Lisbona: il museo Gulbenkian si rinnova. Viaggio nella scena artistica della capitale
C’è un museo, a Lisbona, che non è solo un luogo in cui l’arte si svela al pubblico, ma una frontiera permeabile tra cultura e natura.
Parliamo del Centro de Arte Moderna della Fundação Calouste Goulbekian, che ha cambiato volto dopo il recente rinnovamento progettato dall’architetto giapponese Kengo Kuma: vetri e trasparenze hanno sostituito le pareti, una grande tettoia curva rivestita di azulejos si alza leggera su un patio che fa da raccordo con l’ambiente esterno. Intorno, un giardino che non è separato dalla strada, ma è diventato un elemento di continuità con la dimensione urbana.
Il museo nuovo è pensato per accogliere l’arte (la collezione è ricchissima, quasi dodicimila pezzi) e insieme per favorire i legami, per incoraggiare attività comunitarie legate al cinema, alla musica, alla sperimentazione. Nei prossimi mesi la galleria principale, chiamata Nave, ospiterà diverse rassegne monografiche.
La Fondazione cura anche un altro spazio museale, progettato nel 1969 per accogliere il lascito di Calouste Sarkis Gulbenkian, uomo d’affari, grande collezionista e generoso filantropo di origine armena. Metà dell’esposizione permanente è dedicata all’artigianato artistico orientale, con arazzi, azulejos, tappeti, libri, calligrafie, porcellane e oggetti in vetro provenienti da Turchia, Persia, Siria e Cina. In altre sale sono esposti quadri e sculture di maestri europei come Rubens, Rembrandt, Manet, Degas, Renoir, Rodin, Turner, Ghirlandaio e Carpaccio.
Il Gulbenkian, insomma, già da solo varrebbe un viaggio, ma Lisbona vanta diversi altri musei di prim'ordine, che potrebbero diventare il filo conduttore di un gran bel week end nella capitale portoghese.
È doveroso, allora, cominciare dal Museu Nacional do Azulejo, una tappa d’obbligo per chiunque visiti Lisbona. L’edificio del museo faceva parte del Convento da Madre de Deus, un monastero delle clarisse fondato nel 1509. Vi suggeriamo di scaricare l’app che sostituisce l’audioguida (chiedete istruzioni alla biglietteria): vi condurrà attraverso l’ampia collezione di maioliche dipinte a mano, mostrando l’evoluzione di quest’arte tipicamente portoghese nel corso dei secoli. Da non perdere, al terzo piano, lo spettacolare pannello lungo 35 metri che raffigura Lisbona prima del terremoto (la scala per accedervi non è semplicissima da localizzare). Potrete anche cimentarvi nell’arte dell'azulejo partecipando, previa prenotazione, a un workshop della durata di un’ora: dipingerete le vostre piastrelle e potrete ritirarle dopo 2-3 giorni.
Strettamente legato alla storia del paese è il Museu da Marinha, un tributo ai grandi navigatori portoghesi e alla storia marittima del paese. La ricchissima collezione include modelli di navi dall’antichità fino ai giorni nostri: imbarcazioni da pesca, baleniere, galee, fregate, caravelle, barche a vela, incrociatori, petroliere. Il museo accoglie anche cimeli risalenti all'epoca d’oro delle esplorazioni via mare, come carte geografiche, strumenti nautici, giornali di bordo e dipinti. È emozionante pensare che 500 anni fa le navi di Vasco da Gama salpavano a poche centinaia di metri da qui.
A breve distanza si trova il MAAT, il Museo d’Arte, Architettura e Tecnologia, che alcuni considerano addirittura la risposta lusitana alla Tate Modern di Londra. Questo polo, inaugurato nel 2017, promuove forme di dialogo innovative fra architetti e artisti visivi. L’edificio in mattoni rossi sede del Museo dell’Elettricità fa parte anch’esso del MAAT, e un comodo ponte permette l’accesso diretto al vicinissimo Museo delle Carrozze. Il complesso è la meta ideale di una passeggiata di 7 chilometri lungo il Tago, dalla Torre de Belém o dal Mosteiro dos Jerónimos fino alla zona di Cais do Sodré.
Non solo musei: a Lisbona la street art è ovunque. È un’ottima idea andare alla scoperta dei murales prendendo parte a un giro guidato da un esperto di graffiti e stencil. Particolarmente interessanti sono gli itinerari a piedi (in genere l’ultimo sabato del mese, su richiesta anche in inglese) che attraversano le enormi gallerie a cielo aperto dei quartieri popolari di Quinta do Mocho e Bairro Padre Cruz.