In giro per la Val d'Orcia: campagne e borghi da Unesco
È talmente bella da occupare un posto di primo nell'immaginario di tutti noi: sì, quando si pensa alla Toscana, la Val d'Orcia è subito protagonista. Con le sue Crete, le sue curve e i suoi borghi, questa parte della regione è un patrimonio collettivo, anzi, dell'Umanità.
Un terreno argilloso spazzato dalle intemperie, prevalentemente arido, caratterizza il suggestivo paesaggio delle Crete, ovvero le colline che si rincorrono a perdita d’occhio a sud di Siena e che quasi ricordano un ambiente desertico. In alcuni punti, questo paesaggio lunare intervallato da vigneti, campi di grano e uliveti è rimasto pressoché inalterato. Non vi sono edifici moderni, strade trafficate e poli industriali, ma soltanto cipressi, borghi medievali, cascine e conventi isolati che rendono idilliaco il Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d’Orcia che abbraccia l’ampia valle tra Buonconvento, il Monte Amiata e Montepulciano. Ammirate la bellezza di questa zona, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco grazie al valore conferitogli dal costante e intelligente intervento umano che se n’è preso cura.
Nei giorni festivi e in occasione delle feste di paese, nella quiete di questa terra si sente fischiare il Treno Natura, che parte da Siena e che collega tutti i borghi vicini per gite in giornata. Il centro amministrativo del parco ha la sua sede nell’incantevole paesino di San Quirico d’Orcia.
Lungo la strada sorgono le antiche terme, dove ancora oggi potete ritemprare sia il corpo che lo spirito. Una meta particolare sono le sorgenti sulfuree d’acqua calda del vicino Bagno Vignoni: la vasca fumante al centro del paese risale al XV secolo ma oggi non è più utilizzata. Una versione molto più moderna si trova all’Hotel Posta Marcucci.
Per capire Pienza bisogna avere almeno un'infarinatura dei temi principali del Rinascimento. Se nel Medioevo l’attenzione era indirizzata soprattutto a Dio, infatti, nel Rinascimento era rivolta esclusivamente all’uomo, considerato il centro e la misura di tutte le cose. Una nuova visione del mondo che secondo il papa Pio II doveva essere esplicitata da principi chiari e razionali, riconoscibili anche in ambito urbanistico. Per questo motivo, nel 1460 il pontefice incaricò Bernardo Rossellino di trasformare il suo paese natio in una città ideale. L’architetto creò così Piazza Pio II, un grande salotto cittadino a cielo aperto, su cui eresse il Palazzo Pontificio (Palazzo Piccolomini), il Palazzo Comunale con un portico e il Duomo, dalle proporzioni armoniche. Grazie a un’illusione ottica la piazza trapezoidale sembra più grande di quanto non sia.
Questo borgo fortificato si erge a 570 m di altitudine sulla Val d’Orcia ed è rimasto per lungo tempo inespugnato, fino a quando nel 1560 il duca Cosimo I de’ Medici riuscì a conquistare l’ultimo baluardo della celeberrima repubblica cittadina. Con la sua facciata stretta adorna di stemmi, il Palazzo dei Priori in Piazza del Popolo ricorda ancora i fasti del passato. Ma il motivo principale per visitare il paese è il famoso Brunello di Montalcino, che viene fatto fermentare in botti di rovere per quattro anni.
L'Enoteca della Fortezza, tra le altre cose, offre informazioni molto dettagliate sulla produzione di questo vino. Se invece cercate una cucina casereccia di qualità e un’atmosfera familiare, provate la Taverna del Grappolo Blu, che riesce a conquistare sia gli abitanti del posto che i visitatori di giornata.
Sulla strada da Montalcino a Castelnuovo dell’Abate sorge l’abbazia benedettina di Sant’Antimo, risalente al XII secolo. Pur nella sua sobrietà, l’interno della chiesa romanica è di una bellezza mozzafiato, soprattutto per via della luce particolare che penetra dalle finestre