Viaggio a Madrid: perché visitare una città di… acqua, terra e fuoco?
Gli arabi chiamavano Magerit, “terra ricca d’acqua”, la zona vicino alla Sierra di Guadarrama scelta più tardi da Filippo II per stabilire la sua corte. È lì che sorse Madrid e non è un caso se il motto del primo stemma della città recita: “Sono stata edificata sull’acqua – Le mie mura sono di fuoco – Questo è il mio stemma e il mio emblema”.
D’accordo, ma perché visitare oggi la capitale spagnola? Secondo me per 4 motivi: arte, cultura, storia e relax! Per visitarla tutta, con buon passo e buon uso dei mezzi pubblici, ci vorranno almeno 5/6 giorni, ma con alcune dritte forse potrete andare… dritti alla meta.
Cosa vedere durante un soggiorno in città, a parte i luoghi simbolo (Palazzo reale, parque del Retiro, Museo del Prado e altri)? Vediamone insieme alcuni.
Iniziamo con la Puerta de Alcalá: situata al centro di Plaza de la Independencia, è una delle antiche porte di Madrid. Costruita su ordine di Carlo III, per sostituire la porta del XVI secolo, deve il suo nome alla sua posizione accanto alla strada che conduceva ad Alcalá de Henares. Si distingue da Puerta de Toledo e da Puerta de San Vicente perché ha cinque fornici (archi) invece delle “solite” tre di questa tipologia di porte.
La stazione di Atocha è la più antica e importante di Madrid, inaugurata nel 1851 come “Estación del Mediodía” (Stazione del Mezzogiorno). Ma perché visitare una stazione? L’edificio della vecchia stazione, riaperto per i treni dell’alta velocità (AVE), ospita oggi un giardino tropicale a scopo decorativo, dove si trovano piante di 260 specie diverse provenienti da America, Asia e Australia.
La piccola Chiesa di San Nicolas de los Servitas è la più antica di Madrid tra quelle ancora in piedi. Di epoca medievale (XIII secolo), è la parrocchia della comunità italiana a Madrid: costruita in una posizione un po’ defilata, sembra trovarsi dove sorgeva la seconda moschea della Mayrit musulmana. La torre campanaria è la più antica conservata a Madrid.
Una storia che colpisce molto è quella raccontata dalla statua di Julia, in Calle del Pez (barrio di Malasaña). Chiamata “Tras Julia”, la statua racconta (appunto) la storia di Julia: vissuta nel XIX secolo, quando le donne non potevano iscriversi all’università, Julia voleva studiare e decise di travestirsi da uomo per frequentare l’Università Centrale di Madrid.
Per una tappa lungo il circuito classico, interessante è il Templo de Debod. Questo tempio venne regalato dall’Egitto alla Spagna nel 1968, come regalo per l’aiuto nel salvataggio dei templi della Nubia (Abu Simbel in particolare).
Concludiamo alle due torri KIO, al centro di Plaza de Castilla e oggi elemento dello skyline di Madrid. Alte 115 metri, il nome ufficiale è “Porta d’Europa”. Disposte simmetricamente rispetto all’asse della Castellana, vanno a formare una sorta di “porta” sulla strada sottostante. Vista l’inclinazione, quattro degli otto ascensori arrivano solo fino al tredicesimo piano e ogni livello è diverso dagli altri (perché gli spazi risultano spostati rispetto al nucleo centrale degli ascensori).
Una piccola curiosità per concludere: Puerta del Sol, piazza famosissima di Madrid, rappresenta il “km 0” spagnolo. Questa piazza risale al XV secolo, quando la capitale del paese venne spostata da Toledo a Madrid, e da qui si calcolano le distanze della rete stradale del paese.