La Via degli dèi: che cosa vedere nel cammino da Bologna a Firenze
130 km immersi nella natura dell’Appennino tosco-emiliano in cui immergersi nella natura, esplorare i piccoli borghi che si incontrano lungo il percorso e viziarsi con dell’ottimo cibo alla fine di ogni tappa. Il modo migliore per affrontare la Via degli Dei? Senza fretta, ponderando ogni passo e ammirando il paesaggio. Ripristinato alla fine degli anni ’80, questo trekking in origine collegava Bologna a Fiesole, per poi essere in seguito prolungato fino a Firenze.
I cammini della Via degli Dei sono senza dubbio uno dei trekking più famosi in questo momento. Si tratta di un percorso di circa 130 km di difficoltà E (ossia escursionistica) e a tratti T (ossia turistica), che non presenta particolari difficoltà, ma che non va assolutamente sottovalutato.
È quindi importante affrontarlo solo dopo essersi adeguatamente allenati, tenendo conto che in ogni tappa i dislivelli variano dai 600 ai 1000 metri. Non sono richieste particolari doti atletiche, se non una buona resistenza alla lunghe camminate e la capacità di procedere a un ritmo sostenibile, senza farsi prendere dalla smania di arrivare prima degli altri. Non c’è nessun vincitore. Il percorso è meraviglioso. Godetevi il paesaggio.
Il percorso da Bologna a Firenze è lungo circa 130 km ed esistono diverse scuole di pensiero sul modo migliore di suddividere le tappe della Via degli Dei. In generale diciamo che si può suddividere in 4, 5 o 6 tappe se lo si percorre a piedi, oppure in 2 o 3 in mountain bike.
I più allenati e temerari preferiscono percorrerlo in 4 giorni. Questo significa fare più di 30 km al giorno e prestare attenzione a calcolare bene le ore di luce a disposizione, soprattutto in autunno. Questa soluzione però non lascia molto tempo per ammirare i luoghi e chiacchierare con gli altri camminatori che si incontrano lungo il percorso.
La soluzione ideale è percorrerlo in 5 giorni, con una di media 25 km al giorno per circa 7/8 ore di cammino. Richiede comunque un buon allenamento, ma perlomeno si ha il tempo di stendersi sui prati a riposarsi, fermarsi ad ammirare i paesaggi e fare foto. Nulla però vieta di impiegarvi anche 6 o più giorni, con l’unica accortezza di avere ben chiara la posizione dei borghi e dei punti di ristoro in quanto si percorrono spesso molti chilometri immersi nella natura.