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Fuga a Procida: viaggio nell'isola più poetica del Golfo di Napoli

Erika Scafuro

Erika Scafuro

Per gli amanti della letteratura è L’Isola di Arturo, dall’omonimo libro di Elsa Morante; per i cinefili è uno dei luoghi dove fu girato Il Postino con Massimo Troisi; per gli abbonati di Netflix semplicemente è "l’isola", come amano chiamarla i personaggi della serie Generazione 56k. Per tutti Procida è la Capitale Italiana della Cultura 2022.

Procida, vocazione marinara | Credit Erika Scafuro
Procida, vocazione marinara | Credit Erika Scafuro

L’isola più piccola del Golfo di Napoli è una gemma che brilla sin da lontano, quando a bordo del traghetto o dell’aliscafo si iniziano a vedere le sue sfaccettature ed il volo basso dei gabbiani accompagna la navigazione, quasi vogliano essere loro a fare gli onori di casa.  

Procida è un crescendo di meraviglia. Con una superficie di 4 kmq si può scegliere la tipologia più adatta per visitarla: a piedi, per ammirarne ogni singolo scorcio e prospettiva; con l’ausilio di bici elettriche che è possibile noleggiare oppure utilizzando il servizio di bus di linea.

Procida, quotidianità a Terra Murata
Procida, quotidianità a Terra Murata. Credits Francesca Sciarra / Shutterstock
La parte più antica di Procida

Ciò che affascina delle piccole isole è ritrovare il contatto con la terraferma nelle radici storiche. Terra Murata, la parte più alta della città posta a 91 metri slm, prende il nome dalle fortificazioni medievali ed è un piccolo borgo sorto in posizione difensiva.

Nel luogo più antico di Procida si incontrano edifici storici e religiosi: il Convento di Santa Margherita Nuova, l’Abbazia di San Michele Arcangelo, patrono e protettore dell’isola, ed il Palazzo d’Avalos, un complesso monumentale di fine Cinquecento voluto dal Cardinale Innico D’Avalos. Nel corso dei secoli ha cambiato diverse destinazioni d’uso, oggi è uno spazio visitabile con tour guidati.

Procida, il Santuario di Santa Maria delle Grazie
Procida, il Santuario di Santa Maria delle Grazie. Credits Kyohei Miyazaki / Shutterstock
La poesia di Procida: Marina Corricella

La prima immagine che si associa all’isola sono i colori tinta pastello delle facciate di Marina Corricella, l’incantevole borgo dei pescatori. È qui che si racchiude tutta la poesia di Procida: il richiamo del mare e delle piccole imbarcazioni del porticciolo, sempre pronte a salpare, il legame con la propria casa, ognuna dipinta di un colore diverso affinché ogni pescatore potesse riconoscerla dal mare.

Il Belvedere dei Cannoni, sulla salita che porta a Terra Murata, è il punto migliore da cui ammirare l’esplosione di vivacità di questo borgo fra cui spicca il Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Le spiagge vulcaniche

La sabbia scura delle spiagge non tradisce l’origine vulcanica dell’isola. Scendendo i 180 scalini che conducono all'arenile di Chiaia, raggiungibile anche via mare, si ha tutto il tempo di godersi questa meraviglia che si affaccia su un mare di acqua cristallina.

Sul versante opposto dell’isola, la spiaggia di Chiaiolella è il litorale più popolare ed anche il più esposto quando soffia vento di Maestrale. Da qui si osserva l’Isolotto di Vivara, un’oasi naturale e protetta per la straordinaria vegetazione che vi cresce.

Incastonata fra Punta Serra e Punta del Cottimo, la spiaggia di Pozzo Vecchio è nota come la Spiaggia del Postino: qui Massimo Troisi girò una scena dell’amatissimo film. Sarete in uno dei tanti luoghi che celebra la poesia di Procida.

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