Volterra: un grande viaggio dagli antichi Etruschi ai nostri giorni
La splendida Volterra ha tre elementi costanti: il tufo, l’alabastro e... i vampiri. I fan della saga Twilight sanno bene che alcune vicende del libro sono ambientate qui. Se le costanti dell'immaginario sono tre, però, i motivi per fare un salto qui sono innumerevoli. Andiamo a vedere.
Questa cittadina costruita sul tufo, nel cuore di un magnifico paesaggio collinare, vive soprattutto di turismo e alabastro, ambiti nei quali mostra notevole talento. Nell’antichità si chiamava Velathri ed era uno dei centri più importanti della fiorente dodecapoli etrusca. Oggi gli unici nemici che ha sono il vento e le intemperie che erodono le balze, ovvero gli strati di tufo e argilla su cui sorge.
Arrivando da Siena si entra nel centro storico fortificato da Porta a Selci, attraverso cui si accede alla Fortezza Medicea. Non lontano da qui si trova il Museo Etrusco Guarnacci, la cui collezione comprende la famosa statuetta in bronzo, sottile e allungata, detta “Ombra della Sera” e il reperto più conosciuto dell’arte etrusca, il “Sarcofago degli Sposi”. Nelle immediate vicinanze, in Viale Gramsci 70, la trattoria Ombra della Sera propone buoni piatti della cucina locale in un ambiente accogliente.
Proseguendo verso destra, dopo aver superato Via Gramsci, raggiungerete il teatro romano (sede di alcuni spettacoli estivi), mentre sulla sinistra Via Matteotti conduce in Piazza dei Priori, splendidamente conservata, dove sorge il municipio più antico della Toscana, Palazzo Priori (1208-1254). Sulla destra sorgono il Palazzo Pretorio, risalente al XIII secolo, e la sua torre con loggia.
Passando per Piazza San Giovanni, su cui si affacciano il Duomo di Santa Maria Assunta (XII sec) e il battistero ottagonale, si arriva alla Porta dell’Arco (IV sec. a.C.), una delle poche porte etrusche ancora presenti in città. Chi volesse acquistare un souvenir da Rossi Alabastri dovrà sicuramente mettere in conto una discreta somma, ma ne varrà la pena. Soltanto accarezzando i finissimi manufatti della rinomata bottega, capirete il perché dell’espressione: “pelle di alabastro”.
Benvenuti nella leggenda, siete a San Galgano. Si potrebbe pensare che questo imponente monastero sia stato costruito apposta come set cinematografico: il regista russo Andrei Tarkowskij ne rimase talmente affascinato che decise di girare proprio qui il suo film Nostalghia. Se vi sistemate tra gli archi a sesto acuto e guardate verso l’alto, potete vedere il cielo con una cornice d’eccezione. La prima pietra del monastero fu posta nel 1224, mentre il suo declino iniziò attorno al 1500. Questo complesso è dedicato al cavaliere medievale Galgano Guidotti, che nel XII secolo visse una profonda conversione e di ritirò a vita eremitica: come segno di passaggio, infisse la propria spada in una roccia. La potete ancora vedere a una decina di km dall'Abbazia: nella cappella di San Galgano a Montesiepi.
Più alta era la torre, più potente era la famiglia che la abitava: così si rimodellava continuamente il profilo del borgo fortificato di San Gimignano, che deve a questa fiera della vanità medievale il proprio skyline, in cui svettano ancora 15 case-torri ben conservate e alte fino a 54m. Una particolarità che attrae migliaia di visitatori ogni anno. Solo durante le ore serali tra i vicoli del borgo torna il silenzio, quando le stradine lastricate si svuotano e non rimangono che le voci dei residenti.
Sulla piazza principale, chiamata Piazza della Cisterna per via della vasca sottostante in travertino, si affaccia la Gelateria Dondoli dove tutti i giorni si può incontrare un vero maestro all’opera. Nella vicina Piazza Duomo si trovano gioielli medievali di grande pregio: la Collegiata di Santa Maria Assunta (1148), interamente rivestita di affreschi e con un’ampia scalinata d’accesso, la Loggia del Battistero, con un affresco dipinto dalla bottega di Domenico Ghirlandaio (1476), il Palazzo Vecchio del Podestà (XII sec), con un enorme arco d’ingresso, e il Palazzo del Popolo, che ospita anche il Museo civico. Non mancate di salire sulla vicina Torre Grossa, da cui si apre una splendida vista panoramica sull’intera Valdelsa.