Mykines, viaggio alle Faroe nel paradiso dei pulcinella di mare
Il desiderio di esplorare questo luogo è nato come gran parte dei nostri viaggi, osservando la cartina del mondo con l'intento di spingerci nuovamente verso nord. Così in una domenica piovosa, è scoccata la scintilla per le Faroe: le piccole isole tra il mar di Norvegia e l’oceano Atlantico, a metà strada tra Scozia e Islanda ma parte del regno di Danimarca, meravigliosamente immuni al turismo di massa.
Più ci documentavamo per il viaggio, più aumentava la voglia di partire e fra le tappe da non perdere si affermava una piccola isola, stupenda per la sua natura incontaminata: Mykines. È particolare perché molte specie di uccelli, tra le quali i pulcinella di mare o puffin, in estate la scelgono per nidificare.
L’isola si raggiunge con una traversata di circa un’ora: se patite il mare come noi cercate di resistere, la magia esercitata da questi luoghi vi farà dimenticare la breve sofferenza e il clima non molto favorevole. Ancora prima di sbarcare, quando l'isola sarà in vista, vi sentirete avvolti da un’aura magica.
L’isola appare con un tratto di costa molto frastagliato di chiara origine vulcanica, le rocce sembrano lava appena solidificata, ma in realtà sono molto antiche. Non c’è traccia di presenza umana, solo tanti volatili curiosi. Poi, all’improvviso, si entra in una stretta insenatura e in fondo ecco il microscopico porto, unico approdo per le barche.
Le visite sull’isola sono a numero chiuso, è necessario prenotare con molto anticipo: si può scegliere di acquistare il solo passaggio in barca oppure il pacchetto che prevede trasferimento e visita dell’isola accompagnati da una guida naturalistica. Noi abbiamo scelto la seconda opzione e la consigliamo vivamente.
Scesi a terra si raggiunge il villaggio percorrendo un sentiero. A fianco c’è una ripida monorotaia che sale sulla scogliera per trasportare le merci: tutto quello di cui necessitano i coraggiosi abitanti arriva via mare. Il villaggio è minuscolo, poche case con il classico tetto ricoperto di erba, come si usa qui alle Faroe. I residenti sono una quindicina in tutto, ci sono una guesthouse, una chiesa e la scuola, ormai non più utilizzata per mancanza di bambini.
Le guide naturalistiche accolgono con calore i turisti, i loro racconti svelano molti particolari interessanti su uomini e animali di quest'isola remota. Dopo un breve giro nel villaggio si inizia l’escursione alla scoperta dell’ambiente circostante. Il terreno è piuttosto accidentato, buona idea indossare scarponcini da trekking.
A pochi metri dal villaggio scorgiamo i primi puffin, bellissimi e simpaticamente goffi…restiamo in disparte e in silenzio per non disturbarli, riusciamo comunque ad osservarli molto bene. Vivono in colonie ma ogni famiglia è composta da una coppia, monogama per tutta la vita, che depone un solo uovo a stagione, covato sia dal maschio sia dalla femmina.
A turno vanno a pescare per sfamare la prole. Il loro strano becco possiede uno strato di spine nella parte superiore, presenti anche sulla lingua: questo consente ai puffin di pescare a più riprese senza perdere nemmeno una preda e tornare al nido con un bel bottino di piccoli pesci. Meraviglioso osservare le strategie che mettono in atto per evitare di far scoprire a gabbiani, stercorari e altri predatori dove si trovi il nido: compiono lunghi voli di perlustrazione e solo quando sono certi di non essere in pericolo tornano a casa. Le tane sono difficili da individuare, sono dei buchi nel terreno perfettamente mimetizzati nel manto erboso, morbido e fitto.
Procedendo lungo il sentiero che percorre l’isola si vedono panorami splendidi, il mare è di un blu intenso e si respira un’aria profumata. Il percorso non è molto agevole ma si è troppo intenti ad osservare la natura per sentire la fatica.
In ogni angolo c’è vita, le ripide scogliere pullulano di pulcinella, gabbiani, sule e beccacce di mare: davvero uno spettacolo sorprendente. Si incontrano anche alcune pecore, pochi esemplari allevati in libertà dagli abitanti.
Mykines ha anche il suo faro, su un piccolo scoglio collegato all’isola da un ponte in ferro. Inutile dire che il panorama lascia senza parole, suggestivo e indimenticabile. Dal faro si torna verso il villaggio percorrendo un sentiero su un pendio erboso molto pittoresco. I pulcinella di mare sono ancora i simpatici protagonisti della scena e ci accompagnano fino a pochi passi dal paese.
Prima di riprendere la barca che ci riporterà indietro, passeggiamo ancora tra le case, cercando di immaginare come può essere vivere qui, lontani dalla civiltà frenetica e dal consumismo; sicuramente è una vita non semplice, sottomessa agli eventi atmosferici e al volere della natura, ma di una cosa siamo certi: qui ci si sente liberi!