Viaggio a Salamanca, luce e orgoglio di Spagna
Un complesso unico di chiese, eleganti palazzi nobiliari e piazze, nonché un’antica università e tradizioni accademiche di tutto rispetto, rendono Salamanca una delle più belle città spagnole. E i suoi edifici di una pietra color miele che scintilla al sole la rendono ancora più attraente.
Il giro di visita inizia nel modo migliore dalla Plaza Mayor, che nel Settecento il re Filippo V volle far diventare una delle piazze più grandi del mondo. La simmetria degli edifici di tre piani, con portici sulla piazza, è esaltata ancor più dall’imponente Ayuntamiento (municipio) sul lato nord. Tra un arco e l’altro dei portici sono disposti in fila ritratti a medaglione che rappresentano, tra gli altri, i re spagnoli. Attraversate la strada sul lato sud, per passeggiare su Rúa Mayor.
A metà circa, trovate a destra un edificio d’angolo del Quattrocento: la Casa de las Conchas (casa delle conchiglie) conta 400 conchiglie (simbolo di San Giacomo) in pietra disseminate sulle facciate. Di fronte si erge la Clerecía, una chiesa gesuita barocca con chiostro del XVII secolo.
L’università cittadina venne fondata nel XIII secolo e, grazie all’eccellente livello d’istruzione offerto, presto divenne un centro culturale di rilievo europeo. Anche se oggi non è più al top, gode comunque di un certo prestigio ed è molto amata anche dagli studenti stranieri, soprattutto per l’insegnamento della lingua spagnola. Oltrepassato l’ingresso, si entra in un cortile circondato dalle aule e dalle sale dei seminari, in funzione ancora oggi. Da qui si parte per la visita al complesso: cominciate con l’Aula Fray Luís de León, il cui mobilio risale al Cinquecento. Al primo piano si trova la biblioteca del XVIII secolo che possiede 40.000 incunaboli, cinquecentine e tomi dal XVI al XIX secolo.
All’ingresso della Catedral Nueva, proprio sul retro dell’università, si ammirano altri esempi di arte plateresca. La costruzione iniziò nel 1513: doveva dimostrare l’alto livello dell’arte e della cultura di Salamanca e contemporaneamente sostituire la Catedral Vieja che minacciava di crollare. Il contrasto tra le due chiese – una fastosamente decorata, l’altra semplice e sobria – rendono il complesso sacro qualcosa di unico. Una porta nella navata laterale sud della Nuova Cattedrale porta alla Vecchia Cattedrale che, grazie alla profusione di luce e di pietra dorata, sorprende piacevolmente.
Dietro l’altare maggiore scintilla un enorme retablo del Quattrocento opera di Nicolò Delli, chiamato in Spagna Nicolás Florentino, composto da 53 affreschi racchiusi tra cornici dorate che raffigurano scene della vita di Cristo e della Vergine Maria. Il punto cruciale della visita è la Capilla de Anaya con un piccolo organo che passa per il più antico d’Europa. Dietro la cattedrale, il Museo de Art Nouveau y Art Déco espone bei manufatti in vetro e porcellana, lampade e mobili, anche se la vera e propria opera d’arte è l’edificio che lo ospita, la Casa Lis, un palazzetto in stile modernista costruito intorno al 1900.