Ventiquattr'ore in Valle Gesso: un'escursione per rigenerare corpo e mente
È senza dubbio l’estate in cui maggiormente si cerca il contatto con la natura incontaminata. Quale suggerimento migliore dunque per un trekking in montagna della Valle Gesso e del Parco Naturale delle Alpi Marittime, in provincia di Cuneo. Un luogo ameno in cui incontrare le montagne più vicine al mare e camminare in spazi puri e vitali da cui trarre nutrimento spirituale.
Dalla località Terme di Valdieri, dopo circa un’ora di cammino, a 1764 mt si trova il Rifugio Valasco http://www.rifugiovalasco.it, un tempo Casa Reale di caccia. A metà Ottocento infatti il Piano inferiore del Valasco divenne riserva di caccia per volontà del Re Vittorio Emanuele II di Savoia ed ancora oggi l’elegante struttura domina la bassa Valle Gesso.
Il consiglio è quello di soggiornare una notte al Rifugio per gustare un’ottima cena gourmet e l’indomani partire con la giusta carica ed affrontare un trekking appagante, ma impegnativo.
Per chi visita per la prima volta il Parco delle Alpi Marittime e sceglie il Rifugio Valasco come punto di partenza ed arrivo, il classico itinerario prevede un giro ad anello di circa 13 km lungo cui si incontrano diversi laghi alpini come quello inferiore di Valscura e del Claus. Il percorso sale verso l’Alta Valle Gesso fra tratti esposti e tratti più ampi che seguono antiche mulattiere ed una ex strada militare risalente all’avamposto difensivo di Valscura.
Fra vedute sul Piano del Valasco da una parte e sul Massiccio dell’Argentera dall’altra, cascate e laghi viene facile rigenerare il corpo e la mente attraverso la potenza della natura.
Una volta saliti a quota 2388 mt è tempo di sedersi comodamente al Rifugio Emilio Questa. Una sosta che permette di ammirare dall’alto l’incantevole Lago delle Portette e fare il pieno di colori e luce di un panorama stupefacente, mentre si assapora un tradizionale piatto di polenta concia.
Riprese le energie ci si incammina sul percorso di ritorno che riconduce al Rifugio Valasco; per chi desidera prolungare di qualche km il giro ad anello si può prendere la deviazione che attraversa la Val Morta. Distese di larici e irresistibili scorci panoramici da fotografare invitano infatti a procrastinare il rientro da una gratificante escursione nel cuore del Parco delle Alpi Marittime.