Quali sono le migliori ferrovie panoramiche in Italia?
Ricordate la gioia infinita che si provava da bambini giocando con i trenini elettrici e i plastici delle ferrovie? Le cinque esperienze che vi proponiamo sono il modo migliore per riviverla viaggiando, a tutte le età.
Chi l’ha detto che l’intensità di un viaggio si valuta dalla distanza? Questa ferrovia inaugurata nel 1923 corre per appena 53 km da Domodossola a Locarno, ma regala meraviglie con facilità impressionante. Nei mesi autunnali è un punto di osservazione perfetto per ammirare il foliage. Durante tutto l’anno è un’avventura capace di stregare anche i piccoli viaggiatori, che non vedranno l’ora di salire a bordo del trenino in prevalenza bianco e azzurro. Prenotate il viaggio e preparatevi all’appagamento estetico più raffinato. Una curiosità sul nome: Vigezzina è la scelta italiana, in omaggio alla Val Vigezzo, Centovalli quella degli svizzeri, con riferimento al comune del Canton Ticino.
L’Etna è un immenso totem per buona parte del panorama siciliano. La sua mole incombente, sontuosa e a tratti minacciosa regala stupore e meraviglia. Se sentite il fascino di questo vulcano, salite a bordo della Circumetnea e godetevi il panorama da Catania a Riposto. Percorrerete una linea storica, inaugurata alla fine dell’Ottocento, e incontrerete panorami degni delle migliori pagine del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
Dalla fine dell’Ottocento al 2011 ha collegato regolarmente Sulmona e Isernia, Abruzzo e Molise. Il suo percorso, spesso innevato nei mesi invernali e tra i più alti d’Italia sul livello del mare le ha valso il soprannome di Transiberiana d’Italia. La tratta non effettua più servizio regolare, ma dal 2014 viene utilizzata per giri turistici. C’è da sperare che non cada completamente in disuso, perché attraversa territori magnifici e tutti da scoprire.
La sua fama lo precede. Sì, il trenino rosso del Bernina non ha bisogno di presentazioni. Le sue carrozze rosse, puntuali e linde, sono nella top list dei viaggiatori che amano i treni. Si corre da Tirano, in provincia di Sondrio e si arriva a St Moritz, la celeberrima località di lusso dell’Engadina, in inverno circondati dalla neve, in estate baciati dal sole a bordo di eleganti carrozze cabriolet.
Quando fu inaugurato, nel 1907, questo trenino fece epoca. Collegava Bolzano all’altopiano del Renon, ponendo fine a secoli di isolamento. Un miracolo possibile con i soli 12 km della linea, capaci di superare un dislivello di 900 metri grazie a un’efficientissima cremagliera. Poi i tempi sono cambiati, sono subentrate altre forme di trasporto, come strade rotabili e funivie e per il trenino sembrava venuta l’ultima ora. Un comitato locale, però, si è opposto al suo smantellamento e così oggi la linea, sebbene ridotta a soli 7 km, è una attrazione turistica di tutto rispetto. Collega i paesini di Maria Assunta e Collalbo e regala uno scorcio meraviglioso dell’Alto Adige.