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Torino, 10 esperienze da non perdere durante le ATP Finals

Redazione Marco Polo

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Città dell'auto, del cinema, del cibo, della magia e della cultura. E ancora: città delle Olimpiadi, della musica, del grande tennis e della pittura: ci sono mille modi per definire Torino. La cosa migliore è iniziare a conoscerla, a girare per le sue strade, innamorandosi degli innumerevoli profili del suo volto, che cambiano a ogni svolta, a ogni quartiere. Prendete spunto ed esplorate la città nelle pause delle ATP Finals!

Torino, grandioso scorcio aereo di Palazzo Madama
Torino, grandioso scorcio aereo di Palazzo Madama. Credits Maykova Galina / Shutterstock
Palazzo Madama: la casa dei secoli

In Piazza Castello c’è una imponente costruzione piuttosto enigmatica: su tre lati sembra un castello medievale mentre la splendida facciata rivolta a ovest è in stile classico-barocco. L’intero complesso poggia su un’antica porta romana. Ecco la soluzione dell’enigma: in epoca medievale la porta fu trasformata in un castello dove, nel XVII secolo, abitò la Madama reale Maria Cristina di Francia. Nel XVIII secolo fu commissionata a Filippo Juvarra la trasformazione del castello in un’ordinaria residenza barocca, ma a causa della mancanza di denaro furono terminate solo la facciata e la splendida scalinata interna. Dopo anni di chiusura, il palazzo ha riaperto le sue porte perfettamente restaurato e ospita nuovamente il Museo d’Arte Antica, una collezione incomparabile di 70.000 oggetti: vetri, porcellane, ceramiche, argenti, tessuti e pizzi. Notevoli anche le vetrine disegnate da Giò Ponti. Di quale palazzo parliamo? Di Palazzo Madama, naturalmente, talmente poliedrico e ricco di storia da essere stato definito da Guido Gozzano 'La casa dei secoli'.

Palazzo Reale: sontuosità e monito agli invidiosi

I lavori per la residenza dei Savoia iniziarono su incarico della regina Cristina nel luogo dove sorgeva l’antico palazzo vescovile. Nel corso di 200 anni, numerosi architetti di corte contribuirono alla realizzazione del complesso, ma fu soprattutto Amedeo di Castellamonte a dare forma al progetto dell'attuale Palazzo Reale. Da non perdere: la Scala delle Forbici, progettata da Filippo Juvarra (le forbici sono un monito alle lingue degli invidiosi), e le sontuose sale reali, il cui allestimento sfarzoso ha richiesto un impiego di denaro superiore rispetto a quello per la facciata, piuttosto disadorna.

Palazzo Carignano, stupore del Barocco. Credits Alessandro Cristiano / Shutterstock
Palazzo Carignano, stupore del Barocco. Credits Alessandro Cristiano / Shutterstock
Palazzo Carignano: dal Barocco al Risorgimento

Nel 1679 fu iniziata la costruzione di questo palazzo: la sua facciata in mattoni a vista alterna tratti concavi con parti convesse conferendo un aspetto sinuoso a uno degli edifici barocchi più belli (e originali) d’Italia. Nel salone delle feste, nel 1861, si riunì per la prima volta il parlamento italiano. Oggi il palazzo ospita il Museo del Risorgimento che documenta il periodo risorgimentale che portò all’unità d’Italia con la proclamazione del Regno nel 1861 a Torino. 

Piccoli tesori di cioccolato

Delizie alla frutta, Mont blanc e naturalmente, siete a Torino!, bignole e corone sabaude: sono i nomi di alcuni capolavori di pasticceria che trovate da Stratta, la storica confetteria che dal 1836 delizia i golosi in Piazza San Carlo, il ‘salotto buono’ della città. Ma questo è solo l’inizio del tour dedicato al cioccolato.

A pochi passi, in via Lagrange, vi aspetta Guido Gobino, che vi propone ‘un viaggio nel mondo cioccolato che coinvolge tutti i sensi’. La materia di cui sono fatti i suoi gianduiotti e Tourinot è un vero spettacolo per le papille gustative. Avete voglia di un gelato? Provate anche Pepino, in Piazza Carignano: è qui che è stato inventato il ‘pinguino’.

Parco del Valentino: un'oasi di arte e natura sul Po

Che piacere fuggire dallo smog della città e rilassarsi in uno dei parchi pubblici più belli d’Italia! Il Parco del Valentino si estende tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Dante, lungo le rive del Po, digradando dolcemente nel fiume. I prati si alternano alle aiuole fiorite, ai viali alberati e ai boschetti. All’interno del parco si trovano anche un giardino botanico, la Fontana delle Stagioni e il Castello del Valentino, (XVII sec) che riecheggia una residenza estiva francese ed è parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Qui oggi si trova la sede della facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Il parco è animato da pattinatori, studenti, nonne con passeggini e tanti cani; sulla riva del Po potete seguire gli allenamenti di canottaggio oppure il venerdì sera divertirvi ballando in un locale sul fiume. Nelle tiepide sere d’estate non c’è nulla di più bello che passeggiare lungo i sentieri del parco, sedersi al Fluido per un drink e rilassarsi ascoltando musica dal vivo. Non mancate di fare una visita al Borgo medievale: qui non c'è nulla di autentico, ma tutto è ispirato a celebri palazzi e castelli del Medioevo in Piemonte e Valle d'Aosta. La splendida fontana del melograno, per esempio, è la riproduzione di quella che trovate nel castello valdostano di Issogne.

Food: sicuramente slow, torinese ma non troppo!

Il piatto simbolo di Torino, amatissimo dal Conte Cavour, è la finanziera. È molto impegnativo nella preparazione e tutto sommato poco frequentato, ma lo si mangia ancora divinamente al Tre Galline, in via Bellezia 37, in pieno centro storico. Troppa torinesità? Allora puntate sulle infinite variazioni del sushi create dal Kensho Restaurant, in via Mercanti 16. A mezzo giorno è proposto un interessante menu fisso: preferite un uramaki California o un trionfo di tempura?

Torino, appuntamento in Galleria San Federico
Torino, appuntamento in Galleria San Federico. Credits Claudio Giovanni Colombo / Shutterstock
Shopping reale, ma con un tocco pop

Da quando è stata resa pedonale, qualche anno fa, via Lagrange è diventata una delle vie più raffinate dello shopping torinese. Imboccatela lasciandovi alle spalle il Museo Egizio (lo visitate, vero?) e godetevi la gloriosa successione dei marchi più celebri. Le stelle del fashion sfavillano per chi ambisce a un guardaroba stellare. Camminando in via Lagrange incontrate anche una sede di Eataly: sedetevi per uno spuntino nel dehors e poi entrate per l’ennesima tentazione della gola. Cercate un bel regalo per i vostri figli? Lì vicino c’è il Paradiso dei bambini di Via Andrea Doria 8. Si trova di tutto, dai Minions al castello del principe azzurro.

Libri, libri, libri! Il tempio dei bouquiniste

Amate i libri? Benissimo, perché se percorrete qualche tratto dei 16 km di portici torinesi vi accorgerte che sono disseminati – soprattutto in via Po, via Cernaia e Piazza Statuto – da una successione meravigliosa di bancarelle di libri usati. Fermatevi a spulciare e pensate che molto probabilmente avrà fatto la stessa cosa qualche grande del passato, come Cesare Pavese o Italo Calvino, entrambi molto legati alla città. Si trovano libri di ogni genere e provenienza, dall’ultimo romanzo di Umberto Eco a vecchie edizioni di grandi classici della letteratura. In via Po 9, poi, c’è la libreria La Bussola, il posto ideale per scovare il libro introvabile o farsi un regalo!

Il Duomo di San Giovanni: un bel pezzo di Rinascimento
Il Duomo di San Giovanni: un bel pezzo di Rinascimento. Credits saiko3p / Shutterstock
Duomo di San Giovanni Battista: un bel tocco di Rinascimento

Il duomo rinascimentale di Torino (XV secolo) non corrisponde certo all’ideale di duomo che tutti abbiamo: nascosto dietro Palazzo Reale, di dimensioni modeste, disadorno all’esterno ed essenziale all’interno, ma comunque sempre affollato di turisti. Proprio qui, infatti, è custodita la Sacra Sindone, il lenzuolo funerario in cui si presume sia stato avvolto Gesù: una delle reliquie più significative per la Chiesa cattolica. Nel XV secolo il telo, su cui è visibile l’immagine di un uomo con la barba, finì in possesso dei Savoia che nel 1578 lo trasferirono nella nuova capitale, Torino. Molti architetti tentarono invano di realizzare una dimora dignitosa per la reliquia; ci riuscì solo Guarino Guarini che, tra il 1668 e il 1694, costruì la Cappella della Sacra Sindone (ora visitabile dopo i lunghi anni del restauro), la cui audace struttura a cupola superava tutti i progetti precedenti. La cappella, rivestita interamente in marmo nero, ha un collegamento diretto sia con il duomo che con Palazzo Reale, come testimonianza della legittimità divina del potere sabaudo.

Museo Egizio: un richiamo mondiale

Con i suoi 30.000 oggetti d’esposizione è il secondo Museo Egizio più importante del mondo. Al piano terra si trovano sarcofaghi e statue di numerosi faraoni e dei; al primo piano, tra i tanti reperti esposti, ci sono teli, strumenti per la tessitura e attrezzature mediche che danno un quadro interessante sulla vita quotidiana degli Egizi di 5000 anni fa. 

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