Idee di viaggio

La Grecia che non immagini: sette isole lontane da ogni stereotipo. Che cosa vedere e quale scegliere.

Selene Scinicariello

Selene Scinicariello

Se dico Grecia, immaginate immediatamente le classiche casette bianche arroccate a strapiombo sul mare? Bene, dimenticate per un attimo questa immagine da cartolina e venite a scoprire sette isole completamente diverse, ma indimenticabili.

Leros. Credits AJancso / Shutterstock
Leros. Credits AJancso / Shutterstock
Leros e l'architettura razionalista

Tra le isole del Dodecaneso ce n’è una quasi sconosciuta ai più, si tratta di Leros. La capitale, Agia Marina, è un piccolo gioiello di edifici neoclassici, stretti vicoli e i resti di un antico castello bizantino, ma è la cittadina di Lakki ad attirare davvero l’attenzione.

Lakki, infatti, fu fondata dagli italiani agli inizi degli anni Trenta con il nome di Portolago in onore di Mario Lago, governatore delle isole italiane nell’Egeo dal 1922 al 1936. Oggi qui il tempo si è fermato e passeggiare per le strade di Lakki riporta alla mente alcuni scorci già visti in Italia. Gli edifici semplici e dalle linee geometriche sobrie e disadorne rispettano in tutto e per tutto la funzionalità dei canoni dell’architettura razionalista. Il Mercato Centrale Coperto in forma circolare, la sua torre dell’orologio, l’Asilo Comunale con la ripetizione ritmica delle arcate e l’estrema essenzialità della Chiesa di San Francesco sono tra i migliori esempi del Movimento Moderno.

Terminata la passeggiata in città, però, è il momento di un tuffo nelle acque meravigliose del mare di Leros: tra le spiagge migliori c’è Ksirokampos Beach dove l’acqua è così cristallina che si possono scorgere punti fino a 45 metri di profondità!

Syros e l'influenza della Serenissima

Nell’arcipelago delle Cicladi si trova un’isola incredibilmente poco votata al turismo: Syros. La si gira in poche ore ed è perfetta per una vacanza dedicata al relax e al buon cibo. Quest’isola è un vero e proprio unicum e non solo perché a differenza delle isole vicine offre un turismo discreto, ma perché nasconde alcune interessanti curiosità.

Partiamo da Ano Syros, uno degli insediamenti più caratteristici dell’isola. Il piccolo borgo fu fondato dai veneziani intorno al 1200 e ancora oggi è possibile notare l’influenza architettonica di quel periodo mescolarsi al tipico stile cicladico caratterizzato dalle classiche casette bianche. Ad Ano Syros vive anche la maggioranza dei cattolici dell’isola. Syros, infatti, ha da sempre un’anima cattolica ereditata dal dominio veneziano e, successivamente, genovese. Così, nella cittadina è possibile ammirare la Cattedrale dedicata a San Giorgio.

Passando a Ermoupolis, il capoluogo, non si può che rimanere affascinati dal Teatro di Apollo, una vera e propria copia in miniatura del Teatro allaScala di Milano!

Come per ogni isola greca che si rispetti, anche qui le spiagge non mancano. Se vorrete rinfrescavi al mare preparatevi a imboccare strette stradine alla ricerca delle calette più belle o rilassatevi nella grande spiaggia di Galissas.

Rodi, il palazzo dei Gran Maestri. Credits Electrofear Digital Art / Shutterstock
Rodi, il palazzo dei Gran Maestri. Credits Electrofear Digital Art / Shutterstock
L'influsso turco a Creta, Rodi e Cipro

Che la Grecia non sia solo casette bianche ormai si è capito ed è per questo che voglio raccontarvi qualcosa di più su Creta, Rodi e Cipro. Anche da qui passarono gli italiani, ma un influsso ben marcato lo lasciarono anche i dominatori turchi.

Creta fu più volte conquistata e dominata da veneziani e turchi ed è per questo che tra le strade delle sue città si nota la convivenza di elementi delle due architetture. A Chania i palazzi affacciati sul mare ricordano Venezia, ma la cupola d’oro della Moschea dei Giannizzeri parla dell’Impero Ottomano. A Rethimno, invece, si notano i sachnisi, i balconi in legno di origine turca che furono aggiunti ai palazzi veneziani.

Anche Rodi cadde in mano turca. L’assedio causò numerosi danni e l’architettura ereditata dai Cavalieri di San Giovanni andò quasi completamente perduta. Gli ottomani ricostruirono quasi totalmente Rodi Città, soprattutto nella parte detta Chora: è qui che si trovano la Moschea di Solimano il Magnifico, il bagno turco e la biblioteca turca.

Poi c’è Cipro, il cui territorio è diviso tra la Repubblica di Cipro e la Repubblica Turca di Cipro del Nord (Stato non riconosciuto dalla comunità internazionale). Quest’isola racconta la sua secolare funzione di porta tra culture, di cerniera tra Oriente e Occidente. Qui tutto, dalla gastronomia all'architettura, parla di contaminazioni e, purtroppo, di divisioni. Città emblematica è Nicosia, capitale di entrambi gli Stati e città divisa in due frazioni separate. In città potrete ammirare le Mura Veneziane, così come il Buyuk Han, un antico caravanserraglio ottomano.

Le case colorate di Lefkada

Se ci spostiamo nel Mar Ionio troviamo un’altra isola greca molto particolare: Lefkada. Viene spesso accostata ai Caraibi per il colore delle sue acque e il bianco delle sue spiagge. Si narra che la poetessa Saffo si tolse la vita qui per amore di Faone. Quest’isola dello Ionio è fatta di incredibili spiagge e alte montagne: un continuo sali e scendi tra paesaggi mozzafiato.

Lefkada non è l’isola greca che conoscete e lo si capisce immediatamente da Lefkada Città, caratterizzata da case colorate in legno e lamiera che ricordano più il Sud America che un angolo di Grecia. Che Lefkada sia diversa lo raccontano anche i piccoli borghi dell’entroterra come Karya, che rammentano le città dell’interno del Paese piuttosto che i villaggi dell’isole.

Sull'isola di Ioannina | copy Selene Scinicariello
Sull'isola di Ioannina | copy Selene Scinicariello
L'isola di Ioannina: l'Albania è vicina

Infine c’è un’isola unica, un’isola che sorge in mezzo a un lago: è l’isola di Ioannina, chiamata da alcuni anche Isola di Nissì, sul Lago Pamvotida. Questa piccola isola fuori dal tempo si raggiunge in circa 10 minuti di navigazione dalla città di Ioannina, il capoluogo dell’Epiro.

Gli stretti vicoli caratterizzati da case bianche e tetti di pietra, ricordano alcuni dei borghi più belli dell’Albania, il cui confine non è troppo lontano. Ioannina, infatti, fu la città di Alì Pascià, il musulmano albanese che all'inizio dell'Ottocento controllò un regno semi-indipendente tra Albania e Grecia per più di 30 anni sfidando il sultano Mahmud II. Qui, sull’isola di Ioannina si può visitare un piccolo, ma interessante museo dedicato alla storia di questo controverso personaggio considerato da alcuni come un “eroe ribelle” e da altri come un pazzo sanguinario.

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