Notre-Dame restituita. Viaggio alla riscoperta della cattedrale patrimonio dell'Umanità
Il 7 dicembre la cattedrale di Notre-Dame è stata restituita ai parigini e al mondo a cinque anni dal terribile incendio che, il 15 aprile 2019, arrecò gravissimi danni al soffitto, alla volta e al transetto settentrionale. Nei giorni precedenti le immagini della cattedrale pronta per la riapertura, circolate sui media, hanno segnato simbolicamente un nuovo inizio dopo quelle, terribili, di cinque anni prima: le fiamme fuori controllo, il fumo spesso e nero, la guglia crollata. È dunque il momento di riscoprire le meraviglie di Notre-Dame e dell'Île de la Cité, centro politico e religioso della Parigi delle origini.
Una grande chiesa consacrata a Saint-Etienne sorgeva davanti e sotto l’attuale Notre-Dame già nei primi secoli della cristianità. La prima pietra dell’odierna cattedrale venne posata nel 1163 per volontà del vescovo Maurice de Sully, influentissimo prelato medievale e grande promotore di architetture religiose. Il cantiere, gigantesco, cambiò volto all'Île de la Cité. La cattedrale venne da subito acclamata come un capolavoro e, insieme all'Abbazia di Saint-Denis, di pochi anni precedente, è annoverata tra i più pregevoli esempi del gotico primitivo. Nel corso del Duecento il progetto venne riveduto per aumentare l’impatto della luce all’interno dell’edificio: furono aggiunti, tra gli altri elementi, i grandi rosoni, dal diametro di oltre dieci metri. Intorno al 1350 la costruzione poteva dirsi completata.
La cattedrale è composta da cinque navate, capaci di accogliere fino a novemila persone. Nella struttura spiccano in particolare i tre grandi portali d’ingresso e i maestosi archi a sesto acuto intorno al coro, meticolosamente restaurati dopo l’incendio, che per fortuna ha risparmiato l’altare maggiore e quasi tutte le sculture che adornano le facciate. Anche molte delle opere d’arte e delle reliquie hanno potuto essere salvate.
La place de Notre-Dame venne ribattezzata nel 2006 “Parvis Notre-Dame - Place Jean Paul II”. Oltre alla cattedrale vi si affacciano l’Hotel Dieu, che nel Medioevo era il solo ospedale di Parigi, e le Crypte archéologique, che custodisce testimonianze di epoca gallo-romana. Al centro della piazza è collocato il “Point zéro”, dal quale vengono calcolate le distanze chilometriche tra Parigi e le altre città di Francia. Secondo una vecchia leggenda, chi posa il piede sulle pietre del Point zéro è destinato, prima o poi, a tornare a Parigi.
Sarebbe davvero un peccato visitare Notre-Dame e ignorare la Sainte-Chapelle, altro mirabile edificio di impronta gotica, seminascosta nel cortile del Palazzo di Giustizia. Questa chiesa del XII secolo lascia senza fiato con le sue altissime vetrate istoriate che si slanciano verso il cielo. La cappella vera e propria si trova al piano superiore e un tempo era riservata al re. Adiacente alla Sainte-Chapelle è la Conciergerie, l’imponente edificio che al tempo della rivoluzione francese serviva da prigione: vi fu detenuta prima dell’esecuzione la regina Maria Antonietta. La Salle des Gens d’Armes è considerata uno dei più notevoli esempi di architettura gotica laica. L’accesso al pubblico è consentito a una parte relativamente piccola del complesso: il resto è occupato dalla Corte d’appello di Parigi e dalla Corte di cassazione.
L’isola è collegata al resto della città da nove ponti. Il più antico è, a dispetto del nome, il Pont Neuf, inaugurato dal re Enrico IV nel 1607. Una statua equestre, realizzata nel 1818 e collocata sulla punta occidentale dell’isola, ricorda il sovrano.
In Francia è in corso da tempo un acceso dibattito sull’opportunità di imporre un biglietto per l’ingresso turistico ai siti religiosi, ma Notre-Dame rimane aperta a tutti gratuitamente, ogni giorno dell’anno. È consigliabile prenotare l’ingresso: per quanto non obbligatorio, questo accorgimento consente di eludere le file dei visitatori, spesso piuttosto lunghe. Info su www.notredamedeparis.fr.