Innamorarsi di Marsiglia
Che ci crediate o no, io mi sono innamorata di Marsiglia senza nemmeno averla vista. Me ne sono innamorata leggendo le opere di Jean-Claude Izzo, che Marsiglia l’ha vissuta dal giorno in cui ha aperto gli occhi a quello in cui li ha chiusi per sempre.
E io, viaggiando tra le parole di Izzo, ho sentito che questa città non mi avrebbe lasciata indifferente. Pur non condividendo del tutto ciò che scrive in Casino Totale (1) – di cose da vedere a Marsiglia ce ne sono, poche forse, ma ci sono – concordo sul fatto che la sua bellezza vada condivisa. Ed è quello che cercherò di fare in questo post, dandovi un assaggio di quel che si può fare a Marsiglia se il tempo è poco e la voglia tanta.
La basilica di Notre-Dame de La Garde domina la città dall’alto ed è un simbolo per i marsigliesi. Progettata e costruita in stile neobizantino tra il 1853 e il 1864, Notre Dame de la Garde ospita sul campanile una statua colossale della Vergine con il Bambino – affettuosamente chiamata la Bonne Mère – che protegge i marinai, i pescatori e in generale i marsigliesi. La basilica merita una visita, fosse anche solo per ammirare lo splendido panorama della città da un belvedere d’eccezione.
Sono sempre stata sensibile al fascino esercitato dalle città di mare e non tanto perché ami la vita di spiaggia, ma per l’atmosfera che si respira al porto. Una di quelle cose difficili da spiegare e indubbiamente ancor più difficili da capire. Sì, perché di solito i porti sono sporchi, maleodoranti, pericolosi… ma dannatamente affascinanti!
Il Vieux Port di Marsiglia me l’immaginavo così e probabilmente un tempo lo era anche, ma oggi è più che altro un porto turistico, un luogo d’incontro e, non ultimo, un altro dei simboli della città. Tuttavia, gironzolando un po’, è ancora possibile coglierlo nella sua essenza originaria. Inoltre, dettaglio non irrilevante, dal Vieux Port si ammira la Bonne Mère in tutto il suo splendore. Vi racconto altro della mia esperienza qui nel mio blog.
Ora vi parlerò di uno di quei quartieri irragionevolmente ritenuti pericolosi, quanto meno ai giorni nostri. Il suo nome è Le Panier. Un tempo probabilmente lo era ma oggi il cuore storico di Marsiglia è una delizia che anche nella decadenza di alcuni suoi scorci è capace di incantare.
Con le sue strade ciottolate su cui si affacciano murales, negozietti di artigianato, deliziosi café e balconi con i panni stesi ad asciugare, Le Panier va visitato senza pianificare troppo, lasciando semplicemente che siano i piedi a condurre il cammino.
Marsiglia è una città di mare e una gita in barca per esplorarne i dintorni è d’obbligo. Sono varie le escursioni a cui si può partecipare a seconda del tempo di cui si dispone. Io non ne avevo tanto e ho optato per quella più vicina che dopo un giro dell’Archipel du Frioul mi ha depositata sulla leggendaria Île d’If. Leggendaria quantomeno per chi ha letto Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas. Nella fortezza cinquecentesca ospitata sull’isola, infatti, venne rinchiuso Edmond Dantés, uno dei protagonisti principali dell’opera. Decisamente suggestivo, come poteva non piacermi?
Beh, se avessi avuto più tempo non mi sarei persa il tour alle Calanques che pare siano di una bellezza inenarrabile. Me lo riservo per la prossima volta!
Un’altra delle cose che amo visitare quando viaggio sono i mercati, specchio fedele e attuale della realtà locale. E il Marché des Capucins di Marsiglia non fa eccezione, con la sua esplosione di colori e di gente che ti fa sentire ovunque, fuorché in terra francese.
Dal profumo di spezie e incenso provenienti dall’India a quello di pasticceria tipico dei paesi del Maghreb, dai saloni di bellezza africani alle donne a capo coperto che girano tra le bancarelle come se fossero in un souk, tra il mix di arabo e francese che sembra riprodurre le note di un pianoforte scordato… il Marché des Capucins è un microcosmo in cui entrare in punta di piedi per poi abbandonarsi totalmente al piacere dei sensi.
Non sono certo finite qui le cose da fare a Marsiglia, ma io per prima ne ho avuto solo un assaggio. Un assaggio, è giusto dirlo, che mi ha lasciata con l’acquolina in bocca.
(1) Marsiglia non è una città per turisti, non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per. Essere contro. Essere, violentemente. Solo allora ciò che c’è da vedere si lascia vedere.
Casino Totale, Jean Jacques Izzo