Parco regionale delle Madonie: un'oasi per il turismo attivo
La catena montuosa delle Madonie è diventata un’importante meta per il turismo attivo: percorsi escursionistici, torrenti e maneggi attirano molti siciliani e turisti. La zona offre diverse possibilità di pernottamento nei rifugi e nelle fattorie.
Se avete solo un giorno a disposizione, iniziate il tour dal Santuario di Gibilmanna, circondato da un bosco di lecci. Il paesino montano di Isnello è un ottimo punto di partenza per raggiungere le località più elevate che, dopo l’Etna, costituiscono il comprensorio sciistico più importante della Sicilia, mentre dalla primavera all’autunno è possibile fare escursioni con diversi gradi di difficoltà. A Piano Zucchi (1105 m) e Piano Battaglia (1500 m) si può pernottare nei rifugi gestiti dal Club Alpino Siciliano (CAS).
A Castellana Sicula si trova il piccolo Agriturismo Gelso, immerso in un bosco di mandorli, che serve ottimi piatti regionali a base di ingredienti prodotti in casa. Daniela, la proprietaria, organizza anche corsi di cucina sulle specialità tipiche del territorio.
Da Petralia si procede verso est per Gangi (6500 abitanti), paesino arroccato sulla cima della montagna, che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Superato il passo Portella dei Bifolchi si giunge in un altro piccolo borgo montano, Geraci Siculo, a 1077 m di altitudine, località tranquilla e poco turistica. Fatevi indicare il percorso per raggiungere l’antico Bevaio della SS. Trinità in pietra rosa, sempre affollato di locali che riempiono taniche di acqua minerale che sgorga dalle sorgenti. Dai ruderi del castello di Geraci il panorama è grandioso: quando il cielo è terso si scorge addirittura la cima dell’Etna, a 75 km di distanza, che svetta tra le brulle colline e le montagne dell’entroterra. Percorrendo una strada piena di curve in mezzo a boschi di querce da sughero, si arriva a Castelbuono in circa 40 minuti.
All’ingresso del centro storico di Castelbuono (8900 abitanti) si erge il maestoso Castello dei Ventimiglia, che ospita il Museo Civico e la Cappella Palatina di Sant’Anna, riccamente decorata con stucchi su fondo in oro zecchino a opera del Serpotta. Il Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo raccoglie le collezioni dell’omonimo naturalista, vissuto nel XIX secolo, che ha dedicato la sua vita all’esplorazione delle Madonie: nelle vetrine sono esposti fossili, farfalle, reperti archeologici e uccelli imbalsamati. Il ristorante Nangalarruni è specializzato in piatti a base di funghi: una rarità è il basilisco, un fungo bianco che cresce a maggio. Sulla piazza si trova il Bar Fiasconaro dove viene preparato un panettone che non ha nulla da invidiare al dolce tipico milanese: provate quello con crema ai frutti di bosco e ricoperto di cioccolato di Modica e i dolci alla manna.