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Impressioni di Procida: idee di viaggio e spunti per scoprire la Capitale della cultura 2022

Redazione Marco Polo

Redazione Marco Polo

In soli 30 minuti di aliscafo ci si lascia alle spalle la confusione di Napoli per sbarcare sulla più piccola e tranquilla delle isole dell’arcipelago, nota soprattutto per i giardini di limoni e aranci che prosperano su fertili terreni lavici.

Procida ha una superficie di appena 4 kmq, ma è densamente popolata, poiché conta 10.600 abitanti felici e soddisfatti. Per certi aspetti ricorda Ischia: è rocciosa, di origine vulcanica, costellata di insenature e speroni di tufo a strapiombo sul mare. I napoletani la adorano e la considerano un vero e proprio paradiso mediterraneo alla portata di tutti, perché facile da raggiungere e da girare, e soprattutto perché non è troppo cara. Ci arriverete facilmente con traghetti in partenza da Pozzuoli, Napoli e Ischia.

In giro per Procida
In giro per Procida
In giro per l'isola

Terra Murata, il paesino più antico di Procida, si trova sulla sommità dell’isola (90 m di altitudine) ed è un borgo fortificato di origine medievale. Lasciato il porto, circondato dalle abitazioni dei pescatori e da un paio di ristoranti e caffè, si raggiunge in poco tempo il a Palazzo Baronale, costruito su una scogliera a picco sul mare, volendo a bordo di un microtaxi “Ape”. Da qui si apre una fantastica vista sul golfo e sulle isole, sulle case e sugli agrumeti. 

I colorati edifici di Corricella, il borgo peschereccio più suggestivo della zona, sono affastellati gli uni sugli altri e digradano verso il mare lungo il fianco della collina. All’estremità opposta dell’isola, in una baia a forma di mezzaluna, si trova il porticciolo di Chiaiolella, il nucleo più animato, sede di stabilimenti balneari e molti alberghi. Da qui, un ponte collega Procida all’isolotto di Vivara, riserva naturale nota soprattutto per gli uccelli migratori.

Procida, verso la Riserva dell'isola di Vivara
Procida, verso la Riserva dell'isola di Vivara
Una spiccata vocazione artistica

Basta scavare un po' nell'identità di Procida per scoprire alcuni dei suoi innumerevoli riferimenti letterari e cinematografici. Chi ha visto due celebri film di qualche anno fa, Il postino di Michael Radford con Massimo Troisi e Il talento di Mr Ripley di Anthony Minghella, avrà negli occhi molti scorci dell'isola. Ancora più significativo, probabilmente, è il legame con uno dei romanzi più celebri del secondo Novecento italiano, L'isola di Arturo di Elsa Morante, vincitore del Premio Strega nel 1957.

La storia raccontata dalla Morante si svolge negli anni '40 ed ha per protagonista un ragazzo che qui sull'isola aspetta il ritorno del padre. I temi del mito (l'attesa, la figura paterna, la perdita e il ritrovamento) cari alla scrittrice si intrecciano in modo suggestivo con gli scenari di Procida, che non è mai nominata, ma sempre ben presente. Rileggendo il libro, ritroverete fotografie letterarie precise della Spiaggetta dell'asino o di Piazza dei Martiri. Il romanzo fu scritto nel giardino di quello che al tempo era l'albergo Eldorado, amato anche da Vasco Pratolini e Alberto Moravia. 

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