Le città d'Italia molto ingiustamente trascurate dai turisti
Lo sappiamo, in Italia esistono tante città bellissime e non celebrate come meritano. Diciamo allora che questo articolo è soprattutto un esercizio di stile, per imparare a riconoscere ogni giorno la bellezza del Paese in cui viviamo. Con un'ulteriore premessa, che è quasi un invito per il viaggiatore curioso e attento: questo elenco può continuare, quasi all'infinito.
A occidente del Piave e alle pendici delle Dolomiti: sarebbero già due ottimi motivi per venire a Feltre. L'antica urbanistica è grandiosa: prendete Piazza Maggiore, la Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano e il Castello di Alboino sullo sfondo: incantatevi di suggestioni del passato.
Remota, lassù nella comunità montana Valsangro nella provincia di Chieti in Abruzzo, Atessa è la classica perla nascosta che si svela solo a chi è desideroso di raggiungerla. Anche i bambini la adoreranno, soprattutto dopo che avrete raccontato loro la leggenda di San Leucio e dell'enorme drago ucciso dal coraggio del sant'uomo.
Tutti vengono qui quasi esclusivamente per l'eccellenza della produzione laniera. Invece Biella è una città da amare in sé e per sé. Per esempio salendo in funicolare al Piazzo e ammirando i bei palazzi patrizi, come Palazzo La Marmora, che si incontrano lassù.
Per gli antichi romani era la ‘città inespugnabile’, perché la sua posizione la rendeva perfetta alla difesa. Per i siciliani è l'ombelico della Sicilia, perché si trova al centro dell'isola. Venite ad ammirare la mole imponente del Castello di Lombardia e della Torre Pisana [proprio, così, avete capito bene) e avrete subito un'idea immediata di quanta storia sia passata di qui. E continuerà a passare.
La Calabria abbonda di borghi, uno più remoto e più bello dell'altro. Noi amiamo particolarmente la deliziosa Stilo, in provincia di Reggio Calabria. Qui nacque il filosofo Tommaso Campanella (1568-1639), animato da profondo spirito utopico e autore del celebre libello La città del Sole. Arrivate qui dopo aver attraversato la selva di Serra San Bruno e godetevi lo spettacolo del sorgere del sole.
Pur con tutte le gemme dell'Emilia-Romagna, Mirandola non ha timori reverenziali. Non le mancano gli assi nella manica: c'è la Rocca, bellissima e inespugnabile, e poi c'è l'aver dato i Natali a uno dei più celebrati geni del Rinascimento, quel Giovanni Pico della Mirandola esperto di magia, filosofia, dotato di memoria prodigiosa e tristemente ucciso dall'arsenico a Firenze, poco più che trentenne.
Empoli ha avuto una sola sfortuna: trovarsi in una regione traboccante di storia, arte e bellezza. Questo centro in provincia di Firenze è però ben più strategico di quanto si pensi. Se Firenze sopravvive come la conosciamo oggi, il merito è anche di un episodio che si svolse qui e che ebbe per protagonista il grande Farinata degli Uberti. Sconfitti i fiorentini nella battaglia di Montaperti, infatti, Farinata (che era di nobile famiglia fiorentina) riuscì a convincere i Pisani vittoriosi a non radere al suolo Firenze. Una bellissima piazza gli è oggi dedicata.
Dura sorte, quella di Isernia. Piazzata in mezzo allo Stivale, quasi equidistante tra Tirreno e Adriatico (il che potrebbe anche essere un vantaggio), è capoluogo di provincia di una regione che ha tutto da conquistare in termini di visibilità turistica. Eppure è bellissima: la sua Fontana Fraterna è annoverata dalla Treccani tra le più belle d'Italia. E se cercate un personaggio storico legato al luogo, anche se avvolto da un'aura nera, vi trovate quel papa Celestino V colpevole per Dante di aver fatto ‘per viltade il gran rifiuto".