Un interrail per l'est. Prima tappa Bratislava, elegante e vivace capitale slovacca
Se il biglietto Interrail è aggiudicato e tenuto sotto controllo con la nuova comodissima app, lo zaino pieno e la macchina fotografica pronta, siete davvero a un passo dal per partire. Tante cose di Bratislava meriterebbero il vostro sguardo attento, ma cercherò di racchiuderle tutte all’interno di un brevissimo must-see, dato che i giorni a disposizione sono pochi, e le tappe (come l’Interrail comanda) troppe. La capitale della Slovacchia è stata spesso bistrattata, vivendo all’ombra della sua sorella maggiore, Vienna. Il bassissimo costo della vita e la scalmanata Bratislava by-night, però, hanno riacceso il suo appeal negli ultimi anni, trasformandola in meta di pellegrinaggio per molti giovani.
Partiamo dal Castello: arroccato su una collina, il suo riflesso nelle acque del Danubio difficilmente vi lascerà indifferenti. Fu costruito nel X secolo in una posizione strategica, e se sarete abbastanza fortunati per ritagliarvi la visita in un giorno di sole, non sarà difficile scorgere in lontananza la vicina Vienna. Tralasciando la sua meritevole storia – probabilmente non ne avrete il tempo! –, concentrate le energie sulla passeggiata nei suoi bellissimi giardini e sui gradini delle quattro torri, simbolo di Bratislava.
Uscendo dal castello, prendetevi un po’ di tempo per immergervi nel colorato centro storico. Conosciuta come la ‘piccola Praga’ (e non solo per la birra a buon mercato), la città vecchia di Bratislava si snoda tra un labirinto di viuzze e edifici variopinti, che vi daranno un po’ di sollievo dai classici palazzoni di epoca comunista.
Qualche chicca: il municipio – che si trova nella piazza principale, la Hlavné Námestie – presenta tutt’oggi una palla di cannone incastrata tra le sue mura, risalente ai tempi di Napoleone. Poi, non lasciate Bratislava senza prima aver fatto visita ai suoi ‘abitanti’ più famosi. Si tratta di alcune statue nascoste per il centro, a grandezza umana: c’è il cavaliere che ogni Capodanno fa un inchino (stando a quello che dicono i ‘veri’ abitanti, unici a poter godere del misterioso spettacolo); l’operaio Cumil, che sbuca sorridente da un tombino; il soldato napoleonico intento a prendere fiato su una panchina; infine, anche qualche skater appoggiato a una cassetta delle lettere. Goliardia o intenti turistici? Non è dato saperlo, ma questi simpatici personaggi meritano sicuramente qualche scatto!
Non può mancare in questa guida la deliziosa Chiesa Blu. Non si tratta del solito – e noioso – luogo di culto, perché lo stravagante colore e le forme in stile art nouveau la rendono unica nel suo genere. E poi, diciamola tutta, il suo architetto Odön Lechner è considerato il Gaudì ungherese: non basta questo a motivarvi a sufficienza?
Restando in tema architettura, vi consiglio di passare anche per il ponte Snp, così chiamato in onore della Rivolta Nazionale Slovacca, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il motivo d’interesse, però, è la costruzione a disco collocata su uno dei due versanti del ponte, che gli è valso il soprannome di Ponte Ufo. Non è un consiglio da Interrail, ma una cena con vista al ristorante lì presente è sicuramente un’opzione interessante (per pochi).
Last but not least: Bratislava by night. In Interrail avrete poche sere a disposizione (le altre sono tutte riservate al riposo in ostello, o al viaggio stesso): concedetene una alla capitale slovacca, non ve ne pentirete! Le opzioni sono due: o camminare per la via Ventúrska nel centro storico (vera e propria culla della movida cittadina), oppure scegliere uno dei numerosi club della città. Ve ne consiglio qualcuno, per soddisfare ogni gusto: il Nu Spirit per la musica underground, il Randal per il rock, e il Fuga per quella techno. Allora? Non state già ballando?
La mia avventura non finisce qui, questo è solo l'inizio. Curiosi di scoprire dove mi porterà il prossimo treno per l'Est?