Idee di viaggio

Edimburgo da brividi. Tour tra i cimiteri della capitale scozzese

Beatrice Roat

Beatrice Roat

La città di Edimburgo è intrisa di mistero. Quasi ovunque, ma soprattutto nei suoi cimiteri. Andiamo a scoprirli?

Qui a Edimburgo il mistero si respira soprattutto alla sera, quando inizia a calare la notte e tutto si fa più silenzioso, lo si sente passeggiando lungo il Royal Mile, osservando gli austeri edifici in pietra che compongono la Old Town, passando in qualche stretto vicolo che scende da Castle Rock. Del resto, in una Nazione come la Scozia dove leggende e storie di castelli infestati dai fantasmi sono all’ordine del giorno, anche la capitale non poteva essere da meno. Perchè dunque non inserire anche un cimitero durante la vostra visita alla città, assieme a musei, monumenti e parchi?

Greyfriars Kirkyard © Beatrice Roat
Greyfriars Kirkyard © Beatrice Roat
Greyfriars Kirkyard

Di origini antichissime – esiste dal 1560 – vi si respira un’atmosfera quanto mai tenebrosa e cupa, con le elaborate lapidi appoggiate ai muri delle case circostanti e la particolare vista sulla Old Town. È il cimitero più famoso e visitato di Edimburgo ed anche, si dice, il più infestato di fantasmi: lo spirito più noto è quello di MacKenzie il Sanguinario, avvocato scozzese che contribuì alla cattura e successiva tortura e condanna a morte di 1200 Covenanti, un movimento che spingeva ad una Chiesa più vicina al popolo. Sepolto nello stesso luogo delle sue vittime, lo spirito di MacKenzie non ha mai trovato pace ed ogni anno si registrano inspiegabili casi di aggressione attribuiti proprio al poltergeist. In contrapposizione alla sua storia ne troviamo però anche una più allegra: all’ingresso del cimitero si nota infatti la tomba di Bobby, un cagnolino di razza Terrier che per 14 lunghi anni vegliò sulla tomba del suo defunto padrone, sepolto anch’egli nel Greyfriars Kirkyard.

Old Calton Burial Ground © Beatrice Roat
Old Calton Burial Ground © Beatrice Roat
Old Calton Burial Ground

Sono pochi i turisti che conoscono questo cimitero risalente al 1718, ai piedi della più famosa Calton Hill, ed è proprio per questo che aggirarsi tra le sue lapidi, in completa solitudine, trasmette strane ed inquietanti sensazioni. Accanto alle tombe di molti scozzesi famosi, come il filosofo David Hume, e tra i mausolei in stato di abbandono dall’aria molto creepy, si trova una tomba molto particolare, quella di David Allan, un pittore vissuto nel 1700. A prima vista vi sembrerà una normalissima lapide, ma non crederete ai vostri occhi quando, osservandone il retro, vi apparirà un volto straziato ed urlante. Sarà forse quello del povero David, dipinto indissolubilmente sulla pietra come usava fare lui, ritrattista di successo?

Canongate Kirkyard

Sono tanti gli angoli del Royal Mile, la strada più importante di Edimburgo, che passano inosservati: vicoli che celano antichi edifici, piccoli giardinetti nascosti alla vista oppure… vecchi cimiteri ai quali la gente non fa più caso. Come il Canongate Kirkyard che circonda l’omonima chiesa, entrambi costruiti agli inizi del 1700. A differenza dei primi due cimiteri, qui non si registrano molti casi paranormali e l’atmosfera è molto più tranquilla anche se le leggende di certo non mancano. Sono due le tombe più enigmatiche del cimitero: quella di Davide Rizzio, segretario personale e particolare della Regina Mary Stuart ucciso nel palazzo di Holyrood nel 1566 in una congiura organizzata dal marito della sovrana e quella di Clarinda ossia Nancy M’Lehose, una delle amanti dello stimato poeta nazionale Robert Burns (1759-1796).

Dean Cemetery © Beatrice Roat
Dean Cemetery © Beatrice Roat
Dean Cemetery

Completamente l’opposto rispetto ai primi tre, il Dean Cemetery si trova nell’omonimo Dean Village, uno degli angoli più pittoreschi della città e dove il tempo sembra essersi fermato. Qui non ci sono fantasmi, non si hanno strane sensazioni, non c’è un’aria lugubre e cupa: le tombe sono invece disposte ordinatamente lungo curati viali, protette da alberi rigogliosi, ed invogliano quasi a fare una passeggiata in calma e tranquillità, osservando i coniglietti sbucare fuori ora da una lapide, ora da un’altra. Il cimitero, costruito solo nel 1846, era riservato alle famiglie benestanti che qui trovavano uno spazio sicuro e curato per i propri cari: era uno dei cimiteri più “di moda” ad Edimburgo, in epoca Vittoriana. Vale davvero la pena lasciare il trambusto del centro ed arrivare fin qui per visitare questo tranquillo quartiere che sorge sulle sponde del fiume Leith e, perchè no, per fare anche una passeggiata nel suo cimitero.

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