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Cinque Terre: viaggio nel segno della bellezza (e del film Disney Pixar)

Redazione Marco Polo

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Una cinquina grandiosa di perle, infilate in una lucente collana lungo la costa della Liguria di Levante. Benvenuti alle Cinque Terre, antichi villaggi di pescatori arroccati da secoli sulla roccia frastagliata di uno dei tratti più poetici e commoventi del Mediterraneo. Che siano belle lo sappiamo da sempre, ora è il momento di tornare a scoprirle, con un pizzico di slancio in più, perché anche la Disney Pixar ha deciso di ambientare qui il prossimo film di animazione, Luca. Sarà bello vederlo, ma intanto riempiamoci gli occhi di bellezza con il racconto di questo tesoro ligure tratto dalla nostra guida Liguria.

Uno straordinario esempio di tenacia

Costeggiando il litorale in barca o camminando sui percorsi che tagliano le ripide pareti di roccia a strapiombo sul mare, sorge spontanea una domanda: che cosa ha spinto l’uomo a stabilirsi in un territorio tanto aspro e angusto? Come sono nati questi villaggi di case variopinte, addossate le une alle altre in un miscuglio di frontoni gialli, arancioni e rossi affacciati sul mare? Già in epoca romana qui esistevano alcuni insediamenti, protetti e difficili da attaccare perché inaccessibili. Nel corso dei secoli, poi, la gente che vi abitava modellò i terreni dando vita a uno spettacolare paesaggio a terrazze, frutto di un duro e costante lavoro. Si è calcolato che i muretti a secco, innalzati per sostenere i terrazzamenti coltivati a viti, cereali, ortaggi, agrumi e ulivi misurano circa 8000 km: un dato stupefacente se si considera che il tratto di costa è lungo appena 10 km. Degli originari 1400 ettari oggi ne restano soltanto un centinaio.

Davvero uno straordinario esempio di tenacia e resistenza, quello dei liguri delle Cinque Terre.  A Vernazza, il borgo più bello e purtroppo più colpito dalle devastanti piogge del 2011, i detriti accumulati hanno modificato la fisionomia dell’abitato, Piazza Marconi è stata ricostruita e altri lavori sono ancora in corso (su savevernazza.com si può seguire l’andamento dei progetti). Inoltre, il Sentiero Azzurro (n. 2), la via costiera panoramica che collega tra loro i borghi, dal 2016 è di nuovo aperto in alcuni tratti.

Verso la Via dell'amore
Verso la Via dell'amore. Credits Alberto Masnovo / Shutterstock
Un parco di aromi e sapori

Istituito nel 1999, il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che include anche l’area marina prospiciente la costa, promuove alcuni progetti pilota mirati al recupero del territorio e legati perlopiù alla tutela dell’ambiente, alle attività agricole e al turismo sostenibile. I progetti prevedono corsi di tecnica di costruzione dei muretti a secco, l’introduzione dell’agricoltura biologica e il reimpianto di antichi vitigni autoctoni come l’Albarola e il Bosco, che insieme alle uve Vermentino costituiscono il profumato bianco Cinque Terre DOC e il famoso vino passito Sciacchetrà. Una gamma di prodotti di prima qualità – erbe aromatiche, olio, vino, liquori, olive, miele, frutta e verdura – riempie gli scaffali dei locali negozi di gastronomia. E dal mare provengono le gustosissime acciughe: marinate in olio, sale e limone, sono l’antipasto classico.

Corniglia: meravigliosa miniatura

Il più piccolo dei cinque borghi sorge in cima a un promontorio roccioso a picco sul mare. Essendo il più difficile da raggiungere – lungo una tortuosa strada di montagna con pochi parcheggi oppure in treno (dalla stazione, autobus navetta o lunga scalinata) – è uno dei meno frequentati e vi si può trascorrere qualche giornata di relax.

Se cercate una dimensione ancora più spirituale, prendete in considerazione la visita a uno dei santuari che sovrastano i cinque borghi. Quello di Soviore, la struttura mariana più antica della Liguria, è un notevole edificio romanico-gotico, raggiungibile a piedi da Monterosso con una bella camminata della lunghezza di circa 3 km.

Monterosso al mare, lungo la costa a pieni polmoni
Monterosso al mare, lungo la costa a pieni polmoni. Credits leoks / Shutterstock
Monterosso al mare: una certa aria di città

Il paese più grande delle Cinque Terre ha un carattere quasi urbano; e infatti conta il maggior numero di alberghi e ristoranti. È formato da Monterosso, ovvero il più antico borgo di pescatori, e Fegina, centro costruito a fine Ottocento. Lungo il litorale si estende l’unica spiaggia di sabbia delle Cinque Terre. San Giovanni Battista, la chiesa parrocchiale di Monterosso, è una bella costruzione romanico-gotica, dalla tipica facciata bicolore.

Manarola: che colori!

Da Corniglia si vedono le graziose case colorate di Manarola, il borgo situato 3 km più a sud est, in riva al mare, incastonato all’interno di una suggestiva baia rocciosa. Sopra il minuscolo porticciolo si apre una piazzetta con numerosi bar e ristoranti. Le barche vengono issate nel piccolo spiazzo con una gru.

Riomaggiore: un pizzico di vertigine?

Il borgo più orientale sorge abbarbicato sugli scogli lungo la stretta valle di un torrente. Le case, sviluppate in altezza, sono costruite in schiere parallele e la strada principale, Via Colombo, fiancheggiata da piccoli negozi e bar, taglia in due l’abitato digradando fino alla minuscola rampa del porto. Il paese si sviluppa in verticale, tanto che è stato necessario costruire un ascensore per collegare la stazione alla parte più alta del centro abitato; qui, accanto ai resti del castello, si apre un a belvedere che offre una magnifica vista panoramica. Vicino al margine superiore del paese si trova un grande autosilo che purtroppo rovina l’idilliaca atmosfera del luogo. In Piazza dei Vignaioli un murales dalle tinte vivaci abbellisce l’intera facciata della scuola locale: opera dell’artista Silvio Benedetto, rappresenta la storia dell’emigrazione dalle Cinque Terre verso l’Argentina.

Vernazza: semplicemente indimenticabile
Vernazza: semplicemente indimenticabile. Credits Javen / Shutterstock
Vernazza: gran finale

Lo raccontiamo per ultimo, ma vogliamo sbilanciarci: per noi è Vernazza il borgo più bello. Le case alte e strette, dipinte in tutte le sfumature di rosso e di rosa, intercalate a facciate gialle e grigio chiaro, si addossano le une alle altre intorno alla nuova piazza del minuscolo porticciolo, arrampicandosi anche sul promontorio roccioso alle spalle della baia. Sulla piazzetta si innalza la chiesa parrocchiale di Santa Margherita. Dal momento che la bellezza è soggettiva, e che le Cinque Terre sono luoghi incantevoli, il consiglio migliore che possiamo darvi è questo: visitate Vernazza, ma poi visitatele tutte.

Escursioni alle Cinque Terre: sarà amore

Molto spesso, chi sceglie le Cinque Terre come meta di vacanza lo fa soprattutto per camminare. Il sentiero n. 1, un itinerario di circa 40 km percorribile in più giorni, va da Levanto a Portovenere seguendo il crinale montuoso che corre lungo la costa delle Cinque Terre.

Chi non ha molto tempo o non se la sente di compiere l’intero tragitto ha diverse alternative altrettanto belle tra cui scegliere. In giornata, per esempio, è possibile percorrere il magnifico sentiero azzurro o sentiero n. 2, lungo 12 km, che si snoda lungo il tragitto litoraneo collegando i cinque borghi. Talvolta, dopo le piogge, alcuni brevi tratti sono chiusi in conseguenza di frane; conviene quindi informarsi in anticipo presso gli uffici turistici presenti nelle stazioni ferroviarie.

Il tratto del sentiero n. 2 compreso tra Manarola e Riomaggiore (circa 25minuti) è la famosa Via dell’Amore, tracciata a picco sul mare e nota soprattutto per i lucchetti che tempestano le ringhiere e i graffiti sulle pareti di cemento. Un percorso molto bello è quello che collega Monterosso a Levanto (circa 3 ore e mezzo) e, attraverso i profumi della macchia, si apre su vedute stupende, come quella del a promontorio di Punta Mesco. Lungo la discesa fermatevi alla terrazza panoramica  dell’albergo La Giada del Mesco. Fermatevi un attimo e illuminatevi d'immenso.

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