Parigi, 10 idee per innamorarsi... anche di lei!
Avete idea di quante cose dobbiamo a Parigi? Questa città veramente ‘luminosa’ ha saputo trasformare in mito e leggenda persino i mercati generali e l’aldilà. Ma soprattutto ha regalato al mondo un certo modo di cantare, vivere, mangiare e sedere al caffè. Seguiteci in questo tour per la Ville Lumière e preparatevi a dirle: ‘Oui, Paris je t’aime!’.
Il cielo di Parigi, quello cantato da Edith Piaf nella celebre canzone, è il secondo grande protagonista della città. Scopritelo autentico e struggente nel quartiere di Ménilmontant, dove ha vissuto Edith, commemorata proprio qui nel museo che le è stato dedicato!
Da sempre questo è il cuore commerciale della città, e fino agli anni Settanta qui brulicava il grande mercato alimentare descritto da Emile Zole nel romanzo Il ventre di Parigi. Oggi Les Halles vivono nuovo splendore e nell’aprile di quest’anno è stata inaugurata la nuova copertura iper avveniristica, La Canopée (ovviamente con grandeur tutta parigina!).
Certo, questo è da sempre il quartiere a luci rosse e qui si trova il celebre Moulin-Rouge, con le sue ballerine di can-can. Ma Pigalle è anche il posto giusto per celebrare l’amore… per il design, come all’Hotel Amour, dove ogni camera è arredata da un artista diverso.
Nessun viaggio in questa città piena di vita sarebbe completo senza una discesa nel suo regno delle ombre, il Cimetière du Père-Lachaise, per una visita agli dèi che lo abitano. Vi incontrerete gli spiriti di Oscar Wilde, Marcel Proust, Edith Piaf, Jim Morrison… parbleu! l‘elenco completo è sterminato!
Preparatevi a mangiare bene (molto bene) in un locale che sembra uscire da un’epoca in cui la vita a Parigi fu particolarmente douce. Al Bouillon Racine (3, Rue Racine) troverete decori Liberty (pardon, Art Nouveau!) e una cucina curata con influenze belghe.
Il modo migliore per incontrare gli scrittori a Parigi, ancora oggi, è sedere al tavolo di un caffè. I due punti di riferimento si trovano tutti a Saint-Germain-des-Prés: il caffè Les Deux Magots era il prediletto da Hemingway, che veniva qui a bere whisky ben poco francese. Il vicino Café de Flore, invece, era il preferito da Sartre e da Simone de Beauvoir, ma oggi incontrerete personaggi molto meno cerebrali e decisamente più mondani!
Tutta Parigi è un’ode all’arte e non basterebbe una vita per esaurire l’argomento. Non potete andare via, però, senza aver fatto almeno due visite. La prima al Musée Picasso, che ospita la più vasta collezione di dipinti del grande maestro. La seconda al Musée D’Orsay, che è sia un grande esempio di riconversione post-industriale (operata negli anni ’80 dall’architetto italiano Gae Aulenti), sia uno scrigno di capolavori di pittori impressionisti. E il Louvre? Certo, non dovrebbe mancare, ma avrete bisogno di ancora un’altra vita!
A meno che non vogliate puntare con spavalderia sulle boutique di Saint-Laurent e Givenchy (ma anche di Valentino) nel Faubourg Saint-Honoré, per fare acquisiti senza pensieri portatevi al Marais. Qui troverete molti negozietti dai prezzi abbordabili e dopo un acquisto vi sentirete molto parigini! Iniziate con la femminilità di Gerard Darel, uno dei grandi marchi di moda francese… accessibile! E se non volete lasciare Parigi senza partecipare a un rito veramente locale, frugate tra le bancarelle di libri del Lungo Senna: parliamo dei bouquinistes, così importanti da essere tutelati dall’Unesco!
Un viaggio a Parigi è sempre una festa, anche per i bambini, perché questa città è così ricca di bellezza da sembrare a volte un enorme parco giochi (la Tour Eiffel, un giro sulla Senna in bateau-mouche, i giardini delle Tuileries, la piramide di vetro del Louvre stregano anche i nativi digitali!). Per attrattive veramente dedicate ai più piccoli, però, puntate sulle giostre del Jardin d’acclimatation (nel Bois de Boulogne, alle porte della città), che metterà subito a proprio agio i giovani visitatori tra giochi di specchi, laboratori e un’atmosfera vagamente rétro che ricorda un po’ certi romanzi di Jules Verne. E poi, certo, c’è sempre Disneyland Paris…
Sorveglia la città da quasi mille anni, ha visto incoronate Napoleone e probabilmente sarebbe andata in rovina se Victor Hugo non le avesse dedicato il celebre romanzo Notre-Dame de Paris. È lei la regina della città, anche se i suoi celebri gargoyle sono un falso ‘storico’: non risalgono al medioevo, ma proprio al restauro ottocentesco! La segnaliamo in fondo a questa top list, ma solo per pudore. La grande cattedrale è ancora ferita dopo l'incendio dell'aprile 2019.