Viaggio a Cracovia: a spasso per Kazimierz
Caffè, pub, club e artisti: il quartiere di Kazimierz è un riferimento sicuro per vivere il volto più giovane, alla moda e intrigante di Cracovia.
Sì, oggi Kazimierz ha una dimensione decisamente modaiola, ma la storia drammatica che è passata di qui non va dimenticata. Fino al XIX secolo questo quartiere era una città autonoma con la sua piazza del mercato, il municipio, una serie di magnifici monasteri e una storia ebraica di lunga data. Gli ebrei, che vi si trasferirono da Cracovia durante il XV secolo, risiedevano in un distretto recintato attorno a Ulica Szeroka. All’interno, il loro mondo pacifico, con sette sinagoghe, il cimitero, i luoghi di commercio e le scuole, funzionava bene – fino al 1941, quando arrivarono i nazisti e la popolazione ebraica venne deportata nel ghetto di Cracovia, nel quartiere di Podgórze.
Dopodiché tutto cambiò e la vita a Kazimierz si spense. Il quartiere fu riscoperto quando Steven Spielberg venne a girare Schindler’s List. Improvvisamente arrivarono i turisti, la scena culturale sbocciò e il patrimonio ebraico tornò ad essere presente, senza per questo dimenticare il suo passato più oscuro.
Questo museo privato commemora le vittime dell’Olocausto seguendo le tracce degli ebrei in Galizia, in particolare con la mostra Traces of Memory del fotografo Chris Schwarz, le cui immagini conducono i visitatori in un viaggio attraverso i territori orientali dell’odierna Polonia e dell’Ucraina. All’interno vi sono un caffè e una libreria con un buon assortimento di pubblicazioni riguardanti la Galizia e la storia ebraica.
Il luogo che chi visita Kazimierz non può non frequentare e non amare. Ristoranti, club e pub iconici ne fanno il punto focale della vita giovanile del quartiere. Ciò che rende la piazza interessante, però, è soprattutto non aver tradito le sue radici: ha mantenuto fino ad oggi la sua funzione commerciale, sebbene le merci offerte siano cambiate…
Presso i piccoli chioschetti del padiglione Okrąglak, fino al 1939 un macello di pollame kosher, oggi si possono assaggiare i deliziosi zapiekanka, una specie di pizza alla polacca diventata uno spuntino ormai di culto e che si compra per circa 10 PLN. Ogni giorno a Plac Nowy si tiene un mercato di prodotti alimentari e fiori, e nei weekend un mercatino delle pulci dove si vendono soprattutto borse, vestiti e gioielli (compresi articoli di marca a ottimi prezzi). Il sabato, inoltre, si trovano oggetti d’antiquariato, tra cui molta argenteria ebraica antica.
Le sette sinagoghe di Kazimierz sono tutte rimaste intatte e quella cinquecentesca di Remuh, adesso restaurata, ospita oggi funzioni religiose durante lo Shabbat (il venerdì dopo il tramonto e il sabato) e in occasione di altre festività ebraiche. Gli interni sono molto semplici e spogli, in osservanza alla proibizione veterotestamentaria di rappresentare elementi viventi. L’adiacente Antico cimitero ebraico oggi non è più utilizzato e merita una visita per le molte lapide antiche.
La leggenda narra che San Stanislao, un tempo vescovo di Cracovia e oggi il più importante patrono della Polonia, fu decapitato proprio qui, dove sorge la chiesa barocca del XVIII secolo di Skałka, nota anche come la chiesa sulla piccola roccia. Si tramanda inoltre che il corpo del martire venisse poi gettato in una vicina fontana, la cui acqua sviluppò poteri curativi, diventando quindi meta di pellegrinaggio.
Ogni anno a maggio in onore di Stanisław ha luogo una processione che ha inizio presso la cattedrale e si conclude in questa basilica a tre navate, con il magnifico portale in marmo nero.
La parrocchiale di Kazimierz, sulla ex piazza del mercato, è una delle più belle chiese gotiche della città. Una leggenda narra che durante i lavori di costruzione si vedesse una strana luce sopra il cantiere. Scavando, alcuni muratori trovarono un ostensorio che era scomparso da un’altra chiesa di Cracovia. Particolarmente degni di nota nella monumentale chiesa medievale del 1340 sono l’altare maggiore e il pulpito a forma di barca.