Vienna, una top ten di arte e storia dal fascino imperiale
Se pensate che la fama della capitale austriaca in quanto ad arte e magnificenza sia esagerata, provate a visitare uno dei suoi grandiosi musei e a passeggiare per il suo centro storico. Ben presto vi sentirete trasportati in un'altra epoca, piena di stucchi e dorature, circondati da un'abbondanza di talento e creatività che ha pochi eguali al mondo.
Nel 1857 l’imperatore Francesco Giuseppe ordinò l’abbattimento dell’antica cerchia muraria cittadina in modo da poter costruire un viale elegante che girasse tutto attorno al centro storico e che arrivasse fino al Franz-Josefs-Kai, la sponda del Donaukanal (canale del Danubio). Questa strada circolare (Ring in tedesco vuol dire anello) è lunga 4,5 km ed è delimitata da edifici, privati e pubblici, costruiti secondo uno stile eclettico diventato noto come lo “stile della Ringstrasse”: dall’antichità greco-romana al gotico delle cattedrali, dal Rinascimento al Barocco fino alla fusione di stili di diverse epoche, tipica dello storicismo. Come opera di pianificazione urbanistica, il “Ring” non ha paragoni in nessun’altra metropoli europea, nonostante sia stato inaugurato nel 1865. Oggi, in alcuni tratti, lungo questa strada i pedoni devono condividere il marciapiede con le biciclette.
”Bianco e splendente, sacro e casto”: così immaginava questo palazzo il suo creatore, Josef Maria Olbrich. Tra il 1897 e il 1898 l’architetto austriaco portò a termine il padiglione espositivo e la sua eccentrica cupola dorata, costruendo quel che oggi è considerato un capolavoro dello Jugendstil (stile liberty) viennese. Il committente, il consorzio di artisti d’avanguardia della Wiener Secession, era appena uscito dall’associazione artistica conservatrice della Künstlerhaus e cercava una sala espositiva tutt’altro che “casta”: il tema dell’erotismo, infatti, è tornato spesso a dominare le mostre organizzate al suo interno.
L’edificio in stile neorinascimentale che ospita l’Accademia delle Belle Arti di Vienna (Akademie der bildenden Künste ) è già di per sé un incanto grazie alle sue decorazioni in terracotte e ai preziosi affreschi. Tuttavia, al suo interno, troverete anche una pinacoteca di fama internazionale che raccoglie i lavori più importanti degli ultimi sei secoli di pittura occidentale. Tra le altre, si trovano le opere di Hans Baldung, Cranach il Vecchio, Tiziano, Botticelli, Rubens, Rembrandt e van Dyck, anche se il pezzo forte è il trittico del Giudizio Universale di Bosch. L’annesso Kupferstichkabinett (Gabinetto delle Stampe), poi, custodisce diverse centinaia di stampe del periodo Biedermeier oltre che preziosi schizzi architettonici medievali.
Quando venne inaugurata nel 1869, l’Opera di Corte venne aspramente criticata a causa della sua loggia frontale, del porticato laterale e del tetto a botte in metallo. Da allora, tuttavia, l’edificio di ispirazione storicistica neorinascimentale (che durante le ultime settimane di guerra nel 1945 venne gravemente danneggiato) ha conquistato il cuore dei viennesi come un simbolo dell’eccellenza della cultura musicale austriaca. Gli interni sono impreziositi dagli affreschi nella tromba delle scale e nel foyer a opera di Moritz von Schwind, ma soprattutto dall’eleganza dei marmi nella Gustav Mahler Saal, nella Marmorsaal e nell’auditorium da 2276 posti a sedere: se non potete assistere a un concerto visitate almeno l’edificio con il tour guidato.
Grazie alla sua collezione composta da quasi un milione e mezzo di oggetti, il Museo del Teatro Austriaco è il più grande al mondo nel suo genere. Inoltre, nelle sale barocche del sontuoso Palais Lobkowitz si organizzano regolarmente anche mostre alla scoperta dei reperti dell’ex Staatsopernmuseum (Museo dell’Opera di Corte).
Il palazzo, che si trova dietro l’Opera di Vienna, deve il nome al suo fondatore, il principe Alberto di Sassonia-Teschen, genero dell’imperatrice Maria Teresa. Al suo interno la più grande collezione d’arte grafica al mondo: ben 60.000 tra disegni e acquerelli nonché un milione e mezzo di stampe dei più grandi artisti degli ultimi sei secoli. Un patrimonio, quello dell’Albertina, tanto sensibile alla luce da essere esposto a rotazione nel museo per preservarne la qualità. Mentre l’esposizione permanente conta 500 opere della collezione Batliner (dall’impressionismo francese alle avanguardie storiche), le mostre temporanee di solito si concentrano sui lavori dei principali artisti delle arti figurative.
Il Memoriale contro la Guerra e il Fascismo, opera dello scultore Alfred Hrdlicka, ricorda le vittime della seconda guerra mondiale e la brutalità della dittatura nazista in Austria (1938-45). Il gruppo scultoreo, risalente alla fine degli anni '80, è diviso in tre parti: il Portale della violenza in granito, la figura dell’Ebreo in ginocchio in bronzo e l’Orfeo che entra nell’Ade in marmo. Su una stele è incisa la dichiarazione d’indipendenza della Seconda Repubblica, datata 27 aprile 1945.
La meravigliosa Chiesa di sant’Agostino è in stile gotico, mentre il suo altare maggiore risale alla seconda metà dell’Ottocento ed è realizzato in arenaria policroma. Ospita messe domenicali dalle 11, oltre che l eccellenti concerti gratuiti di musica sacra
Vennero realizzati per l’imperatore, ma dal 1918 sono aperti a tutti: questi giardini, che si trovano proprio dietro la Biblioteca Nazionale, sono il luogo ideale per spendere una giornata di sole nella capitale. Frequentatissimi dagli studenti che si sdraiano sul prato a leggere, in estate sono il ritrovo di tutte le carrozze della città, ma soprattutto dei loro cavalli in cerca di un po’ di fresco all’ombra. Nel bel mezzo dei giardini trovate anche l’incantevole Palmenhaus (serra delle palme), uno dei più bei padiglioni in stile liberty di tutta Vienna: nel suo ristorante, seduti a uno dei tavolini della grande terrazza, mangerete benissimo. Nella serra accanto, in mezzo a una vera e propria oasi tropicale, svolazzano liberamente 500 farfalle colorate.
Il Museo di Storia dell’Arte è stato progettato dagli stessi architetti della Ringstrasse: Gottfried Semper e Karl von Hasenauer. È uno dei musei più importanti del mondo e il suo patrimonio è il risultato della passione per il collezionismo e per l’arte che avevano gli Asburgo, una dinastia che, dal XVI secolo in poi, ha accumulato sistematicamente preziosi di ogni genere. Il cuore del museo è la pinacoteca al primo piano, la quarta al mondo per numero di pezzi: la collezione annovera capolavori di Breugel, Rubens, Rembrandt, Dürer, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Caravaggio e Velázquez, insomma tutti i maestri della pittura italiana, francese, spagnola, olandese e fiamminga che hanno vissuto tra il tardo XV secolo al XVII secolo.
Ma c’è un altro pezzo forte del museo, la Kunstkammer (Camera delle Meraviglie) che ospita opere di oreficeria uniche al mondo come la celebre Saliera di Benvenuto Cellini, ma anche preziose sculture in pietra e avorio, orologi, strumenti astrologici e giochi di ogni tipo. Il sontuoso edificio tardo-ottocentesco in cui si trova il museo vanta affreschi di Gustav Klimt e del fratello Ernst sulle pareti dello scalone centrale, mentre sulla volta ci sono opere di Mihály von Munkáczy e Hans Makart. Si annoverano inoltre, una Collezione Numismatica, la Collezione Egizia e del Vicino Oriente e una Collezione delle Antichità Greche e Romane. E per finire, il caffè-ristorante nella stupenda sala a cupola offre ogni giovedì una cena a prezzo fisso.