Lubiana: scopri la capitale della Slovenia, anche nel lato green
Lubiana è una delle capitali più piccole d’Europa, eppure non ha niente da invidiare ad altre più grandi e blasonate. Anzi, è proprio questa sua caratteristica a renderla così speciale. Il suo centro storico è curato nei minimi dettagli e conserva un fascino che sa tanto di libro di fiabe, ma d’altri tempi. Andiamo a scoprirlo!
Il castello sovrasta il centro storico dall’alto della collina, il suo lungo fiume è romantico e vivace allo stesso tempo, così come i numerosi ponti. Il tocco di modernità è dato da mercati (spesso gastronomici), edifici rimessi a nuovo negli stili più svariati, tanto verde e, dulcis in fundo, una miriade caffè e localini. Ci sono tutte le premesse perché (anche) tu te ne innamori follemente!
Ambientazione per una fiaba d’altri tempi, già. Non mancano le creature mitologiche, i draghi simbolo della città che fanno ancora oggi da guardia all’omonimo ponte. Passeggiando per i vicoli della parte più antica, quella tra la Ljubljanica e la collina, non si direbbe però che questa città sia di stampo prettamente medievale. Ad eccezione del castello, certo, che però è stato ricostruito in larga parte dal 1960 in poi. Per il resto, è il Barocco a regnare quasi incontrastato: dalla Cattedrale di San Nicola, alla fontana del Robba, alle Arcate di Plečnik.
È stato il grande architetto Jože Plečnik a modellare la Lubiana moderna, ispirandosi nientemeno che all’antica Atene. Non deve quindi sorprendere se il centro è un tripudio di elementi classici, con colonne e balaustre in ogni angolo. Oltre all’area a ridosso del fiume, che comprende le sponde e molti dei ponti (tra cui il celeberrimo Triplo Ponte), a lui si
deve la progettazione di alcuni dei palazzi più importanti della città ed il restauro di edifici preesistenti.
La Biblioteca Nazionale ed il mercato centrale, forse più degli altri, rappresentano al meglio il suo straordinario lavoro.
È il Triplo Ponte a separare le due anime di Lubiana, quella medievale e quella più moderna. E se è il castello a farla da padrone nella prima, Piazza Prešeren è senza dubbio il cuore della seconda. La statua del famoso poeta sloveno è poco distante dalla Chiesa Francescana dell’Annunciazione, che con le sue pareti rosse rappresenta uno degli scorci più conosciuti e fotografati della città. Non lontano, Piazza del Congresso, il luogo più
rappresentativo: oltre ad ospitare edifici di grande valore culturale (tra cui quello universitario), qui è stata fatta la storia del Paese già dal 1918, con la dichiarazione di indipendenza dall’impero austro-ungarico.
La sponda sinistra della Ljubljanica è sede anche dei più importanti musei cittadini, come la Galleria Nazionale, il Museo Nazionale Sloveno, il Museo Civico ed il Museo di Scienze Naturali. Come dimenticarsi poi del grande polmone verde della capitale, il Parco Tivoli, che da solo occuperebbe un’intera giornata. Il più grande spazio green, ma non il solo: Lubiana è stata capitale verde d’Europa 2016, oltre ad essersi aggiudicata molteplici riconoscimenti per l’impegno verso il turismo sostenibile.
Sarebbe tuttavia sbagliato pensare che Lubiana sia solo una piccola bomboniera con scorci da cartolina. A poche decine di metri dal centro ci sono infatti delle aree in passato occupate da fabbriche, o caserme militari, dai trascorsi difficili e al centro di massicce opere di riqualificazione. La più significativa è Metelkova, oggi centro culturale e sociale autonomo; ogni superficie disponibile è stata ricoperta di colore, poco importa se si tratta di graffiti, mosaici o statue “particolari”. Viene da molti considerato l’angolo trasgressivo e indipendente della città, ma in realtà è ormai decisamente turistico.
Discorso diverso per l’ex fabbrica di biciclette ROG, occupata da vari collettivi e sede di moltissime attività di vario genere, il tutto in attesa di una vera e propria riqualificazione, sempre promessa…
Insomma, Lubiana è una meta da non perdere. Te ne accorgerai girandola rigorosamente a piedi, senza fretta, magari fermandoti qua e là a mangiare una fetta di torta. Col naso all’insù, rimanendo costantemente a bocca aperta mentre la scopri angolo dopo angolo.