Le migliori ciclabili italiane lungo le ferrovie dismesse
Una delle migliori forme di recupero e di conservazione del territorio, un'occasione splendida per vivere una giornata a contatto con la natura: parliamo delle piste ciclabili che negli ultimi anni sono state ricavate, nel nostro Paese, sul tracciato di vecchie ferrovie dismesse. Ve ne raccontiamo cinque, andando in giro per buona parte della Penisola, dal Trentino alla Sicilia, con un salto in Sardegna.
24 chilometri di sport, natura e relax nella Riviera dei Fiori, tra Ospedaletti e Diano Marina, lungo il vecchio tracciato della vecchia ferrovia San Lorenzo - Ospedaletti che anni fa scorreva a ridosso del mare. Il percorso è unico nel suo genere per la bellezza del paesaggio, per la possibilità di effettuare innumerevoli digressioni verso l'entroterra, dove vi attende per esempio il suggestivo borgo di Bussana Vecchia, e per la bellezza dei borghi e delle cittadine attraversate, come Sanremo.
82 chilometri, con un dislivello di circa 600 metri: questo percorso si snoda in uno degli angoli più suggestivi e meno esplorati della Sardegna. La ferrovia fu costruita alla fine della Prima guerra mondiale ed entrò in servizio, con una linea a scartamento ridotto, a metà degli Anni Venti. Il percorso parte dal comune di Siliqua, nella valle del Cixerri (a ovest di Cagliari, nella provincia del Sud Sardegna). Tra le tappe memorabili, l'incontro con il Castello di Acquafredda, appartenuto al famigerato Ugolino della Gherardesca cantato da Dante, e l'isola di Sant'Antioco, un microcosmo sardo tutto da scoprire, dove l'itinerario ha termine.
Un percorso piuttosto impegnativo, ma praticabile anche dalle famiglie con un minimo di allenamento e di preparazione. La lunghezza è di 30 chilometri e l'itinerario è noto come Lunga via delle Dolomiti. Si snoda sul tracciato dell'ex ferrovia costruita durante la Prima guerra mondiale e collega Dobbiaco in Alta Pusteria e Cortina, unendo così l'Alto Adige e il Veneto. I momenti salienti sono lo scorcio delle Tre Cime di Lavaredo, che si gode già da Dobbiaco, la vista delle pareti rocciose del Monte Cristallo e della Croda Rossa di Braies, e poi naturalmente l'arrivo nella splendida città Olimpica di Cortina.
Questo percorso si snoda nell'Agrigentino ed è abbastanza impegnativo, anche se regala scorci paesaggistici memorabili. Segue parte della ferrovia abbandonata che da Castelvetrano portava a Burgio e che è stata trasformata in una delle piste ciclabili più interessanti dell'Italia meridionale. In alcuni tratti le pendenze sono notevoli e il percorso è spesso sterrato, perciò il consiglio è di uscire in mountain bike e di portare buone scorte d'acqua, evitando le ore più calde dell'estate siciliana. Vi aspetta una pedalata di 59 chilometri con un dislivello di circa 1350 metri.
Ad appena 50 chilometri da Milano, a ridosso del Po, si snoda la splendida Greenway Voghera - Varzi. Si tratta di un percorso ciclopedonale di 19 chilometri che recupera il tracciato della vecchia ferrovia che collegava i due centri e che offre l'opportunità di esplorare un territorio a volte sottovalutato, ma dalla grande bellezza paesaggistica, l'Oltrepò Pavese, l'area geografica in provincia di Pavia che si estende a sud del Po verso l'Appennino settentrionale. Il percorso della ciclabile interseca quello di numerosi itinerari per escursioni e hiking e diventa così una palestra pressoché inesauribile per chi vuole variare dalla bicicletta ad altre disicipline.