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Parigi, appuntamento nei migliori passage

Redazione Marco Polo

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Tra le invenzioni più belle che dobbiamo a Parigi, ci sono senza dubbio i passages couverts. Gallerie che si snodano nel cuore della città, pulsanti di vita come arterie in un organismo e rifugio perfetto nei giorni di pioggia. I luoghi giusti per esercitare l’attività tipica del dandy parigino: la flânerie, quell’andare a zonzo pieno di compiacimento estetico che piaceva tanto a Charles Baudelaire. Ecco i nostri passage preferiti.

Passage des Panoramas
Passage des Panoramas. Credits andersphoto / Shutterstock
Passage des Panoramas

Questo passage del 2e arrondissement deve il nome alla presenza, negli anni dell’inaugurazione (parliamo di fine Settecento), di due panorama. Di che si tratta? Il panorama era un gioco ottico amatissimo in quegli anni, perché attraverso riproduzioni dettagliate di paesaggi, anche urbani, dava ai passanti l’illusione di trovarsi veramente sul posto. I panorama furono rimossi intorno al 1830, ma danno ancora il nome al passage. È uno dei più antichi della capitale, molto frequentato da parigini e turisti. La sua posizione è felicissima: collega il Boulevard Montmartre alla Bourse.

Passage du Caire
Passage du Caire. Credits Petr Kovalenkov / Shutterstock
Passage du Caire

Siamo ancora nel  2e arrondissement, ma l’atmosfera è diventata molto più popolare rispetto al Passage des Panoramas, a dimostrazione di come i passage a Parigi si trovino davvero ovunque, senza distinzione di strato sociale e di… arrondissement. Il Passage du Caire è descritto magnificamente da Alessandro Perissinotto nel suo libro-passeggiata per la città, Parigi lato ferrovia (Laterza 2018). Se siete affascinati dalla bohème e dal volto multietnico di Parigi, vi innamorerete della malinconia del luogo.

Galerie Vivienne

È considerata la regina delle gallerie parigine e di recente è stata completamente rinnovata: qui si passeggia tra negozi raffinati, sul bel pavimento a mosaico in stile neoclassico, chiuso da una cupola in vetro. Dopo una visita da Emilio Robba, dove si trovano i fiori artificiali più belli del mondo, potete bere una squisita cioccolata à l’ancienne nella sala del locale A priori thé. Lì accanto si trova anche la Galerie Colbert, la nostra prossima tappa.

Galerie Colbert
Galerie Colbert. Credits Kiev.Victor / Shutterstock
Galerie Colbert

Costruita nel 1823, questa galleria ha una particolarità che la distingue da tutte le altre della Ville Lumière: è priva di negozi. Passeggiate, godetevi l’elegante scenografia creata dalle colonne neoclassiche e poi fate uno spuntino alla brasserie du Grand Colbert. È un locale magnifico, dallo stile raffinato, delizioso come le sue capesante (coquilles St-Jacques) e lumache (escargots).

Passage Jouffroy

Lungo boulevard Montmartre, all’altezza del civico 10, si apre questo incantevole passage costruito nel 1836, uno dei più frequentati. Deve il suo fascino alla copertura a ogiva in ferro e vetro e al pavimento in marmo, rinnovato nel 1987. Al suo interno si trova l’Hotel Chopin, una struttura piccola e piena di charme ospitata in un palazzo dell’Ottocento.

Passage de Choiseul

Nello storico passaggio commerciale Choiseul, si trova il Bar à Sieste – Zzz- Zen. “Zen“ nel senso di disteso e rilassante: senza prenotazione ci si può accomodare su un lettino o una poltrona per lo shiatsu muniti di cuffie per ascoltare musica d’atmosfera. Tutte le sedute sono separate l’una dall’altra da pareti o tendaggi. Le apparecchiature giapponesi vi massaggeranno per 25 o 45 minuti, a seconda del programma scelto…

Passage du Havre

Siamo nel 9e arrondissement e questo passage è perfetto per fare acquisti senza mettere in pericolo il proprio conto in banca, anche se le catene di abbigliamento che incontrerete sono pressoché identiche a quelle delle altre città europee. Però potrete osservare i parigini intenti a godersi la vita e la quotidianità, e questo è sempre uno spettacolo che vale il viaggio.

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