L’Acquedotto delle Acque Libere è uno dei simboli della capitale. Poiché la mancanza d’acqua era stata per secoli il problema principale della città, re João V (1705-50) commissionò la costruzione di un’opera grandiosa che venne sovvenzionata con il denaro ricavato dal pagamento di un tributo speciale imposto al popolo. Si trattava di un sofisticato sistema di raccolta, approvvigionamento e distribuzione idrica che dopo circa 14 km terminava nel serbatoio di Mãe d’Água (Madre dell’Acqua), oggi vicino al centro commerciale Amoreiras. Quest’opera monumentale è sopravvissuta quasi indenne persino al terremoto del 1755 e ha smesso di funzionare in modo definitivo solo nel 1967.
Lisbona, il meglio dei quartieri meno conosciuti
Lisbona è sempre ai primi posti tra le città più amate. In questo articolo vi portiamo a vivere cinque grandi esperienze lontano dalle vie più battute dai turisti.
Il più grande museo della città è anche il più interessante. Vi sono esposti pezzi di valore, donati dal magnate armeno del petrolio Calouste Sarkis Gulbenkian in cambio dell’asilo politico concessogli durante la seconda guerra mondiale. Circa metà dei beni esposti sono manufatti di artigianato artistico orientale, come tappezzerie, azulejos, tappeti, libri, scritti vari, porcellane e oggetti in vetro della Turchia, della Persia, della Siria e della Cina. Nelle altre sale, illuminate da una luce soffusa intervallata da qualche scorcio sul parco che circonda l’edificio, si possono ammirare quadri e sculture di maestri europei, tra cui Rubens, Rembrandt, Frans Hals, Turner, Gainsborough, Manet, Degas, Renoir e Rodin.
Fatevi contagiare dallo spirito di rinnovamento e trasformazione che si respira in questo quartiere. Buona parte del merito è del comitato ‘Renovar a Mouraria’, che attira visitatori giovani e alternativi. L’organizzazione dispone di un bar accogliente e si occupa di rinnovamento del contesto urbano. Vi aspettano visite guidate, corsi di lingua, cinema e molto altro. Siamo nella zona di Mouraria, appunto, così chiamata perché qui furono confinati i Mori dopo la Riconquista, nel 1147. Fino a qualche anno fa qui si percepiva una certa desolazione, oggi si avvertono i fermenti del futuro.
Questo quartiere merita di essere visitato per almeno due motivi. Il primo è che qui nacque Fernando Pessoa, unanimemente considerato uno dei più grandi scrittori di lingua portoghese. Il secondo, più evidente e tangibile, è il Convento do Carmo, che resta impresso nella memoria per il suo tetto senza copertura. Che cosa l’ha ridotto così? Bene, questa è l’opera del tragicamente celebre terremoto di Lisbona del 1755, che rase al suolo metà della città e uccise il 30% degli abitanti. Un evento epocale, anche per lo spirito europeo, come sa bene chi ha letto il Candide di Voltaire, con la sua spietata critica dell’ottimismo innescata proprio dal grande sisma di quell’anno.
Con i suoi sapori tutti da esplorare, il Chiado si merita una doppia citazione in questa top list. Iniziate la serata con un aperitivo nella magnifica terrazza dell’Hotel do Chiado, dove si gode una vista meravigliosa della città e del Castelo de São Jorge, con le sue suggestive merlature adagiate sulla collina. Poi andate a farvi deliziare dalle creazioni dello chef stellato José Avillez, che con la sua maestria incanta gli avventori del Bairro do Avillez. Perché bairro? Beh, perché si tratta veramente di una specie di piccolo quartiere contenente cinque locali diversi.