documenti storici e materiale interattivo, spiegando tutte le tappe del processo di produzione e svariati aneddoti sull’oro nero d’Irlanda. Tra questi, anche quello di una spedizione al Polo Nord del 1927, quando gli esploratori scoprirono quattro bottiglie di Guiness lasciate tra i ghiacci 18 anni prima da un altro gruppo di ricercatori.

Kilmainham Gaol
Kilmainham Gaol
Kilmainham Gaol

Una visita toccante: la vita nelle prigioni e la storia dei patrioti irlandesi che vi furono rinchiusi e giustiziati. Il carcere di Kilmainham è stato ultimato nel 1796 e, ai tempi, era una costruzione davvero eccellente per via delle buone condizioni in cui vivevano i suoi detenuti. Certo, oggi forse non la penseremmo allo stesso modo, soprattutto dopo aver visto l’interno di queste celle nude e fredde. Per i turisti, la visita a queste prigioni è un’occasione per imparare qualcosa in più sulla storia d’Irlanda, ma anche sull’Inghilterra: infatti, se tra i visitatori capiterà anche qualche sfortunato turista inglese, le guide irlandesi inizieranno a elencare a gran voce tutte le atrocità commesse dai britannici su queste terre. Il carcere, fino alla sua chiusura avvenuta nel 1924, è stato il luogo di detenzione per i ribelli indipendentisti tra cui anche Éamon de Valera, l’unico dei leader della Rivolta di Pasqua a non essere stato giustiziato per il semplice fatto di possedere un passaporto americano: de Valera fu anche l’ultimo detenuto del Kilmainham e divenne poi Premier e Presidente della nuova Repubblica d’Irlanda.

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