Trentino-Alto Adige: 5 luoghi da non perdere
Il Trentino-Alto Adige, con le sue meravigliose Dolomiti che si contende con altre regioni italiane, è forse uno dei posti più conosciuti della nostra bella Italia tra gli amanti della montagna. Ma, nonostante la sua celebrità, il Trentino-Alto Adige è anche uno di quei luoghi dove è ancora possibile perdersi per ore in mezzo alla natura, respirando aria fresca e pulita mentre si prende parte ad uno dei tanti trekking o ci si rigenera visitando uno dei tanti laghi. Un posto unico che oggi vogliamo farvi scoprire insieme a noi, raccontandovi 5 luoghi (forse) meno conosciuti.
Santa Maddalena, con la sua omonima chiesetta, è un piccolo paesino incastonato tra le montagne del Gruppo delle Odle. Siamo a 1.339 metri d’altezza, immersi nella natura incontaminata dove si respira una pace e una tranquillità senza eguali. Il paesino è davvero grazioso da visitare, rigorosamente a piedi, ma l’immagine più bella e famosa di Santa Maddalena la si trova percorrendo un breve sentiero di circa 1,5 km che porta ad un bellissimo punto panoramico.
Da lassù vi si aprirà una splendida vista sulla Chiesa di Santa Maddalena perfettamente incastonata tra le Odle, uno spettacolo ancor più bello se ammirato in autunno durante il foliage. In questo periodo tutta la vallata si tinge dei caldi colori autunnali, sfumando dal giallo al rosso acceso.
Poco fuori da Santa Maddalena si trova la piccola Chiesetta di San Giovanni in Ranui, anch’essa incastonata nella splendida cornice delle Odle. Si tratta di una piccola chiesa barocca risalente al 1744.
Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare del Lago di Tovel, il lago che un tempo si tingeva di rosso. Dal 1964 purtroppo questo splendido fenomeno non si verifica più, ma le sue acque si tingono di meravigliose sfumature che spaziano dal turchese al verde smeraldo. Il Lago di Tovel, con i suoi circa 370 mila metri quadrati di superficie, è il lago naturale più grande della Val di Non ed è possibile visitarlo percorrendone l’intero perimetro.
Il sentiero è molto semplice ed è adatto davvero a tutti, ha un dislivello irrisorio e vi terrà impegnati circa un’ora e mezza. Calcolatene anche un paio perchè vi fermerete ogni 2 minuti a scattare fotografie. Se arrivate in auto, potete parcheggiare nell’ampio parcheggio situato alla fine della strada.
Il Lago di Carezza è un piccolo lago alpino situato a 1.534 metri d’altezza e, anch’esso, incastonato tra le montagne. Le sue acque sono limpide e, grazie alla luce del Sole, si tingono di diverse sfumature color smeraldo. Da qui, deriva il nome di Lago Arcobaleno.
Una bella leggenda narra di una ninfa che viveva nelle acque del Lago di Carezza e di un mago che se innamorò. Per attirare la ninfa fuori dalle acque, su consiglio di una strega, il mago creò un arcobaleno, che si estendeva dal Catinaccio al Latemar. Quando la ninfa uscì dalle acque per ammirare lo spettacolo, vide il mago e fuggì spaventata. Quest’ultimo, furioso, prese l’arcobaleno e lo gettò in mille pezzi nel lago. Da quel giorno il Lago di Carezza riflette tutti i colori dell’arcobaleno.
È possibile percorrere l’intero perimetro del lago, grazie ad un comodo e ampio sentiero, in circa 20 minuti. Se arrivate in auto, potete parcheggiare nell’ampio parcheggio (a pagamento) di fronte al lago.
Se avete visto la nuova serie Netflix ‘Curon’, avrete sicuramente notato che tutto ruota intorno al fiabesco Lago di Resia e al suo iconico campanile. Si trova in Val Venosta, esattamente a Curon Venosta, ed è immerso nel meraviglioso e incontaminato paesaggio della Vallelunga.
Purtroppo però il passato di questo lago non è così fiabesco come il paesaggio che lo circonda e per scoprirlo bisogna fare un salto indietro nel tempo, fino agli anni ‘50. Qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale furono completati i lavori di costruzione di una grande diga per la produzione di energia idroelettrica che unì ben due dei tre laghi del Passo Resia, ovvero il Lago di Resia e il Lago di Curon. L’acqua del nuovo bacino artificiale inghiottì per sempre il vecchio paese di Curon Venosta e parte del paese di Resia, che oggi giacciono a 22 metri di profondità. Gli abitanti persero tutto e furono costretti a trasferirsi poco lontano, dando vita al nuovo Curon.
L’unico ad essere sopravvissuto alla demolizione fu il campanile della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, risalente al 1357. Durante il periodo invernale il lago ghiaccia ed è possibile raggiungere il campanile pattinando sul ghiaccio.
Approfittatene per visitare anche i piccoli borghi nelle vicinanze di Resia e le montagne che circondano il lago, ricche di sentieri interessanti e siti storici, che ripercorrono la storia della guerra avvenuta su queste montagne.
In Val di Non si trova la più alta concentrazione di castelli di tutto il Trentino, perfettamente distribuiti senza nulla lasciare al caso. Questa infatti, storicamente, fu un’importante zona di passaggio e ambita sia dalla Chiesa sia dall’Impero. All’interno del circuito dei Castelli della Val di Non, oltre ai castelli ottimamente conservati, sono inseriti anche vecchi ruderi e palazzi signorili. La maggior parte dei castelli sono privati e difficilmente visitabili, salvo alcune occasioni, ma riuscire a varcarne la soglia equivale a fare un tuffo indietro nel tempo. Una storia che desidera essere raccontata e che vi consigliamo di ascoltare.
Il più famoso tra tutti è il Castel Thun, ottimamente conservato e divenuto un importante museo. Tra quelli più belli e ben conservati rientrano anche Castel Valer, abitato ancora dal suo Conte, Castel Nanno, Castel Coredo con il Palazzo Nero e Castel Belasi. Tra i ruderi invece meritano una visita il Castel Belfort, Castel Sporo e il Castello di Altaguardia.