Quattro passi nel cuore di Siviglia
Siviglia ha alle spalle oltre duemila anni di storia, attestati dal preziosissimo retaggio islamico-moresco, dai ritmi del flamenco che scandiscono le notti della città fin dal Settecento, dalle meraviglie gotiche, rinascimentali e mudéjar. Il capoluogo della regione andalusa va ovviamente fiero del proprio patrimonio storico e culturale, ma sa reinventarsi e ripensarsi di continuo: lo testimoniano il fittissimo calendario degli eventi e le opere d’avanguardia come Las Setas, il monumento in legno più grande del mondo.
Per cominciare a conoscere Siviglia servirebbero giorni interi, ma se aveste solo qualche ora da dedicarle potreste seguire un comodo itinerario a piedi e, in tre ore circa, prendere confidenza con la città. Appuntamento alla Puerta de Jerez, dunque, con scarpe comode e tanta sete di meraviglia.
Si parte percorrendo la Calle San Fernando fino alla Fábrica de Tabacos, l’ex manifattura che nell’Ottocento occupava fino a tremila operai abilissimi nell’arrotolare a mano i sigari: oggi è una delle sedi dell’università. All’incrocio con Avenida del Cid girate a destra e proseguite fino a imboccare Avenida Isabel la Católica: pochi metri più avanti si trova Plaza de España, un complesso a mezzaluna di fontane e scalinate realizzato per l’Esposizione Ispanoamericana del 1929, ricchissimo di simboli e di richiami alla storia del paese.
Attraversate la strada e scendete poi lungo Avenida Rodríguez Caso fino al Parque de María Luisa, fresco, verdissimo e ombroso: tra i numerosi viali e sentieri imboccatene uno che, oltrepassato un laghetto, arriva in Plaza de América, dove si trovano due interessantissimi musei, il Museo Arqueológico (attualmente chiuso per lavori) e il Museo de Artes y Costumbres Populares, che espone opere di maestri delle arti decorative, della tessitura e della ceramica.
L’itinerario prosegue ora per un buon tratto lungo il Guadalquivir lungo Paseo de las Delicias, che dopo il Puente de San Telmo prende il nome di Paseo Cristóbal Colón. Sulla sinistra di questo viale vedrete la Torre del Oro, che un tempo era realmente rivestita dal prezioso metallo: oggi ospita il Museo Naval de Sevilla. Un po’ più avanti sull’altro lato della strada si trova la Plaza de Toros, una delle arene per le corride più antiche di Spagna. A questo punto imboccate Calle de Antonia Díaz, sulla destra, e poi Calle Adriano; proseguite dritto fino ad Avenida de la Constitución, da dove vedrete svettare la cattedrale.
Terza in Europa per dimensioni, la cattedrale presenta una felice mescolanza di stili, dalla sobrietà gotica al plateresco fino all’esuberanza barocca. Quasi larga per quanto è lunga, è dominata al proprio interno dalla Capilla Mayor, che vanta uno splendido retablo finemente scolpito, il più grande al mondo. Nel transetto meridionale si trova la tomba di Cristoforo Colombo, dominata da un affresco che raffigura San Cristoforo e sorretta da quattro figure in bronzo smaltato che rappresentano i quattro regni presenti nella Penisola Iberica nel Quattrocento, Castiglia, León, Aragona e Navarra. Nella Capilla Real, invece, riposano i sovrani di Castiglia Ferdinando III detto il Santo e suo figlio Alfonso X.
La cattedrale sorge sul sito della precedente moschea musulmana: dopo la Reconquista il complesso fu abbattuto, ma il minareto venne salvato e convertito in una torre campanaria. È soprannominata Giralda dalla banderuola posta in cima (El Giraldillo), che in realtà è una statua che raffigura la vittoria della fede. al suo interno non vi sono scale ma rampe larghissime, e dalla cima lo sguardo abbraccia interamente la città.
L’itinerario volge al termine. Certo, Siviglia ha molto altro da offrire, a cominciare dal meraviglioso Real Alcázar, alle spalle della cattedrale. IMa non si può vedere tutto in poche ore, e in conclusione del vostro giro potreste avere voglia di passeggiare tra luci e negozi come quelli di Calle Sierpes, che comincia oltre la Plaza San Francisco.
E per recuperare le forze non c’è niente di meglio di un carajillo, una bevanda che al liquore aggiunge la spinta della caffeina: non lontano dalla cattedrale troverete tante piccole botteghe che preparano il carajillo mescolando lo zucchero al rum o al brandy, facendo un passaggio flambé per eliminare l’eccesso di alcol e aggiungendo poi il caffè. Se invece avete fame non avrete che da sbizzarrirvi con le tapas, che qui più che una tradizione sono una forma d'arte.